Quella del supply shock, lo shock che colpirebbe l’offerta di Bitcoin al punto tale da lasciarne gli exchange sguarniti e che spedirebbe il prezzo sulla luna è una delle convinzioni più dure a morire. Sebbene Bitcoin possa vedere la domanda che lo riguarda aumentare significativamente anche in brevi periodi, non è a quel famoso grafico che si deve guardare.
Anzi, questa lettura non ha mai offerto delle anticipazioni interessanti, credibili o vere sull’andamento del prezzo di Bitcoin. Senza poi tenere conto del fatto che raccogliere dati sui numeri reali di $BTC custoditi dagli exchange non è la più agile delle operazioni.
Arriva il supply shock?
No. O meglio, anche se Bitcoin dovesse trovarsi al centro di un’ondata di acquisti (spoiler: c’è stata già questa settimana) la spiegazione non sarà in quel supply shock della quale si parla da anni. Una supply shock che si basa su una teoria molto semplice:

Dato che i Bitcoin disponibili sugli exchange sono in calo, allora prima o poi la domanda sarà tale da non incontrare offerta, facendo schizzare il prezzo verso l’alto.
A sostegno di questa speranza viene pubblicato – più o meno sempre – il grafico che alleghiamo. È prodotto da CryptoQuant, e indica un calo importante dei Bitcoin presenti appunto sui principali scambi.
Il calo brusco dei BTC che si vede all’inizio è dovuto al fallimento di FTX, ai prelievi dei suoi clienti e più in generale alla raggiunta certezza del fatto che i conti dell’exchange di Sam Bankman-Fried non erano a posto.
C’è stato poi un trend di relativa lateralizzazione fino a… gennaio 2024. Da lì in avanti c’è stato poi un trend ribassista, che ha portato a una diminuzione di circa il 20% dei Bitcoin presenti sugli exchange. Ci siamo quasi, no? Non è detto.
- Gli ETF sono conteggiati?
Sembrerebbe di no. Basti guardare a quest’altro grafico, che indica le detenzioni di Coinbase, che è custode per tutti o quasi gli ETF (soltanto Fidelity non lo utilizza, che ha soluzione propria).

Il grafico racconta di un calo da 1,1 milioni di BTC a circa 660.000. Ecco in parte che fine hanno fatto quelli mancanti dal grafico di cui sopra.
- Sono conteggiati gli oltre 640.000 accumulati da Strategy?
No. Non sono evidentemente conteggiati. Ed ecco un’altra parte del mistero. Si potrà poi obiettare che Strategy non ha alcuna intenzione di vendere, cosa che probabilmente è vera. Ma rimane il fatto che non c’entra assolutamente nulla con il trend disegnato dal grafico di cui sopra.
Ci sono anche altre venue che determinano il prezzo
Da quelle dei futures al CME, a quelle che invece operano comunque nello stesso settore ma in modo meno regolamentato. Ed è lì che si compone in parte il prezzo di BTC, senza che dagli exchange entri o esca un solo Bitcoin.
Ci sono poi gli accumuli dei dealer OTC, che vendono a una clientela che ha bisogno di acquisti che non devono passare – per tutta una serie di motivi – dagli exchange.
Un giorno accadrà che Bitcoin avrà uno strappo coincidente con una diminuzione dei BTC mostrati da quel grafico. E allora i profeti che avevano giurato sulla bontà di questa teoria diranno che avevano sempre avuto ragione. In realtà sarà per come il matto che annunciando ogni giorno il terremoto per 20 anni, finisce per sentirsi un chiaroveggente il giorno in cui quel triste evento si verificherà.
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