Le trimestrali di Tesla hanno registrato 80 milioni di dollari di guadagni che conseguono dall’impegno del gruppo dell’auto elettrica guidato da Elon Musk nel mondo di Bitcoin, in particolare tramite detenzioni dirette di $BTC. Si tratta però di un artificio contabile che deriva dalle nuove regole imposte negli USA per la contabilità di certe detenzioni e non di un aumento di dotazioni.
In altre parole: Tesla non ha aumentato le proprie riserve di Bitcoin, ma si è limitata ad aggiornarne il valore sui propri bilanci. 80 milioni che rispetto alla lettura precedente derivano dalle variazioni di prezzo di $BTC e non da acquisti.
Nessuna modifica apparente delle detenzioni di Bitcoin da parte di Tesla
Nonostante l’importanza di Elon Musk nel mondo crypto si sia fortemente ridimensionata, ogni trimestrale di Tesla viene seguita comunque con una certa attenzione dal mondo degli investitori e degli appassionati di Bitcoin.
Tesla, insieme in verità ad altre società che fanno capo a Musk, ha investito in passato somme consistenti in $BTC, salvo poi sbarazzarsene in larga parte per pressioni da parte degli investitori e che erano inerenti ai consumi energetici del mining Bitcoin.
Rimangono nei dati ufficiali riportati da Bitcoin Treasuries 11.509 Bitcoin, senza che il gruppo dell’auto elettrica sia tornato ad acquistarne o a venderne, nonostante Musk avesse confermato la volontà di riaprire a Bitcoin, magari anche per i pagamenti, quando il mining sarebbe diventato almeno per il 50% alimentato da fonti di energia rinnovabile.
Una soglia che secondo diversi analisti sarebbe stata superata da un pezzo e che però non è riuscita a trasformare la promessa di Elon Musk in realtà.
Un rapporto in realtà teso
I rapporti tra Elon Musk e la community di Bitcoin si sono fatti gradualmente più tesi sia per scambi al vetriolo avvenuti sui social – con tanti che lo accusavano di utilizzare Bitcoin per visibilità e comunque di non rispettare la parola data – sia per il suo progressivo avvicinamento al mondo di Dogecoin.
Avvicinamento però che è scemato come quello precedente verso Bitcoin. Un matrimonio interrotto – che non è un problema però per l’andamento di queste criptovalute data la sempre minore rilevanza di esternazioni da parte di questo o quel grosso imprenditore.
Per ora comunque Tesla non sembra volerne sapere di liberarsi di 11.509 Bitcoin (che valgono poco più di 1,2 miliardi di dollari ai valori attuali), nonostante esistano ancora pressioni dall’uno e dall’altro lato.
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