C’è qualcosa di strano nell’aria. Le azioni viaggiano verso l’alto, magari senza numeri troppo importanti, ma comunque in aumento e verso nuovi massimi. Oro statico, altri metalli comunque non in forma smagliante, una reazione tipica da dato sull’inflazione migliore delle aspettative. Tutto questo sarebbe appunto normale, se non fosse che le crypto stanno vivendo un pomeriggio di relativa difficoltà.
Una spiegazione semplice per il momento non c’è – ma indagando nel sentiment generale potremo comunque ricavare diversi filoni che sarà il caso di seguire – e in parte risolvere – prima forse di ripartire all’attacco dei massimi, almeno per il top del settore.
Scarafaggi, pantegane, tagli e un po’ di sana paura
La situazione è quella che è. La settimana delle contrattazioni per le persone normali – che chiude il venerdì – non vede troppe stelle brillare nel mondo di Bitcoin e delle criptovalute. Questo nonostante un buono spunto non appena sono stati pubblicati i dati sull’inflazione, tutto sommato positivi.
- La sessione USA è ormai dominata in larga parte dagli ETF
È una convinzione che abbiamo maturato già da tempo e che a nostro avviso sarà confermata dai dati ai quali però avremo accesso soltanto sabato o addirittura lunedì. Dietro questa performance angusta per il top della classe c’è sicuramente un momento di relax degli ETF. Un momento di relax che vuol dire che durante la più importante delle sessioni – quella americana – di spunti per salire di prezzo ce ne sono relativamente pochi.
- Le DAT cominciano a mostrare una certa stanchezza
Qui facciamo una previsione che poi potremo tornare a verificare tra qualche tempo. Riteniamo che il ciclo DAT forse non si sia ancora esaurito, ma che sia comunque pronto a entrare in una nuova fase. Chi si trova sotto il rapporto 1:1 di capitalizzazione di borsa e di valore delle crypto accumulate avrà poche chance per recuperare, e per riportarsi ampiamente al di sopra di questo numero magico.
Questo vuol dire – senza farla troppo lunga – che sarà sempre più difficile raccogliere capitali. Qualcuno ci riuscirà, e probabilmente avrà gioco migliore nell’acquisire altre DAT in difficoltà rispetto a performare acquisti a mercato della crypto che gli interessa.
Detta in modo più semplice: sarà più conveniente per una Strategy comprare una società con Bitcoin in cassa (ma in difficoltà), che andare sul mercato a comprare altri BTC. Probabilmente l’orizzonte per un’evoluzione del genere è ancora lontano, ma ci arriveremo.
- Il 10 ottobre produce ancora i suoi effetti
Quasi tutti i grandi player si sono affannati a scrivere che in realtà non ci sono state crepe strutturali ai mercati durante i fatti del 10 ottobre. Per chi li avesse dimenticati: non solo c’è stato un crollo verticale di certe quotazioni, ma c’è stato anche un enorme distanza di prezzi riportati da diverse venue di trading.
È stato un bruttissimo segnale – segno di enorme immaturità dei mercati – e che probabilmente sta continuando a produrre effetti. Gli investitori crypto tendono a dimenticare presto, è vero. Ma è altrettanto vero che quella ferita è ancora fresca – e che qualcuno – con degli atteggiamenti non all’altezza (ad avviso di chi vi sta scrivendo) – non ha contribuito al ritorno della normalità.
- Tira e… molla
Bitcoin avrebbe ormai dovuto abituarvi a un pattern che si continua a ripetersi, di volta in volta con tempistiche ancora più dilatate.
Ovvero periodi di stasi, di prezzo chiuso in range relativamente ristretti, che poi però lascia spazio – di colpo – a corse verso l’alto che fanno saltare un intero scalino di prezzo.
Sarà ancora una volta questo il caso? Staremo a vedere. Non dovrebbe però sorprendere nessuno il fatto che Bitcoin possa avere dei momenti… un po’ con il freno a mano tirato.
- Che fine hanno fatto gli scarafaggi?
Ne avevamo già parlato sul sito, commentando un’uscita di Jamie Dimon di JPMorgan, che a sua volta si riferiva allo scarafaggio uscito dal mondo del credito privato.
Il problema? Quando c’è uno scarafaggio, ci sono buone probabilità che ce ne siano degli altri. Poi la questione si è calmata. Ad avviso di chi vi scrive però, di preoccupazioni di quel tipo… ce ne sono ancora tante.
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