Arriva la prima vendita di Bitcoin da parte di una società quotata che aveva deciso di seguire le orme di Michael Saylor. Si tratta di Sequans, con sede in Francia ma quotata al Nasdaq, che ha liquidato 970 Bitcoin allo scopo di riacquistare debito proprio che era stato emesso durante lo scorso luglio. È una prima volta – probabilmente non sarà l’ultima – ed è una mossa che in realtà rivela molto sia del meccanismo di funzionamento di certe operazioni, sia dello stato in cui versano le DAT, le digital asset treasuries.
Un momento di grande difficoltà – di quelli a quanto pare in grado di far vacillare il più basico dei propositi legati a questo movimento, che è – o forse è meglio dire era il non vendere mai.
970 Bitcoin venduti per ripianare i debiti
Sequans Communications è una semi-sconosciuta società francese quotata al Nasdaq, assurta agli onori della cronaca più per il suo presente fatto di Bitcoin che per il suo passato nel mondo dei chip. Ad ogni modo, la società si era rivolta – o meglio – ne segue la strategia Cory Klippsten di Swan Bitcoin, che aveva affermato pubblicamente di guidare appunto la strategia del gruppo in merito agli acquisti Bitcoin.
Acquisti che però – secondo un recente comunicato stampa del gruppo hanno fatto di recente un’inversione a U.
Sequans Communications S.A., pioniera nell’adozione di Bitcoin come asset primario di tesoreria – e provider leader di soluzioni su semiconduttori per il mondo IoT, ha annunciato oggi il riacquisto del 50% del debito convertibile emesso il 7 luglio 2025.
Fin qui tutto in ordine.
Questa mossa strategica è stata finanziata dalla vendita di 970 Bitcoin.
Sequans si aggiudica così la palma di prima società del mondo DAT Bitcoin ad aver venduto gli asset acquistati in passato – se escludiamo da questo novero Tesla di Elon Musk, che si liberò ai tempi di più del 70% dei $BTC acquistati, in seguito a questioni ecologiche mai chiarite in seguito.
“La nostra strategia di Bitcoin treasury e la nostra forte convinzione in Bitcoin rimangono intatte. Questa transazione era una decisione tattica che puntava allo sblocco di valore per gli azionisti, date le attuali condizioni di mercato. Rafforza le nostra fondamenta finanziarie e rimuove certi limiti imposti dai debiti, permettendoci di perseguire una strategia più ampia per sviluppare la nostra tesoreria, con Bitcoin come asset di riserva di lungo periodo.”
Questo è il commento del gruppo Georges Karam, che conferma così l’intenzione dell’azienda di continuare sul percorso che aveva avviato qualche mese fa.
Quanti Bitcoin gli rimangono?
In realtà – almeno se rapportate a quelle dei grandi gruppi che sono attivi nello stesso comparto – le detenzioni di Sequans possono essere considerate modeste. Il gruppo infatti deteneva 3.234 Bitcoin, che sono diventanti ora, dopo la vendita, 2.264. Non esattamente una quantità che può modificare l’andamento del mercato.
Somme che in genere Saylor e altre DAT coprono più volte all’interno di una sola settimana.
Un promemoria
Le DAT offrono esposizione soltanto indiretta a Bitcoin, con le decisioni del board che possono essere dettate da altre questioni e che possono essere anche in contrasto con ciò che vorrebbero i piccoli azionisti.
Bitcoin è un asset che permette non solo un’esposizione diretta, ma anche autocustodia, eliminando la necessità di rivolgersi a certi intermediari.
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mi auguro che falliscano entro fine settimana.
Poca roba, nel caso
Questi scappati di casa se non hanno un becco di un quattrino cosa comprano a fare a debito ? Solo chi intende tenere per almeno 5 anni questo asset dovrebbero metterlo in bilancio, e non ha senso disfarsene subito per pagare i debiti! Cosa pensavano di fare un mordi e fuggi? ADESSO NE IMMETTERANNO SUL MERCATO ALTRI 2264 MAGARI IN PERDITA ? MISERABILI MISERELLI