Secondo quanto è stato riportato da Nikkei, ci sarebbero almeno sei gestori di capitali giapponesi pronti a lanciare prodotti con sottostante crypto. Si tratterebbe della prima volta per sei gestori che, almeno secondo le indiscrezioni pubblicate da Nikkei, sono tra i più importanti del Paese del Sol Levante.
Una situazione che riguarderebbe Daiwa, Asset Management One, Mitsubishi UFJ, Nomura, Sumitomo Mitsui DS, Sumitomo Mitsui Trust, Tokio Marine, nonché SBI Global. Il tutto grazie a un atteso cambiamento di regole che sarebbe allo studio da FSA – la Consob giapponese. Al momento non è possibile investire in criptovalute in Giappone tramite trust o altri prodotti wrapped.
Le grandi società di gestione capitali in Giappone si preparano
Nel momento in cui vi scriviamo, è illegale in Giappone offrire prodotti di investimento che abbiano in cassa criptovalute. Questo limite riguarda pressoché qualunque tipo di investimento sia in paniere sia spot 1:1 e ha creato un gap importante tra Giappone e altre realtà come USA, Europa e anche Brasile, Australia e Hong Kong. La situazione però potrebbe cambiare tra poco, dato che per inizio 2026 dovrebbe intervenire un cambiamento di regole che permetterà alle società di gestione di fare quanto si fa già.. in quasi tutto il mondo.
Ci saranno cambiamenti più ampi che riguarderanno anche la tassazione di questi asset – della quale abbiamo già parlato qui – e che permetterà più in generale di aprire questo mercato a un pubblico sempre più ampio.
Chi si sta preparando in modo fattivo? In pole sembra ci sia SBI Global Asset Management, che ha in piano di lanciare un ETF su Bitcoin e uno su Ethereum, con obiettivi molto ambiziosi, secondo quanto riporta Nikkei. Si punterebbe infatti a raggiungere quota 5.000 miliardi di yen (circa 30 miliardi di euro) nel giro di 5 anni. Forse poca cosa rispetto ai numeri visti negli USA ma quasi fantascienza per quelli europei.
Nomura – che da tempo è attiva nel settore anche se non in Giappone – ha già creato una task force sul tema e dice che è pronta a lanciare prodotti non appena le regole lo permetteranno.
Daiwa collaborerà con Global X Japan – che si occupa principalmente di ETF – e dovrebbe seguire le orme di SBI (che tra le altre cose collabora da tempo con Ripple).
E sarebbero pronte a lanciare prodotti anche Mitsubishi e Amova. In totale dunque tutte e sei le società contattate da Nikkei hanno risposto in modo affermativo.
Importante per il settore
Quella giapponese rimane una delle piazze più rilevanti a livello globale per quanto riguarda la liquidità presente sui mercati, i volumi e anche l’attenzione che è in grado di raccogliere su scala mondiale.
Un ingresso di questi intermediari nel settore significherebbe quasi sicuramente un miglioramento delle condizioni generali dei mercati crypto. Si partirà con ogni probabilità dalle top del settore, Bitcoin e Ethereum, con la possibilità di allargare il piano una volta che si sarà palesata sufficiente domanda.
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