Ancora una giornata di modesti outflow dagli ETF su Bitcoin e Ethereum a Wall Street, all’interno di un risk off almeno sulle crypto che però ormai si aggira su volumi anche statisticamente bassi. Nulla di preoccupante, ma soltanto la necessità di registrare il quarto giorno consecutivo di outflow leggeri su $BTC e sei giorni di outflow su Ethereum (in rapporto più pesanti) negli ultimi sette. [/gift]Qui con Bitget hai 200$+200$ in bonus per il trading, abbinati anche al VIP TRIAL PASS e a APR promozionali. Non perderti un’offerta che troverai soltanto qui e alla quale potrai accedere soltanto in qualità di lettore di Criptovaluta.it®.[/gift]
Che tipo di dati sono? Sono i dati che raccontano di una mancanza di domanda dalle piazze tradizionali per una categoria di asset che però, nel complesso, anche per il 2025 ha fatto registrare degli inflow (che sono, lo ricordiamo, dei capitali in ingresso veri) molto importanti. Soltanto l’ETF su Bitcoin di BlackRock porterà infatti a casa circa 25 miliardi che nel 2024… non c’erano.
Tutto piatto?
Sì, è forse questa la lettura che si può dare almeno per quanto riguarda gli ETF su Bitcoin. Si tratta infatti, come dovrebbe essere evidente dal grafico, di outflow in verità assai modesti, almeno rispetto a quanto in realtà questi prodotti hanno in cassa. Calma piatta e assoluta, che probabilmente fa il paio con un periodo natalizio storicamente privo di volumi, a Wall Street.

Fa peggio, in rapporto, Ethereum, cosa che potrebbe testimoniare come in realtà una parte di sentiment risk off ci sia davvero. Se delle due è quella più “rischiosa” a soffrire di più, probabilmente è in corso anche una mini-riallocazione verso asset più tranquilli, la stessa riallocazione che probabilmente continua a spingere l’oro verso nuovi massimi.

Come si stanno comportando le alt?
Sulle alt il discorso rimane molto diverso. Anche per la giornata di ieri infatti Ripple $XRP ha incassato degli inflow, per quanto modesti rispetto ai ritmi ai quali eravamo abituati dal lancio dei primi prodotti ETF su questa crypto.
Su Solana numeri simili: esigui ma positivi (8 milioni su XRP, 7 su Solana, dollaro più, dollaro meno), anche qui a testimonianza che tali prodotti sono appetibili per i mercati e stanno lentamente prendendo il volo, almeno in termini di AUM.
E manca ancora, almeno a guardare i numeri, la spinta vera da parte di Fidelity, almeno su Solana, con il gestore che è di gran lunga il più importante a essersi lanciato in questo spazio.
Rimane invece il più completo e totale disinteresse per l’ETF su $DOGE, così come viene confermato quello su $LINK, su $LTC e anche su $HBAR. Segno che non tutte le alt, come abbiamo avuto modo già di scrivere su queste pagine, sono nelle corde degli investitori delle piazze tradizionali.
Su queste ultime però sarà il caso anche di valutare una volta che i prezzi riprenderanno il trend eventualmente positivo. Troppo ingeneroso giudicare ora, che arriviamo da circa 3 mesi di movimenti terribili, e da ferite del 10 ottobre che non si sono ancora rimarginate.
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