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Il 12% di chi possiede criptovalute ha progetti di lungo termine

Secondo quanto afferma un sondaggio condotto da HBUS, basato su un campione di 1.067 cittadini americani che affermano di essere investitori criptovalutari, il 12% di coloro che hanno in portafoglio almeno una valuta digitale ritiene di tenerla nel proprio wallet a lungo termine.

Il report, condotto tra il mese di marzo e di aprile di quest’anno, sottolinea inoltre come il 19,58% delle persone che hanno un reddito annuo superiore a 99.000 dollari sono titolari di criptovalute, e che coloro che risultano essere maggiormente propensi a investire in criptovalute sono coloro che hanno un reddito annuo tra i 125.000 e i 149.000 dollari.

Ancora, l’analisi evidenzia come nel 2018 la quota di partecipanti al sondaggio che si dichiaravano investitori di criptovalute fosse pari all’8%, e come tale quota sia cresciuta al 20% nel 2019, quale media ponderata del 27,49% degli uomini e del 13,22% delle donne. Sempre all’interno del report emerge come il 74,32% delle persone intervistate sia consapevole di cosa siano le criptovalute, e che più del 60% di coloro che hanno investito hanno scelto un exchange sulla base delle raccomandazioni di un amico.

Infine, l’interessante sondaggio rivela come le tre principali motivazioni che stanno impedendo un’adozione di massa delle criptovalute siano rappresentate da carenze di formazione, di sicurezza e di accettabilità su larga scala. Sull’altro piatto della bilancia, però, emerge come i principali punti di forza di questa tecnologia siano il suo potenziale, la privacy e – per altri versi rispetto a quelli citati in termini negativi – la stessa sicurezza (generando così un paradosso statistico, considerato che la stessa risposta è stata fornita sia come pro che come contro).

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