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Una ricerca ci svela quanto sono (potenzialmente) manipolabili le criptovalute

Come ricorda ZeroHedge in un suo recente approfondimento, la società di consulenza e di ricerca Chainalaysis ha scoperto che un terzo di tutti gli Ether del mondo sono in possesso di una ristretta cerchia di 376 persone.

Si tratta di una notizia non certo irrilevante, considerato che fornisce una buona valutazione di quanto sia concentrata nelle mani di un relativamente poco ampio gruppo di utenti la criptovaluta che è nata da Ethereum. Una elevata concentrazione che – peraltro – stride con quanto avviene con la crypto più capitalizzata del mondo, Bitcoin, che è posseduta per il 20% da 448 persone.

A questo punto, è lecito cercare di immaginare che cosa potrebbe accadere alle quotazioni delle criptovalute in questione se queste “balene” avessero l’intenzione di turbare i prezzi di mercato. Un ipotetico cartello tra i 376 utenti di Ether di cui sopra, o tra i 448 di BTC, potrebbero infatti facilmente orientare le quotazioni, andando a influenzare in modo decisivo gli equilibri della domanda e dell’offerta.

Proprio da tale spunto è partita la nuova riflessione di Chainalysis, che ha cercato di esaminare l’impatto delle “balene” sul prezzo di Ether, scoprendo che, in fondo, questi grandi detentori hanno per il momento impattato meno di quanto si possa immaginare.

Il perché? Questi grandi investitori hanno un’ottica di impiego prevalentemente di lungo termine, e non spostano molto spesso la criptovaluta che – inoltre – non posseggono negli exchange, ma in propri wallet.

Detto ciò, considerando che ognuna delle balene agisce in maniera autonoma rispetto al mercato, ne deriva che quando qualcuna di queste agisce per propri scopi personali, genera un impatto statisticamente piccolo sulla volatilità del mercato, per quanto esistente.

La sintesi che possiamo trarre è notevole: a conferma di molte speculazioni non “dimostrate”, l’analisi di Chainalysis ha confermato che il prezzo delle criptovalute è in gran parte determinato dai margini mossi da un numero relativamente piccolo di trader, i quali a loro volta possono assumere decisioni sulla base delle proprie propensioni ed esigenze personali.

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