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Regno Unito: nuove regole su crypto exchange | E prova a battere l’UE in…

Altro giro, altra corsa, altre regole. L’occasione del fallimento di FTX è troppo ghiotta per non innescare un altro giro della giostra delle regolamentazioni. E mentre in Europa sempre più parlamentari (europei e non) stanno già richiedendo un MiCA 2, nel Regno Unito si passa già ai fatti. Secondo quanto è stato infatti riportato dal Financial Times, ci sarà un nuovo set di regole che sarà annunciato a breve.

Il tutto con al centro FCA, omologa di CONSOB nel Regno Unito, che come vedremo potrebbe andare a limitare le pubblicità di operatori crypto che non sono registrati nel paese. Troppo poco per un mondo dove gli intermediari, in larga parte, sono fuori dall’Europa e anche dal Regno Unito?

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Il Regno Unito pronto a cambiare regole: ecco cosa vuole fare con il mondo cripto

Cambio di regole che sarà annunciato, dice il Financial Times, a breve. Una stretta su tutto il comparto, o meglio su quegli exchange che non saranno in grado di rispettare determinati requisiti. Ma procediamo con ordine per capire se, come e quando questa normativa entrerà in vigore.

Nuovo caso FTX UK ci prova
Basterà per evitare un nuovo caso FTX?

Il regolatore, nello specifico FCA (che è una sorta di omologa di CONSOB) avrà potere di intervenire direttamente sul settore, cosa che dovrebbe includere il potere di bandire le pubblicità di exchange che operano fuori dal Regno Unito e senza avervi sede. Allo stesso modo FCA sarà sempre plenipotenziaria per quanto riguarda i controlli da effettuare sulle modalità operative degli exchange, compresa la loro solvibilità.

Questa nuova normativa andrà ad integrare quanto già previsto in una legge che è già al vaglio del Parlamento e che normerà in modo più capillare l’intero comparto, a partire dagli exchange per finire anche sugli stablecoin. Normative che dovrebbero inoltre riconoscere lo speciale status di Bitcoin e la differenza che lo separa dal resto del comparto.

Ancora lotta con l’Europa?

Post Brexit il Regno Unito può ovviamente operare come preferisce senza valutare soluzioni di concerto con l’Unione Europea. E questo si riflette anche nella lotta, ormai serrata, non solo per normare il settore, ma anche per imporsi come centro e hub dell’industria.

Ne avevamo già parlato qualche giorno fa, indicando come i toni fossero enormemente più morbidi dalle parti di Londra, almeno rispetto a quelli che Bruxelles ha diffuso a mezzo stampa nelle ultime settimane. E con l’arrivo di questo nuovo impianto legislativo mentre in Europa si dovranno aspettare ancora mesi per l’implementazione del MiCA, UK potrebbe portarsi a casa un altro vantaggio competitivo.

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