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Facebook, Ed Bowles a settembre diventerà responsabile della public policy

Il Financial Times afferma che Facebook ha assunto alle proprie dipendenze un importante esponente del mondo bancario, affinché possa essere coinvolto in modo diretto sui propri progetti criptovalutari.

Il quotidiano ha infatti affermato che Ed Bowles, attualmente responsabile europeo delle imprese e degli affari pubblici di Standard Chartered, si unirà nel team di Mark Zuckerberg a settembre, come responsabile della public policy. La sua assunzione, dopo 12 anni alla Standard Chartered, arriva proprio nei giorni in cui il più importante social media del globo si prepara a togliere il velo su Global Coin, la propria nuova valuta digitale.

Ricordiamo che già nel mese di aprile l’amministratore delegato di Facebook aveva incontrato il governatore della Bank of England, Mark Carney, per poter discutere alcuni aspetti innovativi ed evolutivi sul futuro della finanza e, in essi, anche i piani di lancio di una nuova rete di pagamenti e di una nuova valuta digitale.

Come più volte abbiamo ricordato negli ultimi giorni, il progetto di Zuckerberg dovrebbe permettere ai propri utenti di poter scambiare denaro e di poter effettuare pagamenti attraverso Facebook, Instagram e WhatsApp, in modo semplice, sicuro e vantaggioso, anche per i venditori. I dettagli sulla stablecoin di Facebook, il cui valore sarà ancorato a una valuta fiat o a un paniere di valute fiat, dovrebbero essere annunciati il prossimo 18 giugno.

Non mancano, comunque, i punti interrogativi. Appare ad esempio evidente che le autorità di regolamentazione siano particolarmente preoccupate per il fatto che la società, che negli ultimi anni è stata interessati da diversi scandali sulla gestione dei dati personali, possa in realtà finire con l’occupare una posizione di grande rilievo in un settore – quello criptovalutario – in cui manca una regolamentazione omogenea.

Inoltre, un problema aggiuntivo, ben segnalato dalle ultime dichiarazioni di Olivier Guersent, direttore generale della Commissione europea per la stabilità finanziaria, riportate dallo stesso FT, è il fatto che sebbene Facebook abbia il diritto, come chiunque, di entrare sul mercato, in realtà deve fare i conti con il collegamento di questi nuovo business con il resto delle sue attività e con la raccolta di dati.

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