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DISOCCUPAZIONE BITCOIN

Recupero per Bitcoin e Crypto | Cresce disoccupazione e…

Bitcoin e crypto: timido rimbalzo in seguito ai dati sulla disoccupazione americana. Ma gli appuntamenti importanti sono altri.

Arrivano i dati macro USA più attesi della settimana, sui Non Farming Payrolls e sulla disoccupazione. Dati mai attesi come oggi perché informeranno le prossime mosse di politica monetaria di federal Reserve. Dati negativi per il lavoro ma positivi per i mercati che sperano in un ripensamento di FED sui prossimi rialzi, che in caso di dati non brillanti da parte anche del mercato del lavoro potrebbe orientarsi maggiormente verso i 25 punti base.

I dati sono arrivati e hanno segnalato un modesto rialzo della disoccupazione rispetto alle aspettative, dato che i mercati hanno interpretato in modo leggermente positivo, con Bitcoin che si è riportato in quota 20.000$ in seguito alla diffusione del dato.

Niente di decisivo comunque, con il mercato che si avvia a vivere un altro weekend di passione, spinto da pulsioni bestiali di fallimento per un importante istituto del mondo bancario USA. Si può investire anche in CFD – che offrono un ulteriore livello di protezione su $BTC e sul resto, almeno per chi fa trading.

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Disoccupazione, mercato Bitcoin moderatamente ottimista

Bitcoin recupera le perdite della sessione mattutina/europea grazie a dati macro USA che si sono dimostrati più incoraggianti del previsto, almeno per i mercati finanziari. Disoccupazione leggermente in rialzo rispetto a quanto ci si aspettava.

Disoccupazione BITCOIN analisi
Sono altri i dati che daranno la spinta definitiva

E Bitcoin si sta così godendo un momento di calma dopo una settimana di paura e delirio, innescata prima dalla liquidazione di Silvergate e poi da nubi molto minacciose che si stanno affacciando sul mondo bancario USA.

Non sarà però questo il dato più importante ad informare la decisione che tra un paio di settimane il FOMC dovrà prendere per quanto concerne i tassi di interesse, con ancora la massima incertezza tra un aumento di 25 punti base e di 50 punti base. I mercati, chiaramente, preferirebbero la prima possibilità.

Martedì l’inflazione – e lì si faranno i conti

Martedì prossimo, il 14 marzo, ne sapremo di più per quanto riguarda il vero dato al quale tutti guardano, ovvero all’inflazione CPI negli USA. Sarà un dato per il quale abbiamo un consenso intorno al 6%. E sarà in relazione a questo consenso delle aspettative che dovremo valutare le prossime mosse di Jerome Powell, che le prova tutte per mostrarsi più falco di quanto può permettersi.

Tutto rimandato dunque, con la questione Silicon Valley Bank che, per quanto non direttamente collegata al mondo cripto, continua a tenere sulle spine i mercati finanziari.

Una tensione che ci metterà del tempo ad essere scaricata, in particolare se dovessero arrivare altre buone notizie. Questo al meno per il breve periodo, che è quello che più preoccupa gli investitori.

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