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RIPPLE NON HA PAURA

Parla Ripple: “Causa SEC senza impatto” | Il business proseguirà…

Ripple non ha paura di eventuali giudizi a favore di SEC. Parla Advani, che segue l'area APAC per il gruppo.

La causa tra Ripple e SEC? Avrà poco impatto sulle operazioni di Ripple Labs, la società che controlla network e apparati commerciali legati a $XRP. Questa è il commento di Rahul Advani, dirigente del gruppo che si occupa della divisione Asia e Pacifico, ricordando a tutti che il business più concreto del network avviene appunto nelle region dell’Asia e del Pacifico.

Il 90% sarebbe già completamente fuori dagli Stati Uniti e dunque anche un’eventuale sentenza punitiva nei confronti di Ripple avrebbe ben poco impatto sulla capacità di operare dello stesso. Con un ma, che aggiungiamo noi, in ballo c’è anche una multa di grande consistenza: anche questa non avrà impatto sul business?

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Advani di Ripple: “Dalla causa impatto minimo”

Il giudizio finale – che poi finale non sarà – sul caso Ripple contro SEC non dovrebbe tardare. Dovremmo averlo entro giugno e c’è chi sta vivendo l’attesa, per quanto ormai breve, con una certa preoccupazione. A cercare di rasserenare gli animi arriva Rahul Advani, che specifica che il business di Ripple è ormai al 90% fuori dagli USA e che anche un giudizio avverso avrebbe un impatto risibile sulle attività della società.

business riplle SEC
Il business è ormai altrove

Il che vorrebbe che sarebbe, come ci ricordano gli americani, business as usual e cioè che molto poco cambierebbe sia nelle strategie globali del gruppo, sia invece nella possibilità di chiudere affari e accordi, cosa che sta continuando – lontano dagli USA – ad avvenire anche adesso.

Rimarrà aperta la questione dell’eventuale multa, per quanto Ripple abbia già annunciato in passato la volontà di arrivare fino in Corte Suprema, se necessario. Necessità che – inutile forse anche ripeterlo – tutti o quasi sperano che non si presenti.

Un recap sulla causa

La causa tra SEC e Ripple è complessa sotto il profilo legale. SEC contesta che una vendita semi-privata di token $XRP avrebbe dovuto ottenere il nullaosta che è richiesto per la vendita di titoli finanziari. Cosa che è ovviamente contestata da Ripple Labs e che presenta alcune analogie con altre vendite semi-private di altri token (e di altri progetti) in passato.

Se dovesse spuntarla SEC, Ripple si troverebbe a pagare una sostanziosa multa. Incerte le conseguenze su $XRP, dato che per la disciplina degli USA una decisione del genere non renderebbe XRP una security in perpetuo. Il senso è che se dovessero venire meno dei caratteri propri delle security, le vendite sul mercato secondario potrebbero avvenire NON in violazione delle leggi sulle security.

Una situazione complessa che probabilmente non si risolverà neanche con questo primo giudizio, dato che le parti non sembrerebbero avere alcun tipo di intenzione a mollare la presa. Si potrebbe arrivare, almeno secondo quanto detto in passato da Ripple, fino alla Corte Suprema.

  • È vero che per il business di Ripple cambierebbe poco

Quanto affermato da Rahul Advani ha sicuramente del vero. Ripple ha da tempo spostato il centro dei suoi interessi altrove e in particolare in Asia, dove può godere dell’appoggio di diverse banche che utilizzano già i suoi servizi.

Il gruppo è particolarmente forte nel Sud Est Asiatico, in Medio Oriente e anche in Giappone. Paesi che comunque non risentirebbero, a livello operativo, di eventuali decisioni avverse delle corti USA.

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