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GRANDI BANCHE SULLE CRYPTO

Grande banca ottiene licenza crypto | Bullish per il settore?

Ancora una grande banca punta sul settore crypto, ottenendo una licenza a Dubai.

Ancora movimenti molto interessanti a Dubai, dove Komainu ha appena ottenuto licenza dalla Dubai Virtual Asset Regulatory Authority, aggiungendosi così ad altri gruppi che possono operare, a tema crypto, all’interno dell’emirato.

Questa volta però la notizia dell’ottenimento della licenza è forse maggiormente degna di nota, in quanto riguarda una società che è frutto di una joint venture tra importanti gruppi tanto crypto quanto del mondo della finanza tradizionale.

Dietro Komainu ci sono infatti Nomura, il colosso bancario e degli investimenti giapponese, insieme a CoinShares e Ledger – segno del fatto che questa giurisdizione è in grado di attirare grandi gruppi interessati al mondo crypto e che stanno cercando anche di diversificare geograficamente il loro business.

Tutto questo all’interno di un mondo crypto che sta cercando di organizzare un mondo multi-polare e possibilmente non incentrato eccessivamente sugli Stati Uniti – giurisdizione all’interno della quale continuano ad esserci enormi problemi di carattere regolamentare. Cosa che abbiamo raccontato più volte all’interno del nostro Magazine.

Arrivano i pezzi grossi a Dubai, e vogliono le crypto

Ad aver ottenuto la licenza è questa volta Komainu, società che è frutto della collaborazione di Ledger, di CoinShares e – forse cosa più importante – di Nomura, gigante della finanza tradizionale in Giappone. La società ha ottenuto la licenza di base in aggiunta a quella che gli permetterà di operare come player crypto all’interno degli Emirati e in tutti quei paesi che riconosceranno la loro licenza.

Komainu va così ad aggiungersi a gruppi come Binance, così come Crypto.com e Laser Digital – altro gruppo questo legato a Nomura e che opera come sua divisione crypto internazionale con sede in Svizzera.

Komainu concentra almeno per ora come fornitore di servizi di custodia – combinando così l’expertise delle tre società che hanno dato vita a questo gruppo – servizio di fondamentale importanza anche a livello istituzionale, in una giurisdizione, quella degli Emirati, che vorrebbe proporsi come hub di caratura mondiale tanto per Bitcoin quanto invece nel mondo crypto degli altcoin.

Komainu inoltre offre anche servizi di staking di livello istituzionale e di gestione del collaterale – altri pezzi fondamentali di supporto ad un mercato crypto finanziariamente sviluppato.

Dubai è davvero il prossimo hub mondiale delle crypto?

Dipende dai punti di vista. In realtà siamo davanti ad una riorganizzazione del mondo crypto in termini geografici.

Quello che sembrerebbe essere più probabile oggi è una riorganizzazione del settore su più poli geografici, con nessuno dei grandi player che vuole più operare con una chiara base che raccolga il grosso delle sue attività, complici anche i problemi legali che si stanno avendo non solo negli USA.

Dubai potrà giocare un suo ruolo, non è chiaro se regionale o globale, all’interno del nuovo mondo crypto, per quanto in realtà ogni giurisdizione si stia muovendo per conto proprio, ricalcando quelle divisioni tipiche del mondo della finanza classica.

Ancora il gruppo giapponese

L’Europa, d’altro canto, ha già approvato il MiCA che ne chiuderà legalmente i confini – o almeno proverà a farlo. Gli USA rimangono invece al palo – e sono loro a vivere il rischio di una fuoriuscita di competenza e capitali.

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