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Guerra Coinbase G20

Coinbase punta al G20 | “Regole comuni per le crypto”

Coinbase si prepara all'assalto. Piano al G20 per accerchiare gli USA?

Ancora notizie dal G20, anche se questa volta parliamo di quello che verrà, che sarà in Brasile in seguito al passaggio di consegne da Nuova Delhi a Brasilia. Coinbase ha infatti annunciato, tramite il vice-presidente Nana Murugesan, che cercherà di cogliere l’occasione per spingere l’adozione di un set di regole il più possibile unificato tra i grandi 20 in merito alle crypto.

L’annuncio arriva a poco più di due giorni dall’accordo di massima che ha visto i paesi che partecipano al G20 decidere per una collaborazione almeno sul piano fiscale, che per ora sembrerebbe essere l’unica base solida venuta fuori da anni di incontri, conferenze e tavoli comuni.

Non è chiaro per il momento quali siano le possibilità di successo del tentativo di Coinbase di imporre la propria agenda, in un contesto che vedrà comunque partecipare diversi paesi con altrettanto diverse sensibilità riguardo il mondo crypto.

Coinbase punta al prossimo G20

Coinbase vuole provare ad alzare il livello dell’incontro-scontro con le giurisdizioni di tutto il pianeta. E vuole farlo per il prossimo G20, che sarà guidato dal Brasile. Gli intenti dell’exchange sono stati rivelati da Nana Murugesan, che è vice-presidente dell’exchange guidato da Brian Armstrong, che han annunciato la speranza di poter lavorare con i relativi ministri delle finanze per fissare una base di regole comuni.

Necessita coinbase
Necessità più che volontà

Regole comuni che riguardano chiaramente Bitcoin e il mondo crypto, nonché le possibilità operative di business come gli exchange, che stanno incontrando problemi principalmente negli Stati Uniti, che poi sarebbe anche il luogo dove Coinbase ha deciso di operare, anche nel rispetto delle scarse regole presenti nel paese.

Coinbase è inoltre impegnata anche in una lunga e potenzialmente costosa causa legale contro SEC, contro la quale si sta battendo e ha comunicato di volersi battere anche a nome di tutta l’industria.

Non è chiaro per il momento che possibilità avrà Coinbase di vedere i ministri delle finanze di 20 Paesi più potenti al mondo prestare orecchio a certe proposte. Proposte che però – per quanto su toni probabilmente diversi – circolano da tempo anche all’interno del G20, per quanto di provenienza IMF e non esattamente morbide nei confronti del comparto.

2024 anno della regolamentazione?

Con ogni probabilità il 2024 sarà un anno decisivo per le regolamentazioni, per quanto in realtà le cose potrebbero richiedere più tempo negli Stati Uniti, dove si aspetta almeno secondo i principali analisti un eventuale avvicendamento alla Casa Bianca. Avvicendamento che comporterà con ogni probabilità anche l’allontanamento di Gary Gensler da SEC, per quanto questo dovrà attendere almeno il 2025.

Un momento complicato per gli USA e per gli operatori che hanno deciso di farne sede dei propri affari, come Coinbase. Coinbase che però è tornata all’attacco e che sembra puntare appunto al G20 per accerchiare gli Stati Uniti, che fino ad ora di regole chiare per il settore sembrerebbero non volerne sapere.

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