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Previsioni Bitcoin, per alcuni gestori la fine di BTC è vicina

Alcuni gestori di fondi sono pessimisti su Bitcoin: cerchiamo di comprendere perchè hanno formulato simili previsioni di medio termine.

Nonostante un andamento tendenzialmente positivo, pur con qualche parentesi altalenante, un noto gestore di fondi pensa che Bitcoin sia un asset in via di estinzione.

Dunque, una posizione totalmente opposta a quella assunta da molti investitori, che da scettici si sono trasformati in “tori”, cavalcando macro un trend crescente da parte della valuta digitale.

Tra i critici, invece, si annovera il gestore di hedge fund Mark Dow, che in un recente tweet ha affermato che Bitcoin non avrà una lunga vita, e che le sue quotazioni tenderanno ad abbassarsi con il passare del tempo.

Ma perché Dow la pensa in questo modo? E quanto le sue valutazioni potrebbero essere credibili?

Nelle prossime righe cercheremo di saperne di più, riepilogando che cosa ha condotto Dow a spingersi a simili affermazioni ma… nel frattempo, ti suggeriamo di aprire subito un conto di trading gratis sul sito eToro: in questo modo potrai fare trading su Bitcoin sia in fasi di mercato calante, sia in fasi di mercato crescenti, con la stessa facilità.

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Dow ci aveva visto giusto nel 2017/2018

Le dichiarazioni di Dow avrebbero potuto passare quasi inosservate se, più volte in passato, il gestore non avesse già formulato correttamente le proprie stime.

In particolare, alla fine del 2017, quando BTC stava cercando di raggiungere lo storico livello di prezzo di 20.000 dollari per unità, Dow andò fortemente short sulle criptovalute, guadagnando in maniera significativa sullo slancio ribassista delle valute digitali, Bitcoin in primis.

Anche se oggi – stando alle sue più recenti dichiarazioni – Dow non è più shortista su Bitcoin, rimane comunque un critico piuttosto severo di Bitcoin.

Ad ogni modo, Dow non è l’unico scettico ad aver recentemente espresso il suo sentimento negativo, nonostante il rally estivo Bitcoin.

Il CEO di Euro Pacific Capital, Peter Schiff, uno dei critici di più lunga data della principale valuta crittografica, ha per esempio sottolineato come la decisione di Buffett di acquistare Barrick Gold e non Bitcoin o GBTC sia un’ulteriore “condanna” per la valuta digitale, esprimendo, nei fatti, che Buffett chiaramente non pensa che il Bitcoin rappresenti una minaccia per l’oro o il suo dominio come bene rifugio, e arrivando a concludere che Buffett sa molto bene che l’oro è qui per restare e che il Bitcoin è solo una moda passeggera.

Poi, per aggiungere ulteriore pessimismo, ha dichiarato che entro la fine del decennio gli investitori di Bitcoin saranno fortunati se la capitalizzazione di mercato di questo asset “supererà ancora il valore di un berretto da baseball”.

Attenzione agli investitori istituzionali

Anche se rimangano scettici come Dow e Schiff, Wall Street sta in realtà iniziando ad entrare con particolare interesse nell’ecosistema Bitcoin, e in molti modi diversi.

George Ball, ex dirigente Prudential, ha ad esempio “promosso” Bitcoin in un’intervista con Reuters pochi giorni fa, tanto che quando gli è stato chiesto quali asset pensa che andranno particolarmente bene nell’attuale contesto macroeconomico, Ball ha menzionato BTC e le criptovalute, ritenendo che si dimostreranno un punto di forza in questo ciclo di mercato.

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