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La QUIETE prima della TEMPESTA BULLISH: Bitcoin si prepara al grande RIALZO

Ecco perchè a breve tutto questo piattume potrebbe lasciare spazio un'attività di trading più allegra.

Le ultime settimane di negoziazione per Bitcoin (BTC) sono state accompagnate da un apparente calma sottostante, senza che la follia speculativa tipica del mondo crypto prendesse il sopravvento.

Dai primi giorni di giugno la criptovaluta arancione, nota per la sua componente volatile, si è mossa solo di un excursus grafico massimo del 5%. Nel frattempo anche i volumi di trading sono scesi ai livelli più bassi del 2025, segno che in questo momento il mercato sta ricaricando le pile per un prossimo movimento.

Nonostante il sentiment generale del pubblico retail non sia dei migliori, i dati on-chain ci suggeriscono di rimanere ottimisti per l’ultimo semestre dell’anno. In questo articolo vediamo più da vicino cosa sta succedendo a Bitcoin e quali sono i motivi per cui dovremmo aspettarci un ritorno alla fase toro nelle prossime sessioni. Tutti i dettagli di seguito.

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Bitcoin, scende la volatilità: i traders prezzano un andamento contenuto dei prezzi

Ciò che stiamo osservando sulle piazze di investimento crittografiche è sicuramente molto  strano, soprattutto per essere in pieno bull market con Bitcoin a ridosso dei massimi storici. Le quotazioni dell’asset si muovono senza esasperazioni a rialzo o al ribasso, con il trading range $110K-$100K che rimane fedele da ormai diverse settimane. In più occasioni i tori hanno tentato il breakout ma sono stati prontamente respinti, come così sono stati sventati vari attentati ribassisti.

La metrica Glassnode “BTC: Options AM Implied Volatility” descrive bene questa situazione, con i traders di opzioni che prezzano un volatilità implicita bassa per le prossime scadenze. In pratica il mercato si aspetta un calma piatta dal punto di vista speculativo, in particolar modo per la prossima settimana e per il prossimo mese. Ma attenzione: storicamente, quanto la maggior parte degli operatori si aspettano una cosa, di solito Bitcoin stupisce e si muove esattamente in maniera opposta. Questo momento di pausa potrebbe essere solamente il preludio di un movimento più esplosivo.

opzioni volatilità implicita
Bitcoin volatilitàFonte dati: https://x.com/glassnode

Volumi di trading Bitcoin ai minimi annuali: i traders risparmiano le cartucce

Che Bitcoin sia notevolmente quieto lo capiamo bene anche dal risultato dei volumi di trading sulle borse crypto spot e futures, dove in questo momento stiamo approcciando ai valori minimi annuali. Da diversi mesi il valore complessivo degli scambi su BTC si stanno muovendo in fase discendente, con il punto più basso dell’anno che viene toccato proprio ora. In particolare i volumi spot sono scesi sotto la soglia dei $5 miliardi mentre quelli relativi ai futures sono ampiamente crollati sotto i $35 miliardi.

Questo è un chiaro segnale che i maggiori operatori sono in attesa di un catalizzatore che possa giustificare una loro mossa speculativa. Da osservare soprattutto come, mentre ci sono poche contrattazione, Bitcoin si muove praticamente a ridosso dei suoi massimi storici. Si tratta di un asimmetria molto particolare, visto e considerando che a novembre 2024, quando la criptovaluta saliva per la prima volta sopra i $100.000, la situazione era completamente diversa.

volumi trading
Volumi spot e futures BitcoinFonte dati: https://x.com/glassnode

Nel frattempo è anche curioso notare come secondo TheBlock, il rapporto a 30 giorni dei volumi spot e futures è sceso sotto al livello storico dello 0,2. Ciò significa che la stragrande maggioranza delle attività di trading si sta concentrando sui derivati, mentre il mercato legato all’acquisto reale del sottostante è in fase di stand-by. L’ultima volta che è successa una cosa simile (agosto 2024) poi Bitcoin ha accelerato improvvisamente prendendo tutti alla sprovvista.

Perchè la fase bullish potrebbe partire a breve

Ci sono buoni motivi per credere che a questo punto le probabilità del mercato siano a favore di un rialzo di Bitcoin piuttosto che di un ribasso. Molti analisti sono convinti del contrario, ossia che ci sia una grossa pressione di vendita latente che potrebbe scagliarsi contro la criptovaluta nel breve periodo. Lo dicono guardando il grafico dei profitti/perdite non realizzati, dove ai prezzi attuali ci sono oltre $1,3 trilioni pronti ad essere trasformati in gain ( ovviamente sul piano reale sono di meno perchè l’eventuale realizzazione dei primi abbasserebbe i guadagni successivi).

Secondo questa logica ci sarebbe una grossa mole di BTC pronti ad essere venduti ad un prezzo vantaggioso per i detentori. In realtà però, questa teoria è altamente fallacie, e non tiene conto della trasformazione del pubblico interessato a Bitcoin, da retail ad istituzionali. Il fatto che ci sia così tanta massa monetaria in profitto, e allo stesso tempo pochi volumi e prezzi vicini all’ATH, la dice lunga sulla ENORME resilienza della criptovaluta. Il paradosso è servito: tanto è più alto il profitto non realizzato, maggiore è la convinzione del mercato che si andrà più in alto.

profitti e perdite latenti bitcoin
Profitti non realizzati BitcoinFonte dati:https://x.com/glassnode

D’altronde, non possiamo dire di certo che Larry Fink e compagnia siano in vacanza al mare, visto i risultati degli ETF spot Bitcoin che continuano la scia positiva di inflow. Da inizio giungo, delle ultime 19 sessioni di contrattazioni a Wall Street, solo 1 è finita con un esito negativo con capitali in uscita. In tutte le altre occasioni abbiamo assistito ad una flotta di denaro in ingresso, con un valore degli asset che è aumentato di oltre $6 miliardi.


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