Il protocollo Ethena si sta espandendo ad un ritmo davvero incredibile, con numeri che incutono timore anche nelle piazze di investimento più liquide come quella di Wall Street. Negli ultimi 18 giorni la supply circolante della propria stablecoin sintetica USDe ha letteralmente spiccato il volo, attirando capitali dall’ordine di grandezza delle “10 figures”.
Addirittura la crescita è stata più poderosa di quanto osservato nello stesso periodo da tutti gli ETF Bitcoin messi insieme, i quali hanno visto un inflow più contenuto. Questo risultato pone Ethena tra le migliori eccellenze del panorama DeFi, grazie ad un prodotto altamente apprezzato dagli utenti e a incentivi capaci di catalizzare l’attenzione degli smart money.
Ma il bello è che il vero “game changer” per il futuro del protocollo, ciò che realmente non avrà rivali in termini di efficienza del capitale, deve ancora arrivare. Approfondiamo il discorso di seguito.
Come funzionano USDe ed Ethena?
Come al solito, prima di parlare di numeri, facciamo un breve ripasso per gli ultimi arrivati che si stanno interessando al progetto Ethena, Parliamo di un protocollo decentralizzato che offre una propria “stablecoin sintetica”, ovvero USDe, ancorata al dollaro statunitense tramite un meccanismo particolare di delta-neutral hedging, che si discosta dalle classiche garanzie impiegate da monete come USDT o USDC.
Nel dettaglio, Ethena riesce a mantenere la stabilità di USDe attraverso un’esposizione verso asset volatili come ETH o BTC, bilanciata da posizioni short sui derivati. In pratica si basa su un carry trade che vede andare long spot, e short sui perp, neutralizzando l’effetto della volatilità. I rendimenti di questa strategia, generati principalmente dai funding rate dei futures, vengono offerti agli detentori di USDe come forma di yield.

Ethena definisce la sua stablecoin come “internet bond”, capace attualmente di rendere un APY netto dell’11%, grazie anche all’impiego degli ether in varie soluzioni di liquid staking.
USDe decolla sul mercato: cresce più rapidamente degli ETF Bitcoin
Questo rendimento ha attirato grande interesse da parte degli investitori, anche grazie a un profilo di rischio relativamente contenuto. Il rischio principale, infatti, non risiede tanto nel protocollo Ethena in sé, quanto piuttosto nella solidità delle controparti presso cui vengono eseguite le operazioni di hedging ( ovvero piattaforme come Binance, Bybit, Okx, Deribit, Coinbase e Bitget).
Sin dal lancio di USDe a fine 2023, il progetto ha riscontrato subito un notevole successo, culminato negli ultimi giorni con un impennata da paura degli investimenti. Pensate che il 17 luglio 2025 la stablecoin aveva una supply circolante ( coincide con la market cap) di $5,3 miliardi. Oggi, a distanza di soli 18 giorni, la stessa supply è cresciuta a $9,3 miliardi.
Parliamo di un incremento di circa $4 miliardi in meno di un mese, numeri monster che fanno gola anche agli emittenti di fondi quotati in borsa a Wall Street. Nello stesso periodo gli ETF Bitcoin hanno mostrato inflow di capitale decisamente più bassi, così come tutti quelli su Ethereum, molto più in forma dei primi, che hanno aggiunto poco più di $2,3 miliardi.

Ethena rompe nuovi record nel settore DeFI e stablecoin
Certi risultati non passano di certo inosservati: questa corsa ha permesso ad Ethena di aumentare il proprio TVL del 73% nell’ultimo mese, diventando a tutti gli effetti il sesto protocollo più grande di tutto l’ecosistema DeFi. Davanti ad essa troviamo solo colossi come EtherFi, Binance Staked ETH, EigenLayer, Lido ed Aave,

Nel frattempo USDe si è affermata come la terza stablecoin più grande del mercato crypto, rubando in volata la medaglia di bronzo a Sky Dollar dell’ex protocollo MakerDAO. In prima fila ci sono ovviamente Tether USDT e USDC di Circle, con capitalizzazione ancora molto distanti dal resto della classifica.
Il token di governance ENA cresce bene (ma non benissimo) assieme al protocollo Ethena
Da sottolineare come le gesta incredibili di Ethena e della sua stablecoin USDe si stiano riflettendo anche su ENA, token di governance del progetto. Anche qui gli investitori sono stati attratti dagli ottimi numeri, con i prezzi della moneta che sono cresciuti del 144% nell’ultimo mese. Solo nelle ultime 24 ore c’è stato un pump dell’11,6%.
Al momento ENA segna un valore di $0,62 ad unità, per una capitalizzazione complessiva di $3,95 miliardi. Una quotazione che rispecchia però solo in parte il successo di Ethena, poiché in questo caso troviamo un fattore di diluizione che nasconde la reale forza della domanda sul mercato. Infatti ENA si trova ancora distante del 59% dal suo ATH, ma allo stesso tempo la capitalizzazione del token è in zona massimi storici.

Perché questa discrepanza? Banalmente, perché c’è un’emissione costante di nuovi token che contribuiscono a creare più offerta, autamendo comunque la capitalizzazione complessiva della risorsa. Pensate che solo in questa settimana verranno sbloccati $100 milioni di ENA sul mercato. Diciamo non proprio il massimo dal punto di vista speculativo.
Ethena e la vera svolta del progetto: quando USDe diventerà collaterale per i perps
Uno dei punti di forza di Ethena è sicuramente la sua interoperabilità con il settore DeFi circostante, dove troviamo molte soluzioni complementare per mettere a rendita USDe. Esistono svariati metodi per esporsi alla stablecoin del protocollo, tra cui uno dei più interessanti è probabilmente l’utilizzo delle pool PT/YT di Pendle.
C’è però qualcosa che bolle in pentola, e che potrebbe veramente cambiare per sempre le carte in tavola in termini di efficienza e produttiva del capitale. Qualcosa che oggettivamente rappresenta una svolta per tutti coloro che cercano il miglior rendimento netto sulle proprie strategie speculative: il lancio del protocollo affiliato Ethereal DEX, e il possibile impiego di USDe come margine per il futures trading.

Provate ad immaginare cosa significherebbe utilizzare USDe come collaterale per fare trading di derivati in leva su asset risk, mentre si guadagna contemporaneamente un APY del 11%. A quel punto, non ce ne sarà più per nessuno, e forse potremmo vedere USDe avvicinarsi alle top2 stablecoin del mercato crypto.
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