Il progetto Mantle sta attraversando una fase molto energica, sia dal lato speculativo del suo token MNT che sui fondamentali della propria blockchain. Dopo una serie di lunghi mesi difficoltosi in cui abbiamo assistito ad una graduale fuga dei capitali, finalmente sembra intravedersi la luce in fondo al tunnel, con dati che segnano l’inizio di un nuovo recupero ed un sentiment decisamente più ottimista tra gli addetti ai lavori.
Vediamo più da vicino cosa sta accadendo nei retroscena del panorama on-chain e quali fattori hanno riacceso la scintilla per questo rinnovato clima di fiducia. Spoiler: anche in questo caso c’è lo zampino di Ethereum!
Stablecoin in espansione su Mantle: boom sul mercato!
Vi abbiamo già parlato questa mattina delle ottime recenti performance del token MNT di Mantle, tramite l’approfondimento di Alex Laverello. Negli ultimi 7 giorni questa criptovaluta è cresciuta del 17% circa, riportando in auge un fermento speculativo che mancava da diverse settimane. Ora viene scambiato a $0,91 con una capitalizzazione di $3 miliardi, al rank #35 della classifica di Coinmarketcap.
Uno tra gli elementi che più ha contribuito al rally di MNT è stato sicuramente il flusso di stablecoin, che è cresciuto assieme alle quotazioni del mercato. Tendenzialmente infatti, quando su una chain gira più liquidità, c’è un maggiore stimolo per la domanda degli asset speculativi, che vengono negoziati spesso proprio contro queste controparti.
Nell’ultimo mese, secondo la dashboard di Artemis. il volume degli scambi in stable su Mantle ha raggiunto la vetta dei $20 miliardi, in aumento del 116% dal dato precedente. Complessivamente la capitalizzazione di queste monete è salita a $650 milioni, con un incremento di $129 milioni solo nell’ultima settimana.

Tether USDT è la stablecoin più affermata su Mantle, con una market cap di $431 milioni, seguita da USDe di Ethena con $108 milioni, e da USDC di Circle con $76 milioni.
Forte crescita degli indirizzi attivi sulla chain
Ad accompagnare questa rinascita ci sono anche le metriche degli indirizzi attivi e delle transazioni svolte on-chain. Pensate che per la gran parte del 2025 Mantle ha viaggiato con un numero di utenti attivi giornalieri inferiore alle 20.000 unità. Da luglio in poi la musica è cambiata: in pochi giorni abbiamo assistito ad un forte traffico di rete che ha portato questo dato a circa 147.000 indirizzi, per un incremento di oltre 7 volte.
Contemporaneamente anche il numero di operazioni svolte sulla blockchain ha visto un grande boom, raddoppiando rispetto alla media registrata da aprile fino a giugno con un totale di 438.000 tx al giorno. In questo caso non abbiamo ancora superato i massimi annuali, registrati a marzo con un top di 550.000 tx.

Mantle entra a far parte del gruppo delle treasury di Ethereum
Quando vi avevamo accennato che in questa fase esaltante, c’era lo zampino di Ethereum, ci riferivamo al fatto che Mantle è appena entrato a far parte del gruppo delle società che detengono treasury on-chain in ETH. Il nome della chain è stato aggiunto da poco alla pagina ufficiale della “Strategic ETH Reserve”, dove siede all’ottavo posto con 101.900 ETH in cassa.
Da sottolineare come Mantle non abbia acquistato nessun ether di recente, e che quella cifra che vediamo è frutto di un’attività di accumulazione passata. Ad ogni modo, solo l’idea di partecipare a questa iniziativa è piaciuta particolarmente al mercato, che in questo periodo sta premiando molto questa tendenza ereditata da Wall Street.

In un certo senso fa anche ridere, ma si tratta meramente di narrativa: non è cambiato nulla nelle tesorerie di Mantle, eppure essere all’interno di un movimento che sta scommettendo implicitamente su ETH è stato sufficiente per dare una spinta al sentiment ed offrire un boost alle speculazioni di MNT.
Piccola curiosità su Mantle
Al di là della quota di ETH in possesso che è in realtà poco rilevante in termini numerici, Mantle vanta la treasury on-chain crypto più grande di tutte le società web3. In particolare ha in cassaforte un valore pari a $3,19 miliardi, di cui $2,6 miliardi sono in token MNT, mentre $234 milioni sono in stablecoin.
Non è un dato irrilevante perché significa che il gruppo ha un’ampia disponibilità economica con cui sviluppare incentivi per l’ecosistema finale. Comunque sia, se vogliamo essere pignoli, non sono “realmente “ $3,19 miliardi perché il mercato MNT non avrebbe abbastanza liquidità per assorbire una vendita di tutti quei token in possesso a Mantle.

Da far presente infine come una grossa fetta della supply circolante di MNT sia detenuta proprio dalla sua casa madre. I token tecnicamente sono tutti sbloccati e disponibili per essere spesi, ma verosimilmente Mantle ne utilizzerà pochi per volta per le iniziative comunitarie dell’ecosistema, senza dare in pasto al mercato una grossa offerta.
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