ESCLUSIVA CRIPTOVALUTA.IT® – Dopo il grande successo degli ETF su Bitcoin e Ethereum, sono in tanti ad attendere l’arrivo di nuovi ETF crypto, in particolare sulle altcoin di prima fascia. Non tutti i gestori però hanno inviato richiesta per tutte le principali. Ognuno ha la sua strategia, ognuno ha la sua visione, ognuno ha i suoi criteri.
Criteri che possono essere utili anche per la costruzione di un portafoglio personale: se i grandi fondi e gestori ignorano una crypto, vale davvero la pena investirci? Ne abbiamo parlato con Matthew Sigel di VanEck, chiedendo i motivi delle scelte – in verità contenute – di un gestore che ha compiuto la scorsa settimana 70 anni e che è forse quello più confortevole al particolare incrocio tra asset classici e asset crypto/digitali.
La scelta di VanEck: Solana, BNB, AVAX, ma perché?
Come è già noto ai lettori del nostro giornale, VanEck ha compiuto già delle scelte in merito alle crypto sulle quali costruire un ETF. VanEck ha già all’attivo ETF su Bitcoin e Ethereum e ha all’attivo delle richieste (non ancora approvate) su BNB, Avalanche e l’immancabile Solana.
- I fattori scelti da VanEck
Il mondo della finanza è un mondo fatto di numeri, ma è anche un numero dove l’istinto conta molto.
Convinzione interna: Matthew Sigel, nell’intervista esclusiva rilasciata a Criptovaluta.it®, ha parlato della necessità di VanEck di avere una forte convinzione interna sul futuro del token, sul fatto che sarà un buon investimento. Nel caso di BNB è un prodotto strutturato, che ha avuto delle buone performance storiche e che è legato ad un leader del settore come Binance.
A nostro agio con la tesi di investimento: prima di arrivare a parlare di volumi e di potenziale interesse da parte del pubblico, c’è una questione maggiormente legata a quanto solida sia la tesi di investimento dietro un token. In altre parole: VanEck non guarda soltanto a quanto hype può generare un ETF, ma anche a quanto buono potrà rivelarsi l’asset per i clienti del gruppo.
Sostegno delle controparti: che sono market maker, custodi, scambi. Per un ETF servono tanti partner per avere un funzionamento corretto del veicolo.
Acquirenti dal primo giorno: VanEck è interessata poi chiaramente a token che possono raccogliere domanda sin dal primo giorno. VanEck è stata quasi sempre la prima o tra le prime società di gestione a proporre certi prodotti. Crede di poter educare il pubblico sulla bontà di certi prodotti, ma ha comunque bisogno di domanda affinché un prodotto possa avere potenzialmente successo.
Ora cambia davvero tutto
Ci dice Matthew Sigel che ci saranno afflussi sugli ETF crypto, con i mercati digitali che hanno maggiore spazio anche in termini di narrativa pubblica.
Penso che l’anno scorso la discussione [sugli ETF Ethereum, NDR] sia stata molto difficile, ma sta diventando in parte più facile grazie alle società di treasury, che sono state delle buone portavoce per Ethereum e lo spazio altcoin
E ha poi aggiunto che lo staking sarà una parte fondamentale del successo di questi prodotti, ovvero degli ETF su crypto che incorporano quello specifico funzionamento fruttifero. Qualcosa che SEC sembrerebbe essere finalmente disposta ad accettare e dunque ad aprire le porte al successo degli ETF crypto che arriveranno.
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Ho dato un occhio al loro ETF node si cui ha parlato in questa intervista e racchiude tra le più performanti aziende del settore cripto e defi sec me è interessante peccato sia per il mercato USA
Molto interessante e per ora con buone performance.