È un Jerome Powell relativamente dovish, ovvero più aperto ai tagli rispetto all’ultima apparizione in pubblico. Parla apertamente di possibilità di modificare la politica monetaria degli Stati Uniti, al fine di tenere conto dei cambiamenti che sono stati confermati dagli ultimi dati sul mercato del lavoro, quelli rivisti che hanno segnalato un enorme rallentamento per quanto riguarda le assunzioni.
È un Powell che tiene conto – come ha già fatto in passato – di entrambi i mandati di Federal Reserve: massima occupazione possibile e stabilità dei prezzi, riconoscendo che i due, in questa particolare fase, dovranno essere equilibrati tra loro. Bitcoin e crypto rispondono con una relativamente importante corsa. Un Powell “bullish” per i mercati, da quel di Jackson Hole.
Powell lancia i mercati nello spazio: cosa ha detto?
È stato un Jerome Powell tranquillo, pacato, che ha sottolineato i rischi ancora presenti di un ritorno di fiamma dell’inflazione, ma che è apparso ai più come dovish come mai non lo era stato prima. Mentre da Jackson Hole si continua a parlare di guida che sarà indicata dai dati, quello che tutti gli operatori di mercato hanno percepito è un ritorno di un atteggiamento pro-tagli.
Già a settembre, probabilmente, e comunque più in generale un atteggiamento più elastico da parte di una Federal Reserve che sembrerebbe ora percepire un rischio maggiore per il mercato del lavoro che per l’inflazione.
I mercati rispondono in modo molto positivo. A 25 minuti dall’inizio del discorso di Powell c’è Bitcoin che si riporta sopra i 115.000$, anche se le performance migliori arrivano dalle altcoin. Ethereum prova a recuperare i 4.600$, mentre XRP di Ripple è a ridosso dei 3$. Nel complesso un ritorno dell’appetito per il rischio per un discorso… possibilista da parte di JPow.
Da qui a settembre ci sono altri dati
Verba volant, dicevano i latini e sono le cose scritte a rimanere. Da qui al 18 settembre, quando il FOMC dovrà decidere sui tassi, ci sono ancora diversi dati da leggere. Da quelli sull’inflazione a quelli invece sul mercato del lavoro, che saranno entrambi importanti per capire come si muoverà non solo per quanto riguarda settembre, ma da qui a fine anno.
Per il resto è stato presentato un nuovo framework di Federal Reserve, che sarà aggiornato nel tempo (con orizzonte quinquennale), all’interno del quale è stato confermato come target per l’inflazione il 2%, con diversi aggiustamenti sul piano tecnico dei quali parleremo nei prossimi giorni.

Intanto i mercati prezzano ormai come quasi certo il taglio dei tassi a settembre, con un aumento del 15% delle “possibilità” che sono rappresentate dalle operazioni di mercato. Un cambiamento repentino e che segnala in modo chiaro come i mercati hanno recepito l’intervento di JPow.
Tutto è bene quel che finisce bene? Dipende dai punti di vista. In realtà di incertezze ne rimangono, anche se Powell è apparso molto più disposto a… fare ciò che mercati e Casa Bianca sognano da tempo.
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