Giallo da Crypto.com, con l’exchange che è stato accusato da Bloomberg di aver subito un hack che avrebbe tenuto segreto o che comunque avrebbe evitato di comunicare al pubblico. Accuse gravi che hanno visto però anche l’intervento immediato – sui social e a mezzo stampa – di Kris Marszalek, fondatore dell’exchange.
Si sarebbe trattato infatti di un incidente immediatamente contenuto, che non avrebbe in alcun modo intaccato le detenzioni crypto dei propri clienti e che comunque sarebbe stato riportato seguendo gli standard e le migliori pratiche dell’industria. Poche ore prima il noto investigatore crypto ZachXBT, che non è nuovo ad attacchi frontali all’exchange, aveva indicato l’esistenza di una situazione pressoché identica a quella riportata da Bloomberg.
Un breach di sicurezza mai comunicato
L’accusa mossa da Bloomberg è di quelle gravi, soprattutto per un exchange che è anche custode delle crypto degli utenti. Secondo l’importante giornale finanziario statunitense infatti:
Insieme, dice Noah, hanno convinto un dipendente di Crypto.com, una piattaforma di trading crypto, a fornire accesso. Hanno anche bucato i sistemi di UPS per raccogliere i dati delle vittime potenziali. (Un portavoce di Crypto.com dice che l’attacco contro la propria piattaforma, che non era stato riportato dai media, riguardava informazioni che interessavano un numero ristretto di utenti, e che nessuno dei fondi degli utenti è mai stato in pericolo. UPS ha detto che il problema è stato risolto nel 2023.)
Accuse che implicano che Crypto.com abbia fatto di tutto per tenere i propri clienti non informati sulla vicenda. Sul tema però è intervenuto anche Kris Marszalek
Voglio chiarire riguardo disinformazione che sta arrivando da fonti non informate.
Le accuse di non aver diffuso notizie su un incidente di sicurezza sono infondate – abbiamo riportato l’incidente in un filino a NMLS e in report aggiuntivi con i regolatori. Ci siamo accorti della campagna di phishing che ha colpito uno dei nostri impiegati nel 2023.
L’incidente è stato sistemato in poche ore. I fondi dei clienti non sono stati mai a rischio o toccati dagli attaccanti e il problema ha impattato un numero estremamente limitato di utenti.
I nostri sistemi sono testati per i momenti più duri e sono in costante miglioramento. Siamo orgogliosi della nostra cultura prima la sicurezza e abbiamo più certificazioni di tutti nel nostro comparto.
Un equivoco probabilmente con Bloomberg – che in realtà accusava l’exchange di non aver dato risalto sulla stampa all’incidente.
Situazione dunque rientrata, per quanto le polemiche, che si innestano in realtà sull’eterna lotta tra sostenitori dei CEX e dei DEX, certamente non si arresteranno qui.
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