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Bitcoin finalmente VOLATILE: i prezzi tornando a muoversi velocemente – ma OCCHIO a questa cosa!

Un dato importante per Bitcoin che piace ai più degen.

Bitcoin nell’ultimo periodo sembrava essersi dimenticato di essere uno degli asset risk-on  più volatili al mondo, quasi come se avesse perso la memoria in un incidente stradale. Ed invece, ecco che finalmente, dopo qualche mese sotto tono, la principale criptovaluta del settore torna a muoversi ed oscillare come ci ha sempre abituati nei momenti più intensi della sua storia, anche se chiaramente in maniera meno marcata rispetto allo scorso decennio in cui presentava una capitalizzazione decisamente più bassa.

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Da giovedì scorso BTC ha prima visto un dump profondo in zona $109.000, per poi ripartire ad inizio settimana con i tori agguerriti che hanno riportato le quotazioni fin sopra i $116.000, dove la moneta è attualmente negoziata. Vedremo cosa ci attende per le prossime sessioni, se un ritorno ad una modalità a basse escursioni di prezzo, o la continuazione di una fase ad alto ritmo speculativo. 

Intanto c’è una cosa importante che dovete sapere, che riguarda i posizionamenti di alcuni traders professionisti, e che ci aiuta a capire come potrebbe muoversi il re da qui a fine anno: vediamo insieme in questo articolo.

Indici di volatilità realizzata su Bitcoin in aumento 

Qualche settimana fa nel mezzo di agosto vi avevamo parlato dell’anomalia che era in corso su Bitcoin, con l’indice di volatilità realizzata ai minimi annuali su diversi time frame, tra cui anche quello di 1 anno. Ciò significa che il prezzo della moneta  stava vivendo una fase di compressione molto insolita, con oscillazioni ridotte al minimo e un mercato quasi addormentato, in uno status di compressione prolungata che si rifletteva sull’intero anno.

In quel contesto vi avevamo anche accennato che molto probabilmente il re sarebbe tornato da lì a breve sui mercati con una nuova tenacia. Ed infatti, a distanza di circa un mese, abbiamo assistito ad un ritorno della volatilità, seppur non ancora così elevata come quella registrata a marzo e aprile. Gli effetti sono visibili chiaramente su orizzonte temporali bassi come 1 settimana o 1 mese, ma è comunque evidente come Bitcoin abbia ripreso a mostrare segni di vitalità speculativi.

volatitià Bitcoin
Volatilità realizzata 1WFonte dati: https://studio.glassnode.com/

E Adesso? Siamo appena approdati all’interno del periodo più carico dell’anno secondo una logica statistica-stagionale. Storicamente i tori si fanno ben sentire nel Q4 di ogni anno, ed è probabile che anche a questo giro la storia si ripeta, portando l’indice della volatilità verso nuovi traguardi.

Il mercato è pronto ad accelerare

Lo abbiamo detto più volte all’interno delle nostre analisi on-chain, come Bitcoin abbia già fatto molta strada in questo ciclo, toccando a più step nuovi ATH e portando agli holders di lungo periodo delle belle quote di profitti realizzati, ma ancora senza quella esagerazione tipica delle fasi conclusive dei bull market. Manca ancora un esubero speculativo che storicamente segna l’ultimo forte ingresso di capitali nel mercato prima della stangata al ribasso e dell’ingresso nell’inverno crypto.

Lo capiamo non solo dal fatto che la volatilità realizzata ad 1 anno nell’ultimo ciclo non si è mai spinta sopra il 50% nelle fasi bull, mentre ad esempio nel 2021 è schizzata anche oltre l’80%, ma anche da alcuni dettagli relativi ai mercati derivati. In particolare dall’andamento dei funding rate, cioè i tassi di finanziamento pagati (o incassati, in base alla direzionalità) dai traders per mantenere aperte le proprie posizioni.

Senza scendere troppo nei tecnicismi, vi basta sapere che in genere nelle fasi più calde del bull market il funding tende a salire molto a causa dell’impiego eccessivo di leverage da parte dei degen che entrano in fomo. Spesso in queste fasi, i tassi superano anche lo 0,05% (payout ogni 8 ore), mentre per tutto il 2025 sono rimasti ad un livello molto più basso.

Bitcoin tassi finanziamento
Funding rateFonte dati: https://coinalyze.net/bitcoin/funding-rate/

Proprio per questo ci aspettiamo che per il Q4 Bitcoin possa tornare a spingere forte al rialzo, portando gli operatori ad aumentare la propria esposizione in leva, ed innescando contestualmente un pump nei funding rate simile a quello visto a marzo 2024 alla rottura dei precedenti massimi. 

L’outlook su Bitcoin è positivo, ma molti traders cercano protezione

Nonostante lo scenario positivo a cui Bitcoin sembra destinato per gli ultimi mesi dell’anno, ci sono alcuni traders che mostrano un certo atteggiamento di de-risking, andando alla ricerca di strumenti di protezione. Infatti secondo i dati Glassnode, l’indice “25-delta skew a 1 mesesta continuando a salire in maniera progressiva da giugno 2025, segnando nuovi massimi.

Che cosa vuol dire? il 25-delta skew è una misura usata nei mercati delle opzioni per confrontare il prezzo delle put (vendita) con quello delle call (acquisto). Quando questo indicatore cresce significa che le put stanno diventando più costose delle call, segnalando una maggiore domanda di copertura al ribasso. Ossia, i trader stanno pagando un premio sempre più alto per assicurarsi contro possibili correzioni di breve periodo, mentre le opzioni che scommettono sui rialzi restano relativamente più economiche.

delta skew
Delta Skew 25Fonte dati: https://x.com/glassnode/

Da giugno in poi gli operatori dei mercati di opzioni sono passati verso un sentiment più incerto, che riflette lo stato del mercato. Ciò non significa che i più esperti prevedono un calo da qui a breve, ma che a questa fase del ciclo si inizia a cercare delle entry su strumenti di copertura per mettere in salvo tutti i profitti realizzati nel corso degli ultimi due anni.

Per chi è ancora convinto che ci aspetta un Q4 straordinariamente bullish, potrebbe essere una golosissima occasione per esporsi tramite opzioni, comprando call OTM ( ovvero out of the money, cioè a prezzi più alti di quelli attuali) con un premio minimo da pagare ed un potenziale payout stellare.

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