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MONTAGNE RUSSE su Bitcoin: i livelli di prezzo da tenere d’occhio

Non sai che pesci prendere? Ecco le quotazioni più calde da monitorare.

Bitcoin si sta muovendo in modo nervoso ed irrazionale, causa una difficoltosa digestione del recente crash del 10 ottobre da parte del mercato crypto, il quale deve ancora trovare un suo assestamento. Ieri la prima criptovaluta è riuscita a riprendere slancio nel mezzo dell’ampia correzione del calo dell’oro, per poi finire però per azzerare i guadagni con un calo in tarda serata, con un movimento inaspettato da molti analisti.

Oggi il clima turbolento sembra proseguire, in una sessione dove abbiamo già visto parecchia volatilità e dove potremmo aspettarci qualche scherzetto sui grafici, sia a rialzo che a ribasso. Vista la situazione, cerchiamo di individuare quelli che sono i livelli di prezzo più importanti nel breve periodo, che fungono da punti di equilibrio tra domanda e offerta, e che potrebbero determinare la prossima direzione del mercato.

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Bitcoin in preda alle emozioni del mercato

Quello di Bitcoin non è per nulla un outlook semplice da analizzare: si proviene da uno scarico pesante che ha scombussolato il sentiment e le centrature degli investitori. L’oro ha corso fino a ieri in un rally inarrestabile da debasement trade, che ha tolto liquidità dai mercati crypto per piazze considerate più “safe”.

Bitcoin ieri ha provato la svolta sopra i $114.000, proprio mentre il bene rifugio per eccellenza droppava di un -5% intraday, in una delle sue flessioni più violente dell’anno. Proprio sul più bello però, la criptovaluta è stata respinta da grosse vendite spot che sembrano provenire dall’exchange Binance, senza che lo stesso oro desse nuovi segnali bullish tali da innescare un’inversione.

Bitcoin vendite binance
Bitcoin stoppato a $114.000 Fonte dati: https://x.com/seth_fin

Le emozioni giocano un ruolo fondamentale in questo contesto: dopo l’ultimo “deleveraging reset”, si fa fatica a restaurare una struttura di mercato stabile. Tante aree tecniche di riferimento sono state invalidate, complice anche una condizione psicologica non proprio agiata per i tanti trader, e le piazze speculative rispondono con la stessa faccia della medaglia, ovvero con confusione ed isteria. Vi sconsigliamo per questo motivo di muovervi in operazione ad alta leva, essendoci un alto rischio di andare incontro a  liquidazioni o stop loss. Ma a proposito di liquidazioni…

I livelli di prezzo più interessanti per Bitcoin

Al momento Bitcoin si muove nell’ampio range compreso tra i $114.000 ed i $106.000, in attesa che la crypto prenda una direzione nel breve termine. Chiaramente la rottura di uno dei due estremi determinerebbe meglio le condizioni per stabilire se ci sarà più trazione per i tori per gli orsi, mentre finché rimarremo all’interno della fascia possiamo aspettarci movimenti più o meno impulsivi.

Con il tentativo di pump di ieri Bitcoin ha innescato diverse liquidazioni short dal valore di centinaia di milioni di $ in prossimità dei $113.500, ed ora, appena sopra i $114.000, rimane ancora qualche posizione allo scoperto da far saltare. Sarà importante ai fini di un ritorno al rialzo, vedere una rottura decisa del livello, accompagnata magari da buoni volumi taker da parte dei buy (non come la candela rialzista di ieri sulle 4H). 

Dall’altra parte, vediamo come il breakdown dei $106.000 potrebbe dare più grinta agli orsi, che punterebbero poi con maggiore facilità al limite inferiore dei $104.500, ultimo baluardo prima di un ulteriore forte spinta direzionale al ribasso. Attenzione a potenziali fake: valutate sempre al termine delle chiusure giornaliere prima di tirare le somme.

Liquidazioni Bitcoin
Livelli liquidazioneFonte dati: https://legend.coinglass.com

Il grafico del costo di prezzo on-chain

Alleghiamo anche il grafico del “Cost Basis Distribution” (CBD) su Bitcoin, per individuare dove si concentra il “costo d’acquisto medio” della supply della moneta secondo i movimenti on-chain degli ultimi 6 mesi. Notiamo facilmente che ci troviamo poco sotto una zona dove in precedenza sono stati acquistati molti BTC, cosa non proprio ottimale perché molti investitori potrebbero essere incentivati a vendere non appena torneranno in breakeven.

Allo stesso tempo sotto di noi non ci sono parecchi livelli “caldi”, dunque c’è basso rischio di capitolazione della supply in caso di altra spinta al ribasso. Ciò non significa che non si potrà ancora scendere, ma che in tal caso potremmo aspettarci drawdown meno violenti.

Cost Basis BitcoinFonte dati: https://studio.glassnode.com/

Un calo sotto i $100.000, come spiegato anche in una recente analisi, aumenterebbe le possibilità di ingresso in bear market. Tornare invece sopra i $117.000 in un tempo relativamente ristretto, diciamo entro qualche settimana, sarebbe molto bullish perché significherebbe riassorbire gran parte della pressione di vendita proveniente da quella fascia di cost basis elevato.

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