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Nel 2025 sono aumentate enormemente le vendite da wallet storici di Bitcoin. Wallet che erano dormienti da molti anni. O almeno questo è quello che ci raccontano tanti analisti, guardando a certi grafici. I movimenti onchain ci sono, le balene ci hanno abbandonato e forse sanno qualcosa che noi non sappiamo.
Una teoria che preoccupa tanti: chi è da tanti anni nel mercato Bitcoin e non ha mai venduto, perché ha iniziato a vendere proprio nel 2025? La prima risposta per calmare gli animi è semplice: il 2025 è stato un anno di nuovi massimi (alcuni recenti) e dunque le whale non hanno sempre ragione. La seconda risposta è che possiamo sapere se hanno venduto… fino a un certo punto. Ci sono infatti almeno due trend che danno una spiegazione alternativa: diverse whale non avrebbero infatti venduto, ma si sarebbero semplicemente accasate a Wall Street.
Si intensificano le vendite da parte delle whale storiche: ma è vero?
È una teoria presa per buona da tanti, ma potrebbe essere vera soltanto fino a un certo punto. Partiamo dai grafici – che noi uomini moderni riteniamo sempre in grado di spiegare qualunque verità.
Il grafico in questione marca con una linea arancione movimenti di controvalore superiore ai 100 milioni di dollari. Con una linea rossa gli spostamenti di controvalore superiore ai 500 milioni di dollari. È evidente che c’è stato un intensificarsi di questo tipo di operazioni nel corso del 2025. Vuol dire che le balene stanno vendendo? Cosa sanno che non sappiamo?
1. Vendite reali: una minoranza dei movimenti?
Certamente alcune di quelle linee rappresentano vendite vere. Vuoi OTC (molto probabile), vuoi a scaglioni presso gli exchange. Qualcuno ha deciso di voler fare davvero la vita del milionario e godersi i frutti di un hodl che è durato più di 7 anni. Si può biasimarli? Assolutamente no.
Sono tutte vendite quelle che vediamo sul grafico? Certamente no. E si sono intensificate dal 2025 perché sono intervenuti due nuovi meccanismi nel mondo di Bitcoin che prima non erano presenti.
2. DAT con contibuto “in-kind”
O come si direbbe più correttamente in italiano: in natura. Le DAT sono società quotate che investono in criptovalute. Ce ne sono tante che investono in Bitcoin e alle quali partecipano personaggi storici che avevano (e hanno tuttora) grandi disponibilità in Bitcoin.
- Il caso BSTR
Adam Back è uno dei personaggi più importanti del mondo Bitcoin. È stato addirittura citato da Satoshi Nakamoto nel whitepaper ed è da sempre nel giro di quelli che contano. Adam Back ha partecipato alla raccolta capitale di BSTR, società quotata che farà da tesoreria Bitcoin – in stile Strategy. Nel complesso i conferimenti saranno di 25.000 BTC (non solo da Adam Back), ma anche – recita il prospetto inviato a SEC – da altri Bitcoiner di vecchia data. Per ora ne sono stati già conferiti 5.000. Che sono parecchie di quelle linee che vedete nel grafico di cui sopra.
Con ogni probabilità ci sono state altre transazioni di questo tipo in altre società che seguono la stessa strategia.
3. Bitcoin in cambio di quote degli ETF
Ne avevamo già parlato qui: secondo quanto è stato riportato da Bloomberg e confermato da diversi gestori di ETF, sono in diversi gli investitori storici che hanno approfittato di un cambio di regole negli USA. Ora, con l’aiuto delle banche che partecipano alla creazione e distruzione delle quote, si possono versare BTC e ricevere in cambio quote dell’ETF stesso.
Si è sempre possessori di Bitcoin, in via indiretta (per carità), ma non ci sono state vendite. Soltanto un trasferimento di custodia.
Solo per quanto riguarda BlackRock parliamo di 3 miliardi di dollari già raccolti secondo questa modalità – che si è attivata durante l’estate. Non abbiamo numeri dagli altri gestori, che potrebbero essere altrettanto importanti. Ancora una volta diverse di quelle linee che potrebbero in realtà significare… altro dalla vendita.
Dati minimi
Verso le DAT: almeno 5 miliardi
Verso gli ETF: almeno 3 miliardi
Non sono certamente tutte le linee del grafico, ma dovrebbero rappresentare una parte considerevole, soprattuto nella seconda metà del 2025.
La morale
Come nelle vecchie favole, c’è una morale. I grafici colorati che analizzano chain, movimenti, spostamenti ricavandoli appunto dai dati onchain sono molto belli, stimolano la riflessione e possono far parte di analisi anche accurate.
Dovremmo però riconoscerne certi limiti, perché a meno di trasferimenti verso exchange – e anche in quel caso non siamo sicuri della vendita – possono significare anche altro.
Perché lo fanno? Perché oggi le opportunità che si aprono con il riconoscimento completo e totale di Bitcoin come asset sono tante. Dall’essere trattati come miliardari o milionari veri dai broker (e dalle banche), ai prestiti ora possibili con collaterale in BTC, passando anche per la comodità di non dover pensare più a una penosa custodia di milioni di dollari.
Se il grafico riporta semplicemente gli spostamenti di BTC da un indirizzo ad un altro (o più di uno) credo che anche i fattori “eredità” e “migliore custodia” abbiano il loro (grosso) peso.
Se aveste un centinaio di milioni di dollari su un vecchio software wallet, fosse anche su un pc Linux offline blablabla, vi sentireste sicuri a lasciarli lì o preferiste un multisg 4di6 con un paio di hardware wallet dentro in aggiunta?
Se voleste iniziare a lasciare qualcosa ai vostri figli/nipoti/mariti/mogli/amanti?
Più passa il tempo, più sale il valore di BTC e più la gente deve pensare ad una migliore autocustodia e all’eredità – ed ecco spiegato come mai le linee verticali si moltiplicano