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Arrivano i verbali che TUTTI TEMEVANO: cosa si aspettano Bitcoin e crypto ORA

Arrivano i verbali del FOMC, e non sono il disastro che in tanti si aspettavano.

È l’ultimo documento importante di questo 2025, che tra poche ore sarà alla fine. Si tratta dei verbali del FOMC, ovvero dei verbali dell’ultima riunione che ha deciso per il taglio da 25 punti base in dicembre. Verbali che hanno contribuito a tenere con il fiato sospeso la penultima sessione dell’anno a Wall Street.

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Sono verbali che innanzitutto certificano la divisione profonda all’interno di Federal Reserve tra chi vorrebbe procedere relativamente spedito con i tagli e invece chi ritiene che ci si debba prendere una pausa lunga di riflessione prima dei prossimi interventi di politica monetaria.

Cosa c’è nei verbali del FOMC?

Innanzitutto la conferma di un FOMC spaccato tra falchi e colombe, con differenze di vedute piuttosto ampie e che dovranno riproporsi anche per la riunione di fine gennaio. Una situazione che non cambierà neanche con la rotazione che vedrà arrivare nuovi partecipanti, dato che più o meno i nuovi manterranno le stesse posizioni di chi andranno a sostituire.

CME FEDWATCH
Le probabilità di tagli secondo il FedWatch Tool di CME

La prima sorpresa è che la maggioranza sarebbe inoltre d’accordo per ulteriori tagli a patto che arrivino delle indicazioni positive dai dati che riguardano l’inflazione. Questa è forse la maggiore sorpresa dei verbali, per quanto chi ci segue anche sul canale Telegram VIP in realtà conosce già certe tendenze del FOMC.

Cambia qualcosa dello scenario per Bitcoin e crypto?

Chi vi scrive è convinto di assistere a una Federal Reserve che, fermi restando i dati, sarà più aperta i tagli di quanto vada raccontando adesso, creando possibilmente un contesto più favorevole per gli asset cosiddetti risk on. Una categoria all’interno della quale rientrano anche Bitcoin e criptovalute.

Le parole contenute nei verbali sono di quelle che lasciano certamente tutto aperto a ogni possibilità e si dovrà certamente attendere una parte dei dati in uscita per dicembre per capire in quale direzione andare.

Quello dei tassi e degli impatti sul mercato è però un percorso lungo che non possiamo che seguire sì giorno per giorno, ma senza aspettarci grossi scossoni, se non appunto in prossimità della presentazione di dati importanti come il PCE o il CPI.

Rimane comunque alta l’attenzione di Federal Reserve sul mercato del lavoro, il quale con qualche scricchiolio potrebbe riportare a più miti consigli anche i falchi che – in minoranza, vivono comunque all’interno del FOMC.

Tutti i partecipanti hanno concordato sul fatto che la politica monetaria non sia su un percorso predefinito e che sarà informata da un ampio spettro di dati in arrivo, dall’evoluzione delle previsioni economiche e dal bilanciamento del rischio.

Rischio che da un lato è rappresentato appunto dall’inflazione e dall’altro invece dal mercato del lavoro in raffreddamento.

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