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Un anno di Crypto Presidente: Bitcoin, Ethereum, Ripple, Chainlink e tante truffe?

Un anno turbolento, nonostante l'arrivo di un presidente che si era speso e continuerà a spendersi.

È stato un 2025 molto particolare, contrassegnato da almeno due eventi. Il primo è stato il giuramento di Donald Trump – sedicente presidente crypto – il secondo è stato invece un anno fondamentalmente negativo, in termini di prezzo, per tutto il comparto. O quasi.

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C’è chi è riuscito in parte ad approfittare dell’elezione di Trump e chi invece dopo un avvio di anno buono – e un ritorno di fiamma interessante in luglio – ha poi ceduto all’onda del disinteresse, del crash del 10 ottobre, e soprattutto dell’assenza di liquidità dal mercato.

Questo che vi aspetta però non sarà un approfondimento / annuncio funebre. È un punto di partenza per un’analisi che dovrebbe accompagnarci, con maggiore cognizione di causa, verso il 2026.

Bitcoin: il re soffre, e forse tiene giù tutto il mercato

Non c’è dubbio alcuno sulla vicinanza di Donald Trump a Bitcoin. Non solo ha fatto campagna elettorale giurandogli fedeltà, ma è anche riuscito a – per il momento – bloccare le eventuali vendite di $BTC del governo, quelli ottenuti tramite sequestri. È una sorta di bozza di una futura riserva che non sappiamo quando arriverà davvero.

C’è poi il coinvolgimento diretto della sua famiglia in American Bitcoin – società che si occupa di mining e anche di acquisti diretti di Bitcoin. E poi c’è anche il coinvolgimento in ETF che saranno lanciati insieme a Crypto.com.

Nonostante ciò però – a Bitcoin è mancato qualcosa. Forse si è fatto troppo poco a livello governativo? Oppure alla fine i mercati ignorano certe notizie?

andamento crypto annuale
L’andamento annuale, in rapporto, tra le top

Ethereum: in realtà…

Ne abbiamo sentite di cotte e di crude su Ethereum. Anno su anno ha performato leggermente peggio di Bitcoin, cosa che dovrebbe essere però una sorta di novità, dato che il beta tra i due asset è sempre stato molto elevato.

Ethereum, al contrario di quanto dimostra il prezzo, sta forse dimostrando la sua centralità in una fase di enorme importanza per tutto il comparto crypto, ovvero quella fase che lo vedrà integrato sempre di più nel mondo della finanza tradizionale.

Solana: la peggiore delle top, nonostante…

Solana è stata di gran lunga la alt più discussa negli ultimi mesi. Tutto quanto c’è di nuovo all’incrocio tra TradFi e DeFi la coinvolge, in un certo senso. Dalla RWA / tokenizzazione degli asset alle stablecoin, passando per i DEX e anche per i prodotti finanziariamente complessi.

Dall’altro lato però ci sono state vendite poco pubblicizzate di token $SOL appartenenti alla Fondazione, che non saranno state di volumi importanti, ma che forse a certi piani hanno contribuito ad un po’ di sfiducia.

Gli ETF, partiti poche settimane fa, dimostrano che di domanda ce n’è. Forse la più grande delusione per il 2025 ma anche quella dalla quale ci aspettiamo di più nel 2026.

Chainlink: tanti accordi ma…

Gli accordi hanno probabilmente avuto poco impatto sul token, che soffre di una tokenomics che contestano ormai da tempo in tanti. È chiaro forse anche da queste vicende che il cerchio magico di Trump funziona, ma fino a un certo punto.

Sergey Nazarov è dentro quasi ogni accordo rilevante tra mondo crypto e mondo della finanza tradizionale. Non ci sono stati però riflessi granché positivi per il token $LINK, nel quale in tanti ripongono speranze importanti. Chainlink ha deluso nel 2025. Ma forse nel 2026, quando dagli accordi si passerà ai fatti…

Ripple: bentornata ai piani alti…

Ripple XRP è forse la criptovaluta che si è giovata di più del nuovo clima, soprattutto in termini regolamentari. La ventata di nuovo che spira da SEC ha chiuso una volta per tutte controversie legali e possibilità di multe aggiuntive.

Il gruppo che controlla il progetto ha effettuato tanti acquisti importanti, segno che c’è una vivacità ritrovata e che sembrava un tempo perduta. L’ultimo trimestre è stato fiacco. La concorrenza nei settori che interessano di più (vedi stablecoin) c’è. Tuttavia, come andiamo ripetendo su queste pagine ormai da tempo quasi immemore, Ripple è diventata una società finanziaria matura, presente ovunque e che in virtù di questa presenza potrebbe avere una maggiore capacità di spinta rispetto a certi concorrenti.

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