Un sabato di perdite diffuse getta nello sconforto il mondo crypto e Bitcoin. Il primo della classe scende – di nuovo – sotto i 100.000$. Ethereum perde i 3.100$ e il resto del comparto – soprattutto nel settore AI, crypto e in generale per i token che avevano guadagnato di più in settimana – corregge in modo importante.
Una situazione in larga parte imputabile ai venti di guerra commerciale che stanno spirando dagli Stati Uniti verso tutti gli altri paesi o quasi, con il Presidente Donald Trump che ha emesso l’ordine esecutivo per l’applicazione di pesanti dazi contro Messico, Canada e Cina nella tarda serata di sabato.
È tutto qui il problema? La questione dazi non era stata già risolta e scontata? Oppure c’è dell’altro? Partiamo dalla guerra commerciale che sembrerebbe pronta a dispiegarsi a tutta forza. Ma prima di passarci, ti ricordiamo che Bitget ti regala 1.200$ di posizione gratuita se non sei ancora iscritto e se verserai almeno 300$ sulla piattaforma!
Messico e Canada rispondono ai dazi di Donald Trump
La notizia peggiore sul fronte macro è stato l’arrivo dell’ordine presidenziale firmato da Donald Trump – che pur non essendo legato direttamente a Bitcoin e crypto – ha finito per impattare direttamente sul mercato.
- Cosa c’è nell’ordine esecutivo di Trump
C’è quanto era stato già annunciato pochi giorni fa. Dazi al 25% su merci canadesi e messicani, con esclusione dei prodotti energetici del Canada. Dazi aggiuntivi del 10% sulla Cina. Al contrario di quanto era stato annunciato però, l’applicazione non sarà immediata. Si partirà da martedì prossimo,
- Le reazioni
Le reazioni dei tre paesi coinvolti sono state quelle che sarebbe lecito aspettarsi: ritorsioni, in termini di dazi e di altre misure che non sono state ancora annunciate.
Il presidente messicano Claudia Sheinbaum Pardo ha affidato a X una lunga risposta:
Ho dato istruzioni al Ministro dell’Economia affinché implementi il Plan B sul quale abbiamo lavorato, che include dazi e misure alternative a difesa degli interessi del Messico.
Justin Trudeau, primo ministro del Canada, ha già annunciato l’imposizione di dazi analoghi sulle merci americane, al 25%.
- La reazione del mondo crypto
La reazione del mondo crypto è stata veemente. Bitcoin è rimasto con grande fatica sopra i 99.000$, accennando poi un tentativo in realtà molto timido di recupero.
Il resto del settore ha fatto anche peggio: Ethereum ha tenuto con grande fatica i 3.100$, e ancora peggio hanno fatto Solana e il grosso delle crypto del suo ecosistema.
Molto male i progetti legati all’AI – Virtual, Bittensor TAO, FET. Male anche $RUNE di THORchain, ma per problemi propri.
È possibile una reazione? Cosa ci aspetta in settimana?
Ora il grosso delle preoccupazioni è legato alla riapertura delle piazze cinesi: come prenderanno, gli investitori del Lontano Oriente, il nuovo quadro che è venuto a crearsi? Potremo considerare il caso chiuso, almeno per le crypto, a prescindere da come andranno le borse cinesi?
Non è possibile rispondere per ora a questi quesiti, per quanto ragion vorrebbe una situazione ora ampiamente rientrata. Lo scarico c’è stato, i supporti sembrerebbero essere stati trovati – e di motivi razionali per continuare a correggere non sembra ce ne siano, almeno per ora.
- Gli appuntamenti più importanti della settimana
🇨🇳LUNEDÌ 3 FEBBRAIO, 02:45: indice Caixin sulla manifattura cinese. Ci si aspetta un dato in linea con il precedente. Un dato migliore potrebbe dare una mano alle borse cinesi e a tutti gli asset risk on.
🇺🇸LUNEDÌ 3 FEBBRAIO, 16:00: arriva l’equivalente del Caixin, ma negli USA. ISM Manufacturing, che ci si aspetta in leggera ripresa rispetto al dato precedente.
🇺🇸 MARTEDÌ 4 FEBBRAIO, 16:00: arriva il dato JOLTs Job Openings, ovvero i nuovi posti di lavoro creati negli USA. Powell ha confermato che ci si aspetta una contrazione di questo dato, per quanto modesta, che i mercati hanno già scontato.
🇺🇸 MERCOLEDÌ 5 FEBBRAIO, 16:00: ISM servizi negli USA, anche questo dato è atteso leggermente al di sotto della lettura precedente senza che sia però decisivo per alcunché.
🇺🇸 VENERDÌ 7 FEBBRAIO, 14:30: sarà un giorno complicato. Arriveranno infatti i dati sulla disoccupazione USA (attesa al 4,1%, statica). Un dato migliore scoraggerebbe i tagli ai tassi, un dato peggiore potrebbe essere paradossalmente migliore per i mercati sul breve.