Pendle Finance, uno dei protocolli più innovativi ed efficienti del settore DeFi, è quasi pronta a lanciare l’esperimento Boros. Parliamo di una vera e propria chicca, sulla carta capace di portare il mondo della “tokenizzazione dei rendimenti” su un nuovo livello. Boros rappresenta l’evoluzione di tutto ciò che Pendle è riuscita a fare con successo fino ad oggi.
Questa volta però l’impatto potrebbe essere fortissimo, tanto da stravolgere il mercato dello yield, introducendo nuove strategie e soluzioni in grado di rivoluzionare il modo con cui si pensa ai rendimenti da capitale. Approfondiamo il discorso di seguito.
Il protocollo Pende sta per lanciare Boros: di cosa si tratta?
A novembre dello scorso anno Pendle aveva presentato al pubblico la piattaforma Boros, anticipandone il lancio. Ora, dopo gli ultimi tweet pubblicati, sembra proprio che il debutto in mainnet sia proprio vicino, con le fasi di test private e pubbliche ormai agli sgoccioli. Ma, cos’è Boros e perché dovrebbe essere così rivoluzionario per la DeFI?
Boros è un nuovo protocollo di rendimento che punta a migliorare l’efficienza del capitale. Cerchiamo di fare un passo alla volta: fino ad ora Pendle si è focalizzata sul tema della tokenizzazione del rendimento, con il suo attuale modello V2 che divide gli asset dallo yield che producono (PT e YT). Già di per sé questa distinzione è stata super innovativa nel pensare al reddito come un elemento fisso da poter negoziare.
Con Boros però si va ancor più in profondità: l’idea di base della piattaforma è quella di tokenizzare il rendimento dei funding rates, ovvero i tassi di finanziamento del mercato dei titoli perpetui. Così facendo gli utenti potranno fare trading di questi prodotti, rendendo il capitale più efficiente ed aprendo le porte a nuove potenziali strategie di farming.
Le commissioni di finanziamento diventano in un certo senso dei nuovi prodotti standardizzati e scambiabili sul mercato secondario. È un level-up del concetto di astrazione dei rendimenti di Pendle, il che potrebbe garantire un flusso di denaro molto più ampio e liquido di quello attuale, con importanti risvolti sia sulla DeFi e che sulla tradFi.
A cosa servono i tassi di finanziamento: perché tokenizzarli e negoziarli?
Qui dobbiamo necessariamente riflettere sulla portata gigantesca del lancio di Boros e dell’apertura di Pendle nel tokenizzare i tassi di finanziamento. A bruciapelo potrebbero sembrare una cosa da poco, ma in realtà dovete sapere che il mercato degli exchange perpetual gestiscono OGNI GIORNO volumi di scambio pari a $150-200 MILIARDI.
I funding rates svolgono un ruolo centrale in questo mercato poiché indicano qual’è il costo del denaro ( negativo o positivo) nell’assumere margine, definendo indirettamente le strategie dei traders. Vengono pagati in genere una volta ogni 8 ore e cambiano in maniera molto dinamica. Boros, dando la possibilità agli utenti di negoziare questi tassi, aprirà Pendle ad un nuovo mercato dalla portata economica enorme.
Gli utenti potranno sfruttare un nuovo modello di flessibilità nella caccia al rendimento DeFi, esponendosi o coprendosi rispetto alle variazioni del funding rate. In pratica i tassi diventano asset a sé stanti, negoziabili in modo autonomo con scadenze, che permettono di scommettere ed monetizzare un futuro rendimento. Questo avvicina sempre di più la DeFi alle logiche monetarie della finanza tradizionale.
L’impatto potrebbe essere enorme: pensate che secondo quanto stimato, Boros potrebbe aumentare di 10 volte i volumi annuali di Pendle grazie ai nuovi prodotti basati sui tassi dei perps. Il calcolo semplicemente tiene conto del fatto che i volumi delle borse perpetual sono 10 volte maggiori rispetto a quelli spot, quindi Pendle avrà molto più capitale su cui poter lavorare.
In che modo Boros può accrescere la DeFi di Pendle: il caso d’uso con Ethena
Sicuramente il primo caso in cui il modello di Boros si potrebbe incastrare con gli attuali protocolli DeFi è con Ethena. Abbiamo già visto come i rendimenti di USDe e sUSDe possano creare prodotti standardizzati su Ethena in grado di attirare parecchia partecipazione. Ora però si punta ancora più in alto, isolando e negoziando in modo diretto i funding rates generati da strategie del protocollo.
Pensate che il meccanismo con cui Ethena genera rendimento sulla propria stablecoin è basato su strategie delta neutral in cui si va long spot su ETH e short leva 1X su perp. Ora immaginate di poter vendere in anticipo quello yield e di strutturarlo in prodotti più efficienti.
Il risultato è che si generano APR più elevati sui rendimenti, che diventano facilmente prevedibili. Inoltre traders e market maker potrebbero implementare nuove strategie di yield trading più produttive a livello di capitale, con una curva di rendimento più chiara e facilmente monetizzabile.
Guardando al futuro di Pendle e Boros: l’integrazione con la tradFi su base on-chain
Non è di certo finita qui: Pendle e Boros potrebbero diventare il nuovo motore di yield capace di alimentare tutto il mondo DeFi. Si aprono molteplici opportunità per tutti gli operatori della PerpFi. Ad esempio i DEX potrebbero monetizzare entrate di finanziamento future, oppure i protocolli di opzioni potrebbero coprirsi o sfruttare la volatilità dei finanziamenti con strategie avanzate. Ancora, i caveau automatizzati potrebbero negoziare nel mercato secondario i guadagni dei tassi di finanziamento.
Ma la vera svolta si avrebbe con l’integrazione dell’idea della standardizzazione del rendimento a livello CeFi e TradFi. Ciò significa creare prodotti PT/YT tipici di Pendle basati su yield off-chain come bond a cedola fissa, prestiti garantiti ed altri flussi di cassa legati ad attività economiche reali.