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Inflazione EU

Inflazione EURO lancia ALLARME: Bitcoin e crypto a rischio? Tagli annullati se arriverà la stagflazione?

I dati sull'inflazione europea complicano ancora di più la situazione. Ecco cosa sta succedendo.

Le aspettative dei mercati sono per l’avvio di una nuova era di liquidità a buon prezzo – ovvero a tassi molto bassi. Per il 2025 sono ora prezzati tagli per l’1% complessivo negli USA e almeno un altro taglio di BCE, probabilmente prima dell’estate.

Il dato però appena venuto fuori dall’inflazione europea, che rimane per il mese di aprile stabile al 2,2% (mentre ci si aspettava un leggero ribasso), complica però il quadro, soprattutto se dovessimo tenere conto di quanto sta succedendo sul fronte dell’inflazione Core, che sale al 2,7%, spinta da un aumento dei prezzi del settore servizi.

La situazione – come ripetiamo ormai da tempo su queste pagine – è in realtà complicata, di difficile lettura ed è resa di lettura ancora più difficile dagli scontri politici e economici tra USA e resto del mondo. Proviamo a fare il punto della situazione anche tenendo conto dei possibili effetti su Bitcoin e crypto.

Dateci i tagli, per favore

Anche se la discussione nelle ultime settimane è stata dominata dalle discussioni sui dazi, nel cuore di ognuno (e maggiormente nei cuori di chi è long su asset risk on) c’è il desiderio di vedere dei tagli ai tassi. Quelli USA sarebbero più importanti, ma sono anche i più difficili da ottenere.

L’inflazione morde ancora, per quanto i recenti risultati del PIL aumentano le chance di un intervento di Fed. Intervento che certamente non ci sarà a maggio, ma che potrebbe esserci a questo punto o a giugno o a luglio.

Aspettative tagli fine anno
Le aspettative dei tagli da qui a fine anno

Nel complesso, come abbiamo già visto in altre analisi, c’è la possibilità che si arrivi per fine anno (così prezzano i mercati) con almeno 4 tagli da 25 punti base. O nel complesso comunque a 100 punti base (1%) di tagli. Sarebbe buono per Bitcoin e per il resto del mondo crypto? La liquidità quasi gratis piace a tutti. Difficile però valutare per ora che tipo di impatto avrebbero le cause che porterebbero a questi tagli.

  • In Europa la situazione si complica?

Sì, la situazione si complica. L’inflazione classica è rimasta al +2,2%, mentre ci si aspettava una leggera discesa in quota 2,1%.

L’inflazione in Europa – bianco la classica, blu la core, viola quella dei servizi

Il dato più preoccupante però è il 2,7% dell’inflazione Core, quella che esclude energetici e alimentari, che sono storicamente molto volatili e che dunque possono falsare il conteggio dell’inflazione classica. Si sale dello 0,3% rispetto alla lettura precedente e dello 0,1% rispetto alle previsioni.

Il piano era quello di fare un altro taglio a stretto giro. Ma ci sono davvero le condizioni?

Il conflitto dei mandati

Le banche centrali principali hanno due mandati: cercare la stabilità dei prezzi e il massimo dell’occupazione possibile. Lo strumento principale che hanno è quello dei tassi, che però sono molto difficili da gestire quando i due mandati sopra possono entrare in conflitto.

In questo video abbiamo parlato anche della situazione stagflazione

Ovvero quando l’inflazione è ancora forte e quando la disoccupazione inizia a crescere. Perché alzando i tassi si causerebbe ancora più disoccupazione – e perché abbassandoli si causerebbero ulteriori rialzi per l’inflazione.

Una situazione che Jerome Powell, Federal Reserve, ha già indicato come possibile il conflitto dei mandati di cui sopra. Sapete che nome ha? Sì, proprio quello, stagflazione.

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