Bitcoin ed Ethereum hanno iniziato bene la settimana, chiudendo la candela giornaliera di ieri rispettivamente con un incremento del +4,28% e un +6,78%. Entrambe le criptovalute sono sul punto di innescare un violento breakout, con l’ultimo rialzo che è stato sostenuto dalla liquidazione delle posizioni short sul mercato futures.
C’è ancora però da attendere un ulteriore conferma del mercato prima di cantare vittoria, visto che il movimento può ancora configurarsi come un fake.
In questo articolo facciamo il punto della situazione dando uno sguardo ai dati dei derivati e ad alcune metriche on-chain.
Cerchiamo di capire se questa volta sarà quella buona per assistere ad un vero cambio di passo del mercato, o se anche questa volta la domanda verrà assorbita dagli orsi. Tutti i dettagli di seguito.
Bitcoin ed Ethereum lottano contro gli short: spike di liquidazioni
Secondo i dati Coinglass, nelle ultime 24 si sono verificate liquidazioni short per $381 milioni nei mercati futures, di cui la maggior parte sulle teste di serie Bitcoin (BTC) ed Ethereum (ETH). Sembra che la spinta al rialzo che abbiamo osservato ieri sia stata alimentata proprio dalla chiusura forzata di queste posizioni, tale da innescare una pressione rialzista da short squeeze. In particolare era dall’8 maggio, giorno in cui Bitcoin ha recuperato il livello psicologico dei $100.000, che non vedevano così tanti short spazzati via.
Non siamo tuttavia ancora minimamente ai livelli di inizio novembre 2024, almeno su Bitcoin, dove avevamo raggiunto liquidazioni più ingenti di almeno 9 volte. In quel contesto il movimento improvviso del mercato ha creato le condizioni per un rally che ha poi portato a nuovi massimi: vedremo se questa volta i tori avranno le forze per abbattere la resistenza degli $111.000. Per quanto riguarda Ethereum l’effetto squeeze di ieri è stato più evidente, tanto da suggerire una maggiore convinzione da parte degli acquirenti.
Aumenta l’esposizione dei trader per le posizioni long: Bitcoin ed Ethereum a caccia di un nuovo impulso
Curioso notare come nel mezzo della spinta a rialzo di Bitcoin ed Ethereum, si sia verificato un solido aumento del premium delle borse futures rispetto a quelle spot. Su BTC ad esempio secondo i dati Glassnode, il “long-side premium” ad 1 ora è salito ad un valore superiore di $ 270.000, evidenziando un forte sbilanciamento dei traders verso posizioni con direzionalità long. Questo perché, tendenzialmente, quando il prezzo dei futures si discosta in modo marcato da quello spot, significa che gli acquirenti sono disposti a pagare un sovrapprezzo pur di cavalcare il momentum positivo.
Allo stesso tempo però non abbiamo assistito ad un aumento del funding rate così spropositato su Bitcoin, tale da segnalare un eccesso di leva. Gli utenti hanno spostato leggermente il loro bias da neutri a bullish, ma con moderazione e senza esasperare la ricerca del long ad alto rischio. Questo è un segnale molto positivo che ci da spazio per un ulteriore eventuale leg up.
Per Ethereum vediamo la stessa condizione di Bitcoin, ma con effetti più marcati. L’open interest ed i volumi di scambio su ether sono schizzati alle stelle, con un aumento nelle ultime 24 ore rispettivamente del 13,6% e del 102%. Una partecipazione intensa delle negoziazioni ha accompagnato il rally della moneta, tanto da portare il funding rate a livelli positivi così ottimisti che non si vedevano da marzo.
Accumulazione in corso: ma c’è ancora uno scoglio da superare
Secondo i dati on-chain, appare evidente come sia in corso una feroce accumulazione da parte delle whales su Bitcoin ed Ethereum. In entrambi i casi troviamo grosse entità che stanno acquistando a ritmo serrato sul mercato, dando maggior fiducia al movimento in corso. Mentre tra novembre e dicembre 2024 potevamo osservare una graduale uscita degli smart money, oggi vediamo un comportamento opposto. Hanno iniziato a caricare le proprie posizioni sin dal bottom di aprile e stanno continuando anche durante le ultime settimane positive.
Questo non può che far pensare ad una probabile continuazione rialzista durante le prossime sessioni. Secondo quanto riportato da Lookonchain, ci sono addirittura delle balene storiche che hanno fortificato le proprie holdings, come questa qua che ha aggiunto 700 BTC alla sua collezione, arrivando a detenere 1.900 BTC per un totale di $204 milioni.
Come dicevamo all’inizio però, non è ancora il momento di andare in FOMO. Bitcoin ed Ethereum hanno all’orizzonte dure resistenze rilevanti, quella dei $2.800 per ETH e degli $111.000 per BTC, Solo una loro rottura con volumi, seguita da una chiusura settimanale più alta potrà confermare il momentum euforico. Fino ad allora c’è ancora il rischio che tutto ciò possa trasformarsi ancora una volta in una fake ribassista. Tuttavia sembra, almeno sulla carta, che qualcosa sia diverso ora: vediamo se il mercato ripagherà a breve la fiducia degli investitori.