Grayscale ha ottenuto un’importante approvazione da parte di SEC. Il suo trust chiuso e che fino a oggi è scambiato OTC potrà passare in borsa in forma di ETF. È un prodotto molto interessante, perché è in realtà un paniere crypto che include, oltre a Bitcoin e Ethereum, anche Ripple $XRP, Cardano $ADA e Solana $SOL. Il prodotto capitalizza per poco meno di 800 milioni di dollari, ma non sarà questo a fare la differenza per quanto riguarda il futuro del mondo crypto, almeno all’incrocio con il mondo dei mercati tradizionali.
A essere interessante è infatti l’ok per un prodotto che include crypto che non hanno ancora un ok per gli ETF. E questo la dice più che lunga su quanto sta avvenendo dalle parti di Washington. Un movimento che ne anticipa gli altri e che va combinato con un’altra notizia – quella del possibile cambiamento della procedura di approvazione degli ETF stessi – che apre ad un futuro molto più roseo soprattutto per quelle che sono le cosiddette altcoin.
Cosa ha approvato SEC e cosa significa?
SEC ha approvato la richiesta di conversione di un trust di Grayscale, nello specifico Digital Large-Cap Fund. È un fondo che investe seguendo l’indice CoinDesk 5, che traccia le 5 (un tempo) principali crypto per capitalizzazione di mercato.
Nel momento in cui scriviamo il fondo è così ripartito:
- 79,9% Bitcoin
- 11,3% Ethereum
- 4,99% Ripple
- 3,01% Solana
- 0,78% Cardano
Il fondo viene periodicamente ribilanciato seguendo i dettami appunto dell’indice di cui sopra.
- Quanto vale?
Poco meno di 800 milioni di dollari di capitalizzazione di mercato. Una volta lanciato in borsa sarà effettivamente il fondo ETF multi-crypto più importante del mondo per quantità di capitali in gestione.
- Rischio effetto Grayscale?
La paura di tutti è che in realtà ci sia un effetto Grayscale, ovvero una vendita di quote importante, tale da ridurre le dotazioni del fondo e scaricare a mercato le crypto.
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Anche se così fosse – ed è tutto da dimostrare – vogliamo indicare ai nostri lettori che stiamo comunque parlando di un fondo che – fatta eccezione per Bitcoin – ha dotazioni davvero minime:
- 611 milioni di dollari in Bitcoin
- 85 milioni di dollari in Ethereum
- 30,9 milioni in Ripple
- 6,04 milioni in Cardano
SEC vuole cambiare il processo di approvazione degli ETF?
Lo ha riportato Eleanor Terrett, in genere molto affidabile:
SEC è agli inizi del processo di creazione di un nuovo standard di listino per gli ETF basati sui token, in coordinamento con gli exchange. Il pensiero è – mi dicono – che se un token rispetta determinati criteri, gli emittenti potrebbero evitare il form 19b-4 e procedere direttamente con il form S-1, aspettare 75 giorni e avere l’ok per il listing.
Vedremo se questo processo arriverà effettivamente a destinazione e quali saranno i criteri per l’approvazione in un certo senso automatica per gli ETF.
Gli standard, come ricorda la stessa Terrett, sono comunque sconosciuti per adesso e non è chiaro se guarderanno alla capitalizzazione di mercato, ai volumi di trading o a anche ad altri fattori.
Si tratta comunque – anche in questo caso – di un passo avanti significativo del cambiamento che è avvenuto in seno a SEC con questa nuova amministrazione. Un cambiamento nel quale forse in pochi speravano e che potrebbe una volta per tutte scrivere la parola fine su una questione, quella dell’ostilità al mondo crypto, che ha tenuto il mercato sotto scacco per troppo tempo.