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Banca europea si lancia in DeFi: scelto questo CRYPTO protocollo!

La DeFi guadagna un altro avamposto del settore bancario tradizionale.

I libretti di risparmio, ma non alle poste. Revolut vorrebbe portarli in DeFi, facendo da ponte tra un settore dove la liquidità viene pagata (e bene) in un contesto completamente decentralizzato. Secondo un’esclusiva di The Big Whale, Revolut starebbe per integrare Morpho, protocollo alternativo ad AAVE, proprio al fine di offrire dei rendimenti sui depositi da parte degli utenti.

La competizione, secondo quanto è stato riportato da fonti anonime ma vicine a Revolut, è stata proprio tra AAVE, protocollo storico per la liquidità in DeFi, e il nuovo arrivato Morpho, del quale avevamo già parlato anche sul nostro Canale Telegram VIP.

Un passaggio molto interessante, che potrebbe cambiare almeno parzialmente le carte in tavola anche in termini di percezione dei due progetti, che rimangono due dei fiori all’occhiello di quanto il mondo DeFi sia riuscito a produrre.

Mai più depositi bancari classici?

Quello dei rendimenti dei depositi bancari è un problema che attanaglia i piccoli risparmiatori un po’ in tutto il mondo. I rendimenti, quando ci sono, sono comunque minimi e lontani dal prezzo di mercato per l’accesso alla liquidità.

Il mondo DeFi in questo senso può dare una mano, per quanto per la generalità della popolazione sia di difficile accesso.

È proprio questo che probabilmente ha portato Revolut a guardare proprio in questa direzione, per un servizio però che dovrebbe essere annunciato, sempre secondo lo scoop di The Big Whale, soltanto tra qualche settimana. Né Revolut né Morpho hanno infatti commentato ufficialmente l’eventuale partnership.

  • Un prossimo passo per il mondo crypto

Quello dell’integrazione con i servizi (neo)bancari è uno dei prossimi passi di un mondo crypto che sta facendosi spazio proprio nel mondo del denaro tradizionale. Non solo stablecoin – che saranno comunque alla base di tanti di questi servizi, ma anche la possibilità di essere integrati in DeFi, andando a pescare dei rendimenti certamente più interessanti di quelli che vengono offerti dal settore bancario classico.

Seguiranno altre banche?

Con ogni probabilità sì, soprattutto se il vantaggio competitivo offerto dal ricorso alla DeFi dovesse rivelarsi essere ampio.

Rimane per i clienti finali il vantaggio di avere accesso a questi servizi tramite interfacce che sono forse più familiari e con l’intermediazione di istituti bancari che – per tanti – sono fonte di fiducia maggiore. Nonché di credibilità: perché chi non è solito avventurarsi nel mondo della DeFi potrebbe certamente trovare più problematico l’approccio a questo tipo di servizi.

Altra liquidità in arrivo?

Probabilmente le stime che vedono la liquidità presente sui protocolli DeFi al rialzo hanno ragione. La nuova stagione è partita – non solo negli USA – e nonostante alcune opposizioni da parte delle autorità e una certa ritrosia da parte delle banche classiche, che probabilmente temono di perdere il controllo di un mercato, quello retail, che è comunque tra i più fruttiferi.

Vedremo se la partnership di cui sopra verrà confermata. Non vi è motivo per ora di dubitare della fonte – rivelatasi sempre molto affidabile.

Tutto questo mentre AAVE rimane saldamente al vertice della classifica TVL, pur con qualche conseguenza forse non prevista.

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