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Due giorni, due miliardi. È questa l’aria che tira – per citare una popolare trasmissione di uno dei nostri idoli – a Wall Street. Una colonna lunga di gente in coda per comprare un altro pezzetto di Bitcoin. Che tipo di gente? A caval donato – ci dicevano i nostri nonni – non si guarda in bocca.
Noi però che un po’ di maleducazione continuiamo a portarcela dietro, vogliamo vederci chiaro. Abbiamo guardato a qualche numero e siamo relativamente convinti di qualcosa: ancora una volta sono i big, che a quanto pare sarebbero sensibili alla FOMO e al prezzo tanto quanto… i retail.
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Ma noi non ci saremo?
Il primo pezzo del weekend è un’ottima occasione per fare un mea culpa. Anche noi avevamo canzonato i cosiddetti boomer, che al lancio degli ETF su Bitcoin si erano comportati in modo assai poco eroico.
Fatto qualche profittino, al lancio avevano deciso di scaricare, comprimendone il prezzo per qualche giorno e dando spago a quel gruppo di diversamente lucidi che continuava a ritenere gli ETF un prodotto fallimentare.
Oggi però è il momento di chiedere scusa a tutti (tranne ai diversamente lucidi di cui sopra). Gli ETF piazzano in due giorni rispettivamente la seconda e la terza giornata di sempre. Ed è un mix di boomer retail e di boomer che invece gestiscono fondi, family office, organizzazioni private dedite all’investimento e chissà cos’altro.
| GESTORE | RISULTATO DI VENERDÌ |
|---|---|
| iShares | +953,5 milioni di dollari |
| Fidelity | – |
| ARKB | +23,5 milioni di dollari |
| Bitwise | +6,4 milioni di dollari |
| Invesco | +5,3 milioni di dollari |
| Grayscale | +20,9 milioni di dollari |
La sensazione che abbiamo è la stessa di sempre: quando è BlackRock (e basta) a portare a casa afflussi, tendenzialmente sono gli investitori più strutturati a portare a casa le quote. Negli altri casi (come giovedì), forse c’è maggiore partecipazione dei retail.
La grande incognita per i prossimi giorni sarà quella di vedere se i retail, pimpanti giovedì in occasione del nuovo record, saranno disposti a giocare ancora durante un’estate che – essendo povera di volumi – in realtà è il setup più intere
Se il viso è pallido, è di vergogna
Dato che ci è amico Platone, ma ci è più amica la verità, a margine dei numeri va fatto un mea culpa, seguendo da quanto abbiamo scritto poco sopra.
Credevamo che i boomer mai avrebbero capito Bitcoin come asset. Invece sembrerebbero averlo capito più di noi che lo frequentiamo da anni, che evangelizziamo, che cerchiamo di far capire agli altri quale rivoluzione abbiamo davanti.
Hanno comprato quando nessuno comprava, hanno accumulato mentre noi si era pieni di dubbi, hanno in ultimo dimostrato di non essere quei pagliacci che – ancora una volta in modo assai maleducato – avevamo accusato loro di essere.
Una lezione da apprendere, anche e soprattutto da chi credeva di avere il monopolio del campo Bitcoin. Loro sono qui, con noi, si stracciano le vesti da clown che gli avevamo cucito addosso.
La speranza ora che al moto di comprensibile rabbia non segua lo stesso identico epilogo di Pagliacci.
