Se c’è una cosa che attira gli investitori sui mercati, più di quanto riesca la fioritura con le api, sono i buybacks dei team che gestiscono un token.
Ne è un esempio lampante quanto successo ieri con PumpFun, celebre piattaforma di launchpad memecoin, che ha avviato una prima fase di riacquisto strategico della propria moneta PUMP, innescando conseguentemente una grande ondata di clamore al rialzo.
A giugno, era trapelata la possibilità che il protocollo avrebbe distribuito parte delle commissioni generate agli holders della criptovaluta, quando ancora l’idea di un token nativo era solo un rumors.
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Grazie alla spinta dei buybacks PUMP è riuscito a crescere del 17% nelle ultime 24 ore, raggiungendo un nuovo massimo storico a $0,0068 e portando la sua capitalizzazione fino a $2,4 miliardi. Cerchiamo di capire se è stato solo un evento isolato o se il team di PumpFun prevede altre iniziative simili che potranno rendere ancora più vivace la price action della risorsa. Tutti i dettagli di seguito.
PumpFun sgancia $30 milioni per i buybacks di PUMP e scatena un’ondata bullish
Lunedì è andato live PUMP, token di governance lanciato da PumpFun tramite una presale, assieme allo stupore di molti analisti che hanno visto la moneta resistere molto bene al di sopra del prezzo di prevendita. Ieri c’è stata un’ulteriore mossa che ha preso alla sprovvista il mercato: uno dei wallet collegati a PumpFun ha depositato circa 187.770 SOL, ovvero circa $31,3 milioni, presso un nuovo indirizzo.
Una parte del denaro, approssimativamente $19,2 milioni, è stato utilizzato per acquistare 2,99 miliardi di PUMP ad un prezzo medio di $0,0064 dollari ciascuno.

Nessuno sapeva nulla di questi buybacks: si era solo vociferato di come PumpFun stesse studiato un metodo per aggiungere utilità a PUMP, distribuendo magari una parte delle revenue ai suoi possessori, ma non erano ancora chiare le modalità, né se la notizia fosse confermata. Ad ogni modo, gli investitori pare abbiano gradito, interpretando la mossa come un possibile driver per un’esplosione della domanda.
Sappiamo che i mercati vedono con un certo fascino il concetto di buybacks, soprattutto se ci troviamo di fronte ad una delle società che macina più commissioni di tutto il settore crypto. Lo abbiamo visto con Aave con l’istituzione ad aprile di un fondo per acquistare $1 milione a settimana per 6 mesi, che ha portato una lunga serie di candele settimanali. Stesso discorso con Hyperliquid, che sta impegnando il 97% delle fees generate ( effettivamente ne sono di meno ma comunque più del 90%) per riacquistare HYPE.
Questa teoria è estremamente bullish per PUMP
Fino ad oggi abbiamo considerato PumpFun come una società “cattiva” per il mondo crypto, capace di generare $700 milioni di revenue in un anno e portarle gradualmente nel mondo fiat con dei cash-out sull’exchange Kraken.
Adesso però questa narrativa potrebbe cambiare a favore di PUMP. Come descritto molto bene dai ricercatori di Delphi Digital, se la società iniziasse a dedicare il 25% dei propri proventi, potrebbe scatenere uno dei “most hated rally” della storia.
Immaginatevi cosa significherebbe offrire in pasto ai mercati $175 milioni di dollari in liquidità, non solo per l’effetto economico ma soprattutto per l’hype che un’iniziativa del genere genererebbe sul sentiment collettivo. Ma non è forse la teoria più bullish per PUMP. C’è anche la possibilità, almeno secondo quanto riportato dal team stesso, di un airdrop per gli utilizzatori della piattaforma e per gli holders della moneta.
Questo airdrop, non è detto che possa essere condotto, come di consueto, tramite la moneta stessa di governance, ossia PUMP. Non è escluso infatti che il premio possa arrivare sotto forma di SOL o USDC, inducendo potenzialmente in molti ad utilizzare il guadagno per acquistare nuovamente PUMP. Ecco questa idea, che ovviamente ancora deve trovare conferma presso fonti ufficiali, potrebbe avere un effetto follemente rialzista sul token tanto da spingerlo verso valutazioni ad oggi considerate eccessive per una crypto con utilità limitata.
Uno strumento interessante per tradare il token di PumpFun
Se credete che il token di PumpFun possa avere un futuro radioso nei prossimi giorni, allora potete sfruttare il protocollo Rysk Finance, operativo sull’HyperEVM, con cui sostanzialmente gestire la propria posizione con delle opzioni strutturate. Per semplificare, quello che potete fare è decidere un prezzo futuro di PUMP alla scadenza del 29 agosto 2025 e depositare i token che avete già acquistato precedentemente.
Scegliendo ad esempio il prezzo ipotetico di $0,0075, cosa succede? Ricevete subito della liquidità, pagata in USDT0, che rappresenta in sostanza il premio dell’opzione ( come se stesse vendendo una call). In questo caso con 1.000.000 di PUMP, ossia $6.500, si ottengono subito 348 USDT0. Alla scadenza poi se il prezzo di PUMP è maggiore del target a $0,0075 allora ricevete 7.5000 USDT0, cioè lo vendete obbligatoriamente a quella cifra. Se invece il prezzo è più basso, riprendete indietro i token depositati.

Può essere un ottimo strumento per gestire il proprio investimento su PUMP, soprattutto se prevedete che crescerà nei prossimi giorni, ma volete comunque coprirvi parzialmente ottenendo un premio.
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credo che i fessi che si fanno fregare dai meme usa e getta fatti con pump.fun su solana siano in declino costante… non è che puoi derubare la gente a vita, prima o poi gli allocchi finiscono i soldi (non dico “la capiscono”, perchè gli allocchi non la capiscono, mai)
Siamo alla fase2 da un bel pezzo, in cui scammers e AI si rubano i soldi l’uno con l’altro. Davvero bravissima però la società a piazzare tutta questa spazzatura in una delle ICO più di successo della storia, non avrei mai detto che sarebbe andata venduta in 10 minuti, pensavo fossimo fuori tempo massimo. Evidentemente invece c’è chi ci crede ancora!
Adesso è partito il circo dei buyback e dei contentini, vediamo quanto tempo ci metteranno i bagholders a realizzare di essere tali e vendere a loro volta 😀