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Il mercato crypto VOLA grazie ai prodotti di investimento regolamentati:  RECORD di inflow 

Investimenti folli sugli asset crypto, ma tramite prodotti tradizionali. Quando arrivano invece i retail?

Se il mercato crypto sta dando il meglio di sé, non è grazie ai degen del mondo on-chain, ma piuttosto agli investitori che operano nei mercati regolamentati. Come riportato dai dati di CoinShares, durante l’ultima settimana c’è stato un record assoluto in termini di inflow, con 4,39 miliardi di dollari confluiti nei prodotti di investimento in criptovalute. 

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Mai fino ad ora avevamo assistito ad un momento così caldo spinto dagli operatori tradizionali, che si stanno tuffando sia su Bitcoin che su Ethereum ed altre altcoin. In questo articolo cerchiamo di fare il punto della situazione e di capire se questi segnali possono anticipare una nuova leg up generalizzata del settore. Tutti i dettagli di seguito.

Crypto e investimenti regolamentati: è all-time high di inflow!

I cosiddettidigital asset productmonitorati da CoinShares, tra cui rientrano anche strumenti crypto basati su ETP, ETN, ETF,  trust vari e fondi OTC, hanno appena registrato un massimo storico di inflow settimanali. $4,39 miliardi in appena 7 giorni, di cui chiaramente un grossa fetta proveniente dai fondi quotati in borsa statunitensi.

Non servono particolari spiegazioni per capire che questi dati sono particolarmente bullish per gli asset crypto. Pensate che gli inflow hanno superato addirittura il precedente massimo di $4,27 miliardi registrato a dicembre 2024 subito dopo le elezioni presidenziali di Donald Trump. È evidente che gli investitori istituzionali abbiano iniziato a guardare con maggiore fiducia questo settore, che fino a poco fa veniva visto ancora con certo scetticismo dagli stessi attori.

Coinshares prodotti regolamentati netflow crypto
Coinshares flussi investimento cryptoFonte dati: https://coinshares.com/us/

L’ultima settimana non è stata tra l’altro neanche un eccezione: sono ormai 14 settimane consecutive, seppur con alti e bassi, che gli strumenti regolamentati attirano investimenti positivi. Da inizio anno gli afflussi hanno raggiunto  i $27 miliardi, mentre il patrimonio totale gestito dai vari gestori ha superato il massimo dei $220 miliardi.

Da dove arrivano gli investimenti?

Gli Stati Uniti detengono il primato come principale mercato di destinazione per questi flussi. Negli ultimi 30 anni gli americani hanno guidato i mercati speculativi globali, ed ora la loro leadership si riflette anche nel mondo crypto e nei suoi prodotti di investimento correlati. Solo negli USA la scorsa settimana ci sono stati $4,36 miliardi di afflussi, sospinti da società come BlackRock, Grayscale e Bitwise.

Uscendo al di fuori del mercato statunitense troviamo poi Svizzera, Hong Kong e Australia che hanno contribuito insieme a portare $78,7 milioni. Invece Brasili e Germania hanno portato lievi deflussi, rispettivamente di $28,1 milioni e $15,5 milioni. Nel frattempo poi c’è anche il Regno Unito, che seppur direttamente on-chain e non dai prodotti regolamentati, vorrebbe liquidare i suoi 61.000 BTC

L’interesse si sposta soprattutto su Ethereum: gli ETF danno la carica

Molti degli investimenti sopra citati arrivano chiaramente su Bitcoin, che vanta ormai un certo rapporto di fiducia con Wall Street, dopo che il lancio degli ETF spot si è rivelato uno dei più di successo di sempre. C’è però anche chi sta puntando molto su Ethereum, soprattutto dopo che la seconda moneta crypto ha iniziato a correre sui mercati.

Gli afflussi su Bitcoin sono stati di $2,2 miliardi, in lieve calo dai $2,7 miliardi della settimana precedente, ma quelli su Ethereum hanno fatto il boom. Addirittura per poco i fondi su ether non battono quelli del re, evidenziando un rinnovato interesse da parte della TradFi per uno degli asset più discussi del momento.

Dai primi di luglio in poi ETH è stato accompagnato al rialzo proprio dai grandi numeri registrati dagli ETF, che hanno portato una spinta della domanda non indifferente. In alcune occasioni gli inflow sono stati maggiori anche rispetto a BTC, dato più unico che mai vista la ampia differenza di marketcap tra le due risorse.

etf ether
Flussi ETF EthereumFonte dati: https://sosovalue.com

Non finisce qui, anche le altcoin hanno portato a casa afflussi degni di nota, anche se abbondantemente più modesti in termini assoluti. Solana e Ripple hanno attirato rispettivamente $39 e $36 milioni, mentre Sui, reduce da un brutto hack che ha fatto storcere il naso ad alcuni investitori, si è accontentato di ingressi per $9,3 milioni.

The show must go on: Il bull market crypto prosegue grazie agli istituzionali?

Arriviamo qui ad un ragionamento cruciale per capire come interpretare questi segnali, che ovviamente lasciano intendere un sentiment bullish, ma che deve essere contestualizzato con lo stato attuale del mercato. È innanzitutto opportuno chiarire che la ripresa degli ultimi mesi è stata guidata proprio dai colletti bianchi della finanza, e non dai retail che nel Q2 erano troppo impegnati a piangersi addosso piuttosto che acquistare durante i cali del mercato.

Detto ciò, ci aspettiamo che da qui in poi, visti i prezzi che si avvicinano ai massimi anche per altre crypto oltre Bitcoin, anche dalle piazze on-chain possano arrivare belle soddisfazioni. Leggiamo spesso di persone che ipotizzano un ruolo diverso dei retail a questo giro rispetto agli altri cicli di mercato, perché a detta loro “BTC ormai costa troppo”.

Chi vi scrive prende le distanze da tale affermazione, che nonostante sia in parte condivisibile, si scontra con delle logiche di mercato ben più complesse (nulla è troppo costoso nei mercati finanziari), che talvolta potrebbe addirittura favorire in modo più intenso le altcoin.

Dunque si, il bull market avrà una spinta notevole grazie a questi numeri che arrivano dagli istituzionali, chiaramente se le performance dovessero replicarsi ancora. Tuttavia anche e soprattutto dal mondo retail, troveremo un grande driver per far accelerare la corsa, verosimilmente nell’ultima parte del ciclo rialzista. Il fatto che i retail non siano ancora arrivati, rende ancor più bullish il quadro del settore crypto.

Alcune precisazioni

Ne approfittiamo per chiarire anche questa opinione popolare: in molti sostengono che gli istituzionali come BlackRock e compagnia “investono a 30 anni in ottica di lungo periodo”, e che quindi non venderanno Bitcoin da qui ai primi mesi/anni. Dal modesto punto di vista dell’autore di questo articolo, questo sarà solo lo slogan che vi faranno credere per farvi rimanere attaccati ai vostri investimenti, per fare da exit liquidity a chi ha già accumulato da tempo.

Non ci saranno supercicli o strane conformazioni da 100 candele verdi mensili consecutive. Anche Wall Street è umana, e quando vedi profitti significativi, tende a realizzarsi. Ricordiamo poi che non c’è Larry Fink in persona o altri multimiliardari a comprare Bitcoin e gli altri asset, ma semplicemente i clienti di BlackRock e degli altri asset manager.

Non fraintendete: ora siamo tutti bullish e contenti, e va bene così. Ma non fatevi fregare da chi vi parlerà di target irrealizzabili, per poi dumparvi in testa.

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