Bitcoin ha ancora qualche COLPO in CANNA: ma OCCHIO a NON…

Per ora sull’andamento di Bitcoin tutto procede secondo i piani, almeno secondo quanto ipotizzato dalla nostra redazione negli scorsi mesi. Il ritracciamento del primo trimestre si è concluso con una massiccia attività di accumulazione, che è poi sfociata al rialzo andando a segnare nuovi massimi storici. I dati erano evidenti: sembrava chiaro che la criptovaluta avesse ancora tanto spazio per correre, e così è stato.

Adesso però, nonostante non ci siano grossi segnali che ci facciano pensare ad un’inversione, forse è il caso di fare un passo indietro e riflettere sullo stato attuale del mercato.

Quest’oggi ci focalizziamo sul modo con cui gli investitori si stanno comprando con BTC a ridosso dei $119.000, e sulle fasce di prezzo considerate più importanti e su cui c’è maggiore attenzione. Vediamo tutto nei dettagli in questo articolo.

Gli investitori continuano ad accumulare Bitcoin

Ne abbiamo già parlato qualche giorno fa: sia i grossi investitori che i retail stanno accumulando Bitcoin. I pesci grossi acquistano incessantemente già da parecchio tempo mentre i gamberetti hanno iniziato a farvi avanti, seppur ancora timidamente rispetto al passato. C’è comunque complessivamente una pressione della domanda non indifferente, rafforzata dai buoni numeri degli ETF nell’ultimo periodo.

In particolare dai primi di aprile abbiamo assistito ad un outflow costante di BTC dagli exchange, che sono stati prelevati in continuazione. Solitamente questo è un segnale positivo perchè significa che gli utenti stanno prelevando monete per metterle al sicuro nei wallet privati, in attesa di un prezzo più alto per riportarle negli exchange e venderle.

Pensate che il 1° luglio sono usciti ben 116.000 Bitcoin dagli exchange, il dato più positivo dell’anno. Nel 2021 uno scenario simile a quello attuale ha anticipato la corsa della criptovaluta dai $20.000 fino ai $60.000.

C’è anche qualche long-term holders passa alle vendite

Mentre negli exchange si fa incetta di Bitcoin, dai dati on-chain arrivano dati contraddittori che mettono in luce l’altro lato della medaglia. I long-term holders, ossia tutte quelle entità che non spostano le proprie coins da almeno 155 giorni, sono tornati in saldo negativo dal 15 luglio. Che significa? che stanno vendendo più BTC di quanti ne stiamo accumulando.

Non è di per sé un dato negativo visto che in passato l’inizio di questa fase ha accompagnato diverse settimane successive parecchio bullish. Aggiungiamo poi che l’outflow è molto più modesto rispetto a quanto visto ad aprile 2024 dopo la prima rottura dei $100.000.  Ad ogni modo questo ci lascia pensare che a breve potremmo andare in contro ad una correzione, più o meno impattante sui prezzi.

Non è un dato da sottovalutare: la maggior parte dei partecipanti del mercato è bullish e sta acquistando ma non è proprio il massimo vedere che qualche holders che non muove le proprie monete da almeno gennaio, ora sta pensando a mettere in cassa i guadagni.

Quali sono le fasce di prezzo di Bitcoin da tenere più sotto osservazione?

Ora, non vogliamo fare i guastafeste, anche perchè, con un outlook del genere la festa dovrebbe continuare ancora per qualche mese. Come abbiamo più volte ribadito nel nostro canale Telegram, lo sfondo macro ed i dati on-chain ci fanno pensare che c’è ancora spazio per un rally al rialzo.

Ciò non esclude comunque la possibilità di un ritracciamento nel breve periodo, a cui dobbiamo essere preparati, quantomeno psicologicamente. Dobbiamo anche essere consci che una buona parte della resilienza di Bitcoin potrebbe terminare alla rottura dei $117.500, dove, secondo quanto riportato da Coinglass, si cela molta liquidità latente pronta a fare il suo ingresso.

Ricordiamo tra l’altro che i $117.000 e dintorni, risultano un livello dal quale gli acquirenti di medio periodo hanno fatto una buona scorta di sats. In particolare circa 73.000 BTC, per un controvalore di $86 miliardi, sono stati acquistati a quel prezzo.

Ancor più fondamentale, tenere il livello dei $110.000, che forma il limite basso dell’ultimo range di accumulazione, da cui il mercato ha avviato una forte leg up.