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Ethereum è IPER-ESTESO: ma c’è ancora SPAZIO per fare la STORIA

Prendere profitto ora non è sbagliato, ma c'è questa cosa che potrebbe farti cambiare idea.

Chi è abituato a ricercare occasioni sul mercato crypto con prezzi a sconto, non sarà molto convinto di entrare su Ethereum con i prezzi reduci da una corsa verticale. Nelle ultime 6 settimane la seconda moneta del settore è cresciuta del 75% circa, andando a chiudere in verde ben 5 candele weekly. Dai minimi di aprile invece, ETH in un up del 180%.

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Almeno da un punto di vista tecnico il grafico sembrerebbe chiamare una correzione, ma c’è un indicatore on-chain che ci suggerisce che la corsa potrebbe proseguire nelle prossime sessioni. Parliamo comunque di movimenti di breve periodo: anche se dovesse arrivare una contrazione, probabilmente non causerebbe danni strutturali al trend di medio termine che è impostato verso una continuazione bullish.

I mercati crypto e le dinamiche che intercorrono sui prezzi

I mercati finanziari si muovono tendenzialmente per emozioni, ed anche quelli su Ethereum (ETH) non sembrano essere da meno. Le narrative e gli shock, siano essi positivi o negativi,   alimentano i cicli di entusiasmo e di paura, giocando un ruolo fondamentale sul prezzo del crypto asset.

Ma c’è anche un altro fattore, spesso sottovalutato, che può influire fortemente sulle dinamiche speculative, segnalando i momenti più pertinenti in cui è probabile che si verificherà o meno una presa di profitto. Parliamo della metrica on-chain dei profitti e perdite non realizzate, anche nota con l’acronimo di “NUPL”.

Il ragionamento è alquanto banale ma efficace: quando ci sono parecchi profitti latenti pronti ad essere realizzati, è probabile che un asset, come Bitcoin o Ethereum, venga colpito da un’ondata di vendite. Al contrario, quando ci sono troppe perdite sul mercato, diventa più plausibile un recupero.

Questo perché nella mente degli investitori difficilmente si accetta di vendere in perdita, con l’idea che “tanto prima o poi salirà”. Invece se il wallet è in grosso gain,si è più inclini a premere il tasto sell e mettere in cassaforte il guadagno accumulato.

Ecco, il NUPL su Ethereum ci mostra esattamente questo tipo di equilibrio psicologico del sentiment. Al momento, la metrica segnala che una fetta rilevante del mercato si trova in profitto, ma non siamo ancora in quella zona di euforia in cui il rischio di un sell-off generalizzato aumenta in modo esponenziale.

Ethereum dati on-chain sentiment
Ethereum NUPLFonte dati: https://studio.glassnode.com

Ethereum sta finendo la benzina? non secondo questo dato on-chain!

Se ci concentriamo solo sulla parte relativa ai profitti non realizzati su Ethereum, escludendo le perdite ( che per ora non ci interessano), troviamo un dettaglio molto interessante. Non solo non siamo ancora giunti alla fase di euforia, come dicevamo poc’anzi, ma addirittura siamo molto distanti dai livelli critici che in passato hanno portato ad inversioni di tendenza.

Come mostrato dai dati Glassnode, attualmente i profitti non realizzati su ETH si sono avvicinati a +1 SD ( deviazione standard) dalla media storica. Per fare un paragone, quando la moneta era scambiata a marzo 2024 con i prezzi sui massimi locali, l’indicatore era a + 2 SD. Anche nel mezzo del top di dicembre 2024, l’indicatore era più alto dei valori odierni.

Questo significa che, almeno dal punto di vista del sentiment on-chain, possiamo aspettarci qualche altra salita prima che possano arrivare delle pericolose prese di profitto.

Ethereum profitti non realizzati
Profitti non realizzati ETHFonte dati: https://x.com/glassnode

È chiaro che comunque  in una circostanza di prezzi in rapida salita, come nel caso di Ethereum nelle ultime settimane, diventa naturale attendersi qualche fase di raffreddamento del trend. I pump verticali portano spesso a prese di profitto fisiologiche, soprattutto sul breve periodo, e non è escluso che anche questa volta gli orsi potrebbero presentarsi alla porta prima dell’appuntamento fissato.

Quali sono i target di breve periodo su Ethereum?

Ne avevamo parlato anche ieri in questo articolo, quando abbiamo delineato un target di prezzo oltre il quale difficilmente Ethereum riuscirà ad esporsi nel breve termine. Basandoci sulla metrica “Realized Price-to-Liveliness Ratio”, che valuta il prezzo realizzato in relazione con il comportamento degli operatori, avevamo dato un obiettivo di $4.500

Secondo la logica dei profitti non realizzati invece, se dovessimo arrivare allo stesso livello di eccesso di marzo 2024, potremmo protrarci fino ad addirittura $4.900. Ovviamente si può andare anche molto più sù, ma sarebbe più “sano”, se il trend rifiatasse, dando spazio e tempo per consolidare e resettare parte dei profitti latenti.

Più si sale velocemente da qui in poi, più è probabile che la discesa arrivi con l’ascensore. Al contrario più ci stabilizziamo, senza rompere la struttura rialzista, più possiamo puntare in alto per il medio periodo. Se quindi nei prossimi giorni  Ethereum dovesse rintracciare in modo contenuto, niente panico.

In questo caso potremmo utilizzare un espressione marchigiana che calza alla perfezione: “non è che sta a scende, sta a pija la sfionca”, ovvero tradotto, non sta scendendo, sta prendendo la rincorsa

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