Questa notte Bitcoin, Ethereum ed il resto del mercato crypto hanno dovuto fare i conti con un gruppo di orsi intenzionati a far scendere bruscamente i prezzi. Il rally che era in atto, soprattutto per ETH, è stato così interrotto da una serie di liquidazioni long sulle borse futures, complicando non di poco l’attuale quadro speculativo.
Ancora nulla di grave: nelle ultime 24 ore BTC perde appena il 2,2% mentre ETH lascia sul posto un 4,8%, cifre tutto sommato abbordabili per un mercato volatile come questo. Sembra però che sia cambiata l’attitudine di qualche investitore, che proprio nelle ultime ore ha iniziato a cliccare pesantemente sul tasto “short”, amplificando l’impatto con l’uso della leva finanziaria. Cerchiamo di capire cosa sta succedendo, se siamo all’inizio di una correzione più profonda o se i tori ritorneranno sul pezzo a breve.
Bitcoin ed Ethereum accusano il colpo: $440 milioni di long evaporati
Non è iniziata con il piede giusto questa settimana: Bitcoin ed Ethereum perdono terreno in balia del fermento sui mercati crypto derivati. Il resto del mercato segue, con poche eccezioni come LINK che mostra più resilienza grafica. Diversi utenti hanno spinto i prezzi a ribasso con posizioni short a leva, innescando una cascata di liquidazioni long che ha momentaneamente allarmato le campane degli holders.
Nelle ultime 24 ore contiamo circa $447 milioni long liquidati, mentre gli short ammontano ad appena $86 milioni. Oltre 126.700 traders puniti, in un momento in cui tutti puntavano ad una continuazione del rally. Non c’era ancora un eccesso di euforia, ma evidentemente qualcuno pare abbia voluto approfittare di questo squilibrio per prendere alla sprovvista i long.

Non sono dati allarmanti, visto e considerando che solo qualche giorno fa, il 14 agosto, il mercato aveva scontato oltre $800 milioni di liquidazioni di posizioni al rialzo. Questa volta però l’impatto sembra essere stato, almeno a prima impressione, più doloroso. Probabilmente perché siamo andati a rompere al ribasso alcune medie su grafici giornalieri, tra cui la MA10 per Ethereum e la MA per Bitcoin.
L’open interest rimane elevato: aumenta l’esposizione short
Da notare come, nonostante le ampie liquidazioni ed i prezzi in discesa su Bitcoin ed Ethereum, non abbiamo assistito ad un calo proporzionale dell’open interest. L’interesse aperto, calcolato come la somma del controvalore in dollari delle posizioni aperte sui mercati futures, è rimasto ancora sorprendentemente elevato, in particolare su BTC.
Cosa significa questo? Che i capitali non stanno uscendo dal mercato, ma che semplicemente qualcuno sta incrementando le posizioni short, accompagnando un cambiamento strutturale nel posizionamento dei traders. La predominanza è ancora leggermente dalla parte dei long, anche se contestualmente il gap si sta appiattendo.

Troviamo conferma di questa ipotesi anche nella situazione lato funding rate, dove i tassi sono scesi in prossimità di una zona neutrale per la maggior parte degli asset crypto. Bitcoin ed Ethereum rimangono lievemente positivi, pur con qualche exchange che presenta un funding negativo. LINK e HYPE sono tra quelli dove i long risultano ancora dominanti.
Importante anche menzionare il forte aumento dei volumi di trading, che spiegano in parte l’intensità del movimento ribassista della notte. Grande attenzione su Bitcoin, che vede un boost del 120% degli scambi, e su LINK, con un aumento del 162%.

Al CME è record di shorts su Ethereum: lo scenario si fa teso
Per comprendere meglio che cosa abbia innescato questo mini sell-off ribassista, dobbiamo guardare i dati del Chicago Mercantile Exchange (CME), mercato di riferimento per operatori istituzionali nel comparto crypto. Su Bitcoin non c’è in realtà nulla di interessante da segnalare, con long e short che si contrappongono senza particolari anomalie.
Quello che invece spicca all’occhio, e che potrebbe essere una delle cause principali dell’ultimo ribasso, è l’aumento impressionante delle posizioni short su Ethereum. Al CME è record, in termini di open interest, con gli hedge funds che hanno gradualmente incrementato gli short mentre il prezzo di ether saliva in direzione massimi.

Da giugno in poi gli hedge funds hanno aggiunto oltre $4 miliardi in posizioni ribassiste, che verosimilmente ora si trovano in forte perdita. Nel frattempo gli Asset Manager giocano una partita opposta andando a compensare con grosse posizioni long. Non sappiamo chi vincerà, ma una cosa è certa: qualcuno si farà male.
Cosa guardare adesso?
Ora si gioca la vera partita per la continuazione della bull run dell’intero comparto crypto. Ci stiamo avvicinando a zone di prezzo particolarmente attenzionate dai traders, sia su Bitcoin che su Ethereum. Per BTC dobbiamo porre il focus sul range $115.000-114.000, dove c’è una forte concentrazione della liquidità, nonché altre potenziali liquidazioni long.
Per ETH invece sarà fondamentale tenere la zona che va dai $4.200 fino ai $4.000, sia per non perdere lo slancio rialzista ancora in atto, sia per non invertire il sentiment generale del mercato.

Per concludere, vi facciamo notare un piccolo dettaglio su Ethereum, essendo al momento l’asset crypto con più occhi puntati addosso. Come accennato nel paragrafo precedente, gli shorts degli hedge funds sono ai massimi con oltre 18.000 contratti venduti allo scoperto, ma la struttura è ancora fortemente bullish.
Se ETH dovesse raggiungere un nuovo massimo, verrebbero liquidati oltre $8 miliardi di short secondo Coinglass, con gli hedge funds che si troverebbero costretti a correre ai ripari vendendo in perdita, o aumentando ancor di più l’esposizione, creando i presupposti per un squeeze rialzista di dimensioni epiche. Stiamo a vedere.
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anche quest’anno i soldi li facciamo l’anno prossimo…
Calmi