Chi fa da sé fa per tre. È questo quello che devono aver pensato da Sonic (ex Fantom), dove gli aventi diritto di voto hanno approvato con maggioranze bulgare l’emissione di 150 milioni di dollari in token che saranno utilizzati per un ETF, per un PIPE (se non sai cos’è, continua a leggere) e poi di nuovo per incorporare una società negli Stati Uniti.
150 milioni di obolo da pagare al nuovo trend dei trend: ovvero le crypto che si muovono in borsa con veicoli che cercano di strappare una capitalizzazione di mercato superiore alle crypto che deterranno.
Per cosa verranno utilizzati i nuovi denari?
I denari saranno utilizzati con due scopi:
- 50 milioni per gli ETF su Sonic.
- 100 milioni per un PIPE, che seguirà quanto fatto ad esempio da Bitmine o anche da SharpLink.
In parole assai povere: i PIPE sono investimenti privati in società quotate per fondamentalmente prenderne il controllo e cambiarne lo scopo. Si investe, si comprano token e si trasforma la società in una DAT, ovvero in una Digital Asset Treasury.
Parte di quanto sarà raccolto poi con l’emissione di nuovi token finirà anche per coprire le spese per la nomina di un CEO di una nuova società che rappresenterà Sonic negli Stati Uniti.
Mossa che deve essere stata considerata come inevitabile dato che gli USA, sotto l’amministrazione Trump, sono diventati il centro nevralgico degli affari a tema crypto, anche tramite la tipologia di operazioni che Sonic vorrebbe mettere in atto.
Il voto è stato del 99,9% a favore dell’operazione. Si è concluso e dunque si procederà in tal senso.
Il razionale dietro la scelta
Nel proposal – che puoi leggere qui – si possono leggere le motivazioni che hanno portato alla scelta. Tra questa l’assenza di una vera tesoreria in grado di finanziare progetti del genere, al contrario di quanto accade altrove, ovvero di quanto accade con altri progetti crypto.
Un problema, questo, che ha lasciato poche risorse per il marketing e in una situazione di enorme svantaggio il protocollo rispetto ai concorrenti.
“Sì ma io non sono d’accordo”
Con ogni probabilità ci sarà la solita scia di polemiche che arriva da chi non ha parte attiva nelle decisioni del progetto. Il punto è che quando si comprano token che prevedono meccanismi di voto, l’unico modo di dire la propria è quella di votare.
È una situazione che era evidente prima e che lo è ancora di più oggi. In passato c’erano state polemiche assai pretestuose contro $CRO e il piano che in realtà ha finito per arricchire chi ci ha creduto.
Non stiamo certamente dicendo che questo tipo di azioni sono sempre corrette. Stiamo dicendo che sono legittime: certi protocolli votano come si fa all’interno delle società per azioni. E se si è in minoranza si ha comunque sempre l’alternativa di vendere e visitare altri lidi.
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