VanEck sta preparando il necessario per il lancio di due nuovi ETF/ETP. Uno negli USA uno in Europa – e saranno entrambi su $HYPE, la criptovaluta legata a Hyperliquid. Il popolare exchange decentralizzato, che permette di investire e fare trading sia con i derivati, sia spot – è il protocollo più in forma di questo ciclo – anche in termini di revenue raccolta tramite commissioni, ed è da tempo al centro dell’interesse istituzionale.
Si tratterebbe del token crypto più recente ad avere un ETF negli Stati Uniti. Non è chiaro per il momento se anche altri gestori seguiranno le orme di VanEck, che in realtà da tempo nelle sue analisi dedicate al mondo crypto (e per gli investitori tradizionali) inserisce l’ecosistema Hyperliquid.
Tempistiche ancora incerte
Vale la pena di ricordare che per il momento non sono note le tempistiche e che VanEck, parlando con Blockworks qui – non le ha ancora indicate. Non sono stati ancora inviati form S-1 o 19b-4, che sono i form necessari per avviare la (lunga) procedura di approvazione per un prodotto di questo tipo negli USA.
Sempre secondo quanto ha confermato VanEck a Blockworks, l’intenzione sarebbe quella di offrire un prodotto simile (non in forma ETF, ma ETN probabilmente, dato che la prima è impossibile nella nostra giurisdizione) in Europa.
Si tratterebbe, anche in EU, del primo prodotto su $HYPE, crypto relativamente giovane, legata a un protocollo che tra le altre cose ha annunciato degli importanti piani di buyback tramite l’Assistance Fund, al quale vengono conferite la maggior parte delle commissioni raccolte dal protocollo.
Decentralizzato, ma kingmaker della finanza centralizzata
L’altro aspetto curioso che riguarda Hyperliquid è il suo potere di impattare su certi meccanismi della finanza centralizzata e tradizionale. L’annuncio di voler sviluppare una stablecoin ha contribuito a un’importante correzione per le quotazioni di Circle – società che emette USDC e che ha una parte rilevante della propria attività proprio tramite Hyperliquid.
L’annuncio della volontà di creare una stablecoin ha inoltre visto accorrere diversi operatori all’intersezione tra DeFi e TradFi, segnale che l’enorme spazio che divideva questi due universi si sta assottigliando, con sovrapposizioni importanti e inimmaginabili soltanto poche settimane fa.
È certamente frutto di un contesto forse non più chiaro (negli USA mancano ancora leggi sulle crypto e vi è solo un impianto sulle stablecoin), ma certamente meno aggressivo. Ne è testimonianza l’ultima uscita pubblica di Paul Atkins, SEC – che si è detto pronto a eliminare gli ostacoli anche per la raccolta di capitali direttamente onchain.
Passaggi importanti dei quali un protocollo “decentralizzato” e forse un po’ punk come Hyperliquid potrà giovarsi. Certamente mai avremmo immaginato di vedere un gestore di fondi come VanEck interessarsi a protocolli di questo tipo, con il vecchio clima di attacco diretto da parte delle autorità a tutto il mondo crypto.
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