Pochi giorni fa la comunità Tron DAO ha approvato una proposta di governance che aveva come oggetto quello di ridurre i costi di commissione on-chain del 60%, abbassando il costo unitario dell’energia utilizzata per eseguire smart contract sulla rete. In particolare questo valore è sceso da 210 a 100 sun (unità di misura di TRX, come gwei per ETH), permettendo operazioni più economiche ed una maggiore adozione.
Anche i trasferimenti stablecoin, che rappresentano il core business di Tron e che generano più revenue, sono scesi drasticamente in termini di fees. Questo da un lato può essere positivo perché incentiva un numero di attività on-chain ad un costo ridotto, ma contestualmente accende i riflettori su qualche competitor che vorrebbe ridistribuire la quota di mercato dei volumi in stable. Quindi, questa news è positiva o negativa per TRX? Cerchiamo di capire insieme cosa sta succedendo.
Tron abbassa le fees: maggiore trazione a discapito delle revenue
Come riportato da Satoshi Club, le commissioni medie sul network Tron sono scese da 4,4 TRX fino a 2,1 TRX, ossia in controvalore in dollari, da $1,5 a $0,7. Parliamo di una grande sconto, che tocca comunque solo le operazioni che richiedono un’interazione con smart contract, dunque non interessa gli scambi nativi in TRX.
Tocca invece in modo molto rilevante USDT, stablecoin maggiore del comparto crypto che presenta un circolante di $78 miliardi su questo ecosistema.
Gli scambi in USDT, che per forza di cose hanno richiesto commissioni maggiori nei primi anni a causa dell’apprezzamento di TRX, ora sono tornati economici, pur essendo sempre stati molto competitivi rispetto al resto delle chain L1. Non è infatti un caso se Tron è da sempre apprezzata come base per scambi OTC, pagamenti transfrontalieri e rimesse internazionali.

Per quale motivo allora una rete che genera oltre il 90% dei propri ricavi dai trasferimenti di USDT decide volontariamente di tagliare le commissioni, rinunciando a una parte importante delle proprie entrate?
Tron deve scegliere tra revenue ed adozione
La maggior parte del consumo di gas su Tron dipende dai trasferimenti in USDT, che da diversi anni ormai ricoprono il grosso delle attività sulla chain. Rispetto ad altri network, qui manca un pò tutto il contorno della DeFi, con pochi protocolli interessanti ed un TVL pompato solo dai depositi di Justin Sun. Per quanto riguarda però i volumi di trasferimento di stablecoin Tron è la prima in classifica con oltre $600 miliardi al mese.
Tagliare del 60% i ricavi di questo business rappresenta una scelta molto forte: ogni giorno, secondo i dati di BlockWorks Research, Tron incassa circa $700.000 in meno da quando è stata approvata la proposta di governance. In un anno sono $255 milioni, perché mai rinunciare a questo bottino?

La risposta è in realtà molto semplice: nuovi concorrenti si stanno proponendo come basi operative per lo scambio di stablecoin, con commissioni più convenienti. Plasma ad esempio sta costruendo un’infrastruttura a zero-fee per i trasferimenti in USDT0, versione cross-chain di USDT, che si presuppone sarà una vera e propria bomba per il mercato.
Questo minaccia il futuro di Tron, in particolare l’unico suo caso d’uso rilevante nel settore on-chain. Di conseguenza si sta provando a sacrificare una parte dell’entrate, per incentivare l’adozione del proprio core business. No bueno.
Plasma e Tron potrebbero coprire fette diverse di mercato
C’è anche questa tesi da sviluppare: non è detto innanzitutto che Plasma riuscirà a drenare gran parte della liquidità in USDT presente su Tron. Anzi sarà molto difficile visto la solida reputazione che la rete si è costruita nel tempo. Inoltre, sebbene Plasma sia chiaramente più conveniente a livello di commissioni ( zero-fee), potrebbe comunque attirare solo una certa base di utenti, quella più allineata con l’interoperabilità EVM e la sicurezza backing di Bitcoin.
Certamente il suo debutto renderà più ampia la competizione, che fino ad ora è stata a senso unico, ma ci sarà da vedere in che misura questi incentivi porteranno utenti e grandi investitori a cambiare le proprie abitudini. Ricordiamo che Tron è nettamente più centralizzato di Plasma, con un proprio set di validatori, ma questo ai detentori di USDT non sembra aver pesato fino ad ora, quindi non possiamo dare nulla per scontato. Solo il tempo ci dirà chi avrà la meglio.
Un pattern interessante per TRX e Tron
Se osserviamo i dati Glassnode ci rendiamo subito conto di una situazione molto interessante: a partire da febbraio 2023 la rete Tron ha iniziato a ridurre il costo medio di commissioni, passando da un valore originario di oltre 8 TRX fino ad attualmente circa 2 TRX. Nel frattempo però il prezzo del token è aumentato in maniera costante, risultando anche una forte eccezione rispetto alla grossa volatilità degli asset crypto.

Questo ha portato ad una condizione di stabilità delle revenue, con una leggera tendenza di crescita. Ogni mese da febbraio 2023 ad oggi, nonostante la continua riduzione delle fees, Tron ha incassato da un minimo di $40 milioni fino ad un massimo di $75 milioni. Davvero molto impressionante.
Una scelta strategica del team che ha permesso di mantenere appetibile lo scenario stablecoin, incentivando la crescita dei volumi di trasferimento in USDT. Questo ha portato indirettamente un aumento della richiesta di TRX, gas token utilizzato per le commissioni di rete, producendo contestualmente una crescita delle revenue. Chapeau.

Riflessioni finali
Finora Tron ha dimostrato di essere il re incontrastato in qualità di hub per il trasferimento di stablecoin. Le sue mosse strategiche le hanno permesso di mantenere questa dominanza così da creare un vero e proprio impero. TRX è riuscito a crescere continuamente sul mercato, grazie ad un flusso di domanda costante.
Ora però iniziano i primi problemi: è arrivato il primo vero competitor nel campo stablecoin, e qualche guadagno potrebbe iniziare a mancare. Sarà molto interessante, nonché decisivo ai fini della price action di TRX, osservare in che modo il debutto di Plasma potrà drenare capitali e quanto valore invece rimarrà custodito all’interno dell’ecosistema Tron.
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