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Tether: numeri ASSURDI per la stablecoin USDT, vale il 63% del volume spot crypto

Tether ha assunto una posizione fondamentale per il mercato crypto. Europa o no, USDT continua ad espandersi senza guardarsi indietro.

Ieri Paolo Ardoino, CEO di Tether, società emittente della stablecoin USDT, è intervenuto all’hotel Venetian di Las Vegas per il famoso evento Bitcoin Conference 2025.

Nel suo speech ha parlato dei recenti risultati straordinari registrati dall’azienda, che oggi possiede più di 100.000 Bitcoin e 50 tonnellate d’oro, sottolineando parallelamente il ruolo cardine di USDT nel mercato crypto. Alcuni dati sono stati riportati anche in una nuova dashboard,  accessibile all’indirizzo “usdt.network”, che mostra in tempo reale l’adozione e la crescita della propria principale stablecoin nel mondo on-chain.

In questo articolo riprendiamo alcuni dei numeri chiave per raccontare cos’è diventata oggi Tether e per mostrare perché USDT rappresenta ormai una delle infrastrutture più importanti dell’intero settore.

Tether USDT key metrics: risultati da capogiro

Chi è del mestiere se ne sarà accorto già da tempo: Tether grazie ad USDT è diventata una delle società più redditizie ed impattanti del panorama crypto dell’ultimo decennio.  La moneta, vanta oggi un valore di mercato di $153 miliardi e genera ogni giorno in media un volume pari a $31 miliardi tra 11 milioni di singoli trasferimenti.

Parliamo ovviamente della maggiore stablecoin con rapporto 1:1 al dollaro USA al mondo, con una dominance del 62% sul resto dei competitor.

Numeri che fanno paura se pensiamo che a gennaio 2020 USDT valeva appena $5 miliardi, mentre oggi appare oltre 30 volte più grande e diffusa. Per sostenere tutto questo valore economico on-chain, Tether deve necessariamente garantire un valore collaterale nel mondo reale, e custodirlo attraverso strumenti finanziari a basso rischio. Gran parte delle riserve di USDT è infatti investita in titoli del Tesoro statunitensi, tanto che Tether risulta oggi la 19° detentrice privata al mondo di debito pubblico americano.

Tether numeri chiavi
Tether key metricsFonte dati: https://usdt.network/

Una posizione che induce sicuramente molte responsabilità, attirando con ancora purtroppo sé molti detrattori che dubitano sulle riserve della società, nonostante le varie attestazioni e le buone parole riportate da attori di spessore di Wall Street come Cantor Fitzgerald.

Questa posizione, pur attirando critiche e sospetti della stampa mainstream, consente a Tether di gestire una quantità enorme di liquidità che genera rendimento. Da qui nasce tra l’altro il cuore del suo business: gli interessi generati da queste riserve hanno permesso all’azienda di chiudere il 2024 con oltre 13 miliardi di profitto.

Emissioni e redeem: partita a senso unico

Tecnicamente, il compito di Tether per distribuire USDT e assicurare che possa essere sempre riscattata è piuttosto semplice. La società emette nuove monete quando riceve depositi in dollari o equivalenti da clienti autorizzati, mettendo contestualmente in cassaforte il valore fiat attraverso una vasta gamma di strumenti facilmente liquidabili, tra cui bond a breve scadenza.

Quando invece ci sono delle richieste di redeem, Tether “brucia” la quota di USDT equivalente e rimborsa ai clienti il ritiro dei fondi. È un meccanismo lineare in cui l’unica preoccupazione per l’azienda è quella di riuscire a rimanere facilmente solvibile anche in casi di panico e fuga agli sportelli, cosa su cui non ci sono mai stati problemi fino ad oggi.

Osservando il rapporto dell’ultimo anno tra issuances e redemptions  possiamo notare un trend a senso unico: Osservando i dati più recenti, il flusso è chiaramente a senso unico: le emissioni di USDT superano di gran lunga i rimborsi, su ogni time frame. Questo riflette una domanda crescente e costante per la stablecoin, che continua ad affermarsi come asset di riferimento nei mercati. Solo nell’ultimo mese c’è stato un ingresso di $3,95 miliardi sul mercato crypto a fronte di un’uscita di appena $7,7 milioni.

emissioni e rimborsi
Emissioni e rimborsi USDTFonte dati: https://usdt.network/

Il trend di crescita degli utenti di Tether

Se spostiamo il focus dagli aspetti finanziari all’utilizzo effettivo della stablecoin, emerge un altro dato impressionante: la crescita costante ed ininterrotta degli utenti che possiedono e scambiano USDT. Nel primo trimestre del 2020 gli utilizzatori erano circa 4 milioni. Oggi, secondo i dati riportati nella dashboard, superano i 424 milioni, con 38 milioni di nuovi ingressi registrati solo nei primi tre mesi del 2025. Un dato che si traduce in un espansione del 10% nel Q1, preceduta da risultati altrettanto positivi in ogni quadrimestre degli ultimi 5 anni.

Tether utenti
Tether crescita utentiFonte dati: https://usdt.network/

La stablecoin USDT governa gli scambi spot sugli exchange

La crescente domanda per la stablecoin di Tether riflette una componente importantissima, spesso ignorata da molti, ovvero la centralità di USDT come controparte per gli scambi del mercato crypto. Pensate che la moneta rappresenta da sola circa il 63% del volume complessivo degli scambi spot. Più della metà di tutte le operazioni di trading spot svolte sull’exchange hanno come controparte USDT.

Se passiamo alle borse decentralizzate, il dato scende ma resta comunque significativo: circa il 25% degli scambi su DEX coinvolgono USDT, una quota enorme considerando che oltre 45 milioni di indirizzi detengono più di 1 dollaro di controvalore. Eppure, nonostante questa evidenza, i regolatori europei hanno scelto di non riconoscere la legittimità di USDT nel proprio contesto normativo MiCa. Una scelta che sembra fare più un torto agli utenti europei che a Tether stessa, che ha dimostrato di saper continuare a dominare i  mercati globali con o senza l’approvazione delle autorità UE.

USDT stablecoin
USDT quota mercato spotFonte dati:  https://usdt.network/

USDT è distribuita per la maggior parte sulle chain di Tron ed Ethereum, con una presenza più modesta su reti come Solana, Ton, Avalanche, BNB chain, Arbitrum, Polygon e Aptos. Ogni giorno, a conferma di quanto oggi sia diventata gigante la moneta, vediamo in media oltre $17 miliardi di scambi on-chain su Tron e $7,7 miliardi su Ethereum. 

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Mirko Sacripanti
Mirko Sacripanti
27 giorni fa

Possiamo dire che Thether (e in generale quelli delle stablecoin) si sono inventati la perfetta macchina per fare soldi?
Investire soldi non propri prestati da altri a tasso zero (o addirittura incassando una fee) e poi tenersi tutti gli interessi che ne derivano!
Il motto sembra sia: voi divertitevi a cercare di diventare ricchi con le crypto,
noi ci accontentiamo del “misero” 3/4% dei bond americani, che su 100 e oltre miliardi non sta male.

Gianluca Grossi
Editor
Gianluca Grossi
27 giorni fa

Ciao Mirko, io non sono pienamente d’accordo con la tua scelta lessicale. “Inventare una macchina perfetta”, nel mondo dove la libera impresa è consentita, è semplicemente attività. È innegabile che Tether offra un servizio (nessuno è obbligato a utilizzarli). Lo fa in un regime di libero mercato totale. E i bond USA rendono il 4% oggi. Non lo facevano ieri e probabilmente non lo faranno domani. Normalizzandolo poi all’inflazione…