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BitGo arriva in Europa: snobbata di nuovo l’Italia di CONSOB che si lamenta

BitGo ottiene licenza anche come custode e per i servizi OTC su Bitcoin e crypto.

Arriva un’altra società di rilievo globale a offrire i propri servizi in Europa. Si tratta di BitGo, uno dei gruppi più importanti (e risalenti nel tempo) negli USA, che ha ottenuto ora licenza in Germania per iniziare a offrire i propri servizi relativi al mondo degli asset digitali. Notizia importante per il settore e che si preoccupa però di sconfessare almeno tre diversi regolatori europei.

A inizio settimana infatti CONSOB, insieme a AMF (Francia) e FMA (Austria) – si è lamentata della scarsa supervisione da parte di alcune giurisdizioni sulle regole imposte dal MiCA. E invece un altro operatore sceglie un Paese che propone controlli pervasivi e che certamente non può essere considerato come un paradiso per chi vuole vivere sotto regolatori disposti a chiudere un occhio.

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Trading OTC e non solo

Con questa licenza BitGo potrà offrire i propri servizi di trading OTC (principalmente per istituzionali) in tutta Europa. Oltre a Bitcoin saranno disponibili, secondo il comunicato stampa del gruppo, migliaia di altri asset sempre del mondo crypto.

BitGo inoltre aveva già ottenuto a maggio una licenza completa sempre in Germania, cosa evidentemente ignorata dagli arrabbiatissimi regolatori di Italia, Francia e Austria, che lamentano un trattamento di favore da parte di certe giurisdizioni nei riguardi dei crypto operatori. Trattamenti di favore che è difficile immaginare da parte di BaFin (la CONSOB tedesca), storicamente tra le agenzie di regolamentazione più restrittive al mondo.

I problemi sono altrove?

Se Italia e Francia non sono destinazioni preferite dagli operatori internazionali ci saranno probabilmente altri problemi da indagare, tra i qual il regime fiscale e anche certe dichiarazioni improvvide da parte dei presidenti di tali regolatori.

Soltanto il 15 settembre il Presidente di CONSOB ha riguadagnato le prime pagine di certi giornali affermando che i computer quantistici potrebbero innescare il panico su queste piazze.

La nostra live sul caso “computer quantistici” e Bitcoin

Si prova dunque ancora a cavalcare una vecchia questione, ingigantita dai detrattori di Bitcoin e del resto del mondo crypto, che abbiamo già coperto in una nostra live, tanto è comune vederla tornare sulle principali testate che non riescono, non vogliono e non possono occuparsi di certe questioni per manifesta ignoranza.

No, Bitcoin non è in pericolo per i computer quantistici. A essere in pericolo è l’Italia e la sua capacità nulla di attirare questo tipo di aziende, che in Germania (questa volta) porteranno occupazione e anche introiti fiscali.

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