È un dato sull’inflazione PCE assolutamente in linea con le previsioni. La Core rimane a 2,9%, mentre la versione standard sale al 2,7%, tutto però secondo le previsioni dei mercati. La reazione da parte del mercato crypto è tuttavia buona, spinta anche da dati relativamente incoraggianti per quanto riguarda le altre grandezze macro che erano in discussione.
Personal Spending e Personal Income sono venuti fuori con il primo leggermente migliore delle aspettative e il secondo in linea e comunque in territorio positivo. Schivata dunque per Bitcoin e crypto e per gli asset risk on una potenziale situazione di stress che avrebbe trovato buon gioco dopo le performance non entusiasmanti del settore.
PCE ok, economia… ok
Il PCE non fa paura. I numeri che vengono fuori fanno registrare un lieve rialzo dell’inflazione rispetto alla lettura precedente, con la CORE però che si ferma sul lato basso delle previsioni. Tanto basta per far tornare un minimo di sereno sulle piazze, anche se la parola definitiva arriverà comunque dai mercati USA, che riapriranno alle 15:30.
Il rimbalzo, leggero, dell’inflazione, era tutto sommato previsto. Lo prevedevano le proiezioni di Federal Reserve, lo prevedevano gli analisti di mercato.
C’è anzi da sottolineare la possibilità di un CORE (ovvero la lettura del PCE senza alimentari e energetici) rimasto al 2,9%, contro un consenso che lo voleva invece anche al 3,0%.
- Cosa cambia per Bitcoin e crypto?
Difficilmente questa notizia avrà un impatto sul medio e lungo periodo. Siamo ancora nelle medesime condizioni macro nelle quali eravamo soltanto pochi giorni fa.
Jerome Powell e Fed dovranno scegliere – non troppo autonomamente – per quanto rimanere su tassi ancora relativamente restrittivi o se cedere alle sirene che arrivano dalla Casa Bianca.
I mercati, come abbiamo visto questa mattina, continuano a prezzare con una grande convinzione la possibilità di tagli a ottobre e anche a dicembre, anche se mancano comunque da queste due date (29 ottobre e 10 dicembre) ancora troppi dati per fare previsioni attendibili.
Ma se l’economia va bene…
In realtà il mandato di Fed obbliga l’istituto a interessarsi dell’andamento del mercato del lavoro, una questione che è parzialmente diversa da quella dell’andamento del PIL, dei consumi o anche del risparmio.
Staremo a vedere che tipo di notizie arriveranno anche da quel fronte, con la disoccupazione che rimarrà uno dei fattori macro più importanti per capire cosa potrà succedere nelle prossime settimane.
Sì, si naviga ancora a vista.
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