Arriva un altro programma di buyback dal mondo delle DAT, le società quotate che esistono – ormai – soltanto allo scopo di accumulare criptovalute. A lanciarlo è Sharps Technology, società semi-sconosciuta di dispositivi medici che in estate aveva annunciato la volontà di trasformarsi in una DAT dedicata a Solana.
Non è la prima notizia di questo tipo da società DAT – ed è il segnale di un forte stress per un sotto-comparto del mondo crypto che sta vivendo enormi difficoltà, tra quotazioni delle azioni in picchiata, scarso interesse da parte degli investitori retail e più in generale un clima da bolla che si è sgonfiata prima di esplodere (fortunatamente).
Compriamo solo crypto, anzi no
La situazione è ai limiti dell’assurdo. Diverse società che avevano annunciato in pompa magna di volersi dedicare anima, cuore e portafoglio soltanto all’acquisto di criptovalute, ora stanno tornando sui loro passi. Ci stanno tornando perché i mercati, giudici ultimi di qualunque iniziativa finanziaria, hanno deciso che il giochetto delle DAT, il trucco dei soldi infiniti, non ha senso di esistere.
E in virtù di questa posizione piuttosto netta da parte dei mercati, sono arrivati i primi crolli delle quotazioni. Come quello di Sharps Tech, che dopo aver toccato l’invidiabile prezzo di 16$ per singolo titolo, ora si trova a fare i conti con azioni che valgono 4$, nonostante il mercato crypto si trovi in una buona fase anche e soprattutto in termini di prezzo.
La soluzione? Annunciare un programma di buyback di azioni proprie. Valgono troppo poco? Ce le compriamo noi, segnalando al mercato che in realtà sono sottovalutate.
Promessa dunque di dedicarsi anima, cuore e capitali alle crypto già sconfessata, ma non è il problema principale di questo tipo di attività, dalle quali – con un certo merito – vi abbiamo consigliato di rimanere a distanza. Vuoi perché non sempre trasparenti, vuoi perché contro l’aritmetica (che alla fine dei giochi vince sempre), vuoi perché se si crede in un asset digitale, è più intelligente investirvi direttamente, invece di investire in società che sono short sulle proprie azioni (dato che ne emettono per raccogliere liquidità) e long sull’asset digitale stesso.
I primi scricchiolii: arriveranno acquisizioni
Con ogni probabilità certi scricchiolii – e più in generale capitalizzazioni di mercato inferiori al controvalore in crypto detenute – porteranno ad acquisizioni da parte delle più solide del comparto ai danni delle meno solide.
Impossibile, almeno per ora, che le crypto accumulate tornino a mercato. O comunque che lo facciano in quantità importanti.
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