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EURO DIGITALE

Piero Cipollone, BCE: “stablecoin minaccia a stabilità”. La soluzione? L’Euro Digitale

Piero Cipollone è tornato a esprimersi sulla questione stablecoin, che poi nel suo tour a caccia di consenso politico è strettamente legata alla questione euro digitale, della quale è lo sponsor più convinto in seno a BCE. Ancora una volta è stato utilizzato l’armamentario della paura, sia per gli utenti finali, sia per le banche.

Tutto questo in una partita che Cipollone e BCE stanno perdendo su tutti i fronti: l’euro digitale sarà forse pronto – ammesso che trovi appunto consenso politico – tra il 2028 e il 2029, le grandi banche si dirigono tutte verso le stablecoin e i vecchi partner di una volta…

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Una partita sempre più complicata per Cipollone & co.

Circa un terzo delle comunicazioni pubbliche di BCE e dei membri del suo Board sono ormai a tema euro digitale e stablecoin, con un ritmo che ha sensibilmente accelerato nel corso delle ultime settimane.

Benché se ne parli poco sulla stampa tradizionale, maggiormente concentrata a riprendere verbatim le dichiarazioni di BCE, in realtà la Banca Centrale Europea è parecchio in difficoltà sul tema.

Cosa avrebbe in mente BCE

L’idea di BCE è di opporre all’ascesa delle stablecoin crypto il cosiddetto euro digitale. Una soluzione comunque smaterializzata, che potrebbe essere spostata alla velocità della luce e che però farebbe affidamento su denaro emesso dalla banca centrale.

Da mesi Cipollone è in tour a caccia di consensi, non solo nei parlamenti, ma anche tra le banche, che sono state storicamente diffidenti nei confronti dell’euro digitale.

Il processo di questa nuova valuta e dei circuiti di pagamento che vi sarebbero associati infatti potrebbero benissimo fare a meno dell’intermediario bancario. Tant’è che BCE – insieme ai ministri delle finanze dei paesi membri dell’Unione – ha più volte sottolineato che:

  1. Le banche saranno inserite a forza nel ciclo dell’Euro Digitale;
  2. Che le detenzioni massime di Euro Digitale saranno limitate;

Proprio per evitare che i depositi bancari diventino obsoleti. La cosa però non sembrerebbe convincere granché le banche, che intanto si stanno muovendo anche lungo altri binari.

Rotto l’incantesimo che allineava banche private e banca centrale

Sin dalla nascita di BCE i rapporti tra Francoforte e il settore bancario privato sono stati da centralismo democratico. Poche fratture, poche frizioni e l’accettazione supina, da parte delle banche private, del loro ruolo di ingranaggio della politica monetaria e poco più.

Un idillio però che le forzature recenti di BCE sembrerebbero aver interrotto.

ING, UniCredit, Societe Generale, ma anche Deutsche Bank, Raiffeisen, Santander, BNP Paribas e tanti altri tra i principali istituti bancari europei stanno già sviluppando una stablecoin, da sole o in consorzio, segnalando così a BCE di non bersela proprio tutta la questione Euro Digitale.

Siamo arrivati al punto che anche l’estremamente obbediente ABI, l’associazione che raccoglie le banche italiane e ne esprime gli interessi, ha affermato pubblicamente di avere… qualche dubbio.

La nostra intervista a Simon Seiter, AllUnity, con dietro DWS di Deutsche Bank e già attivo nel mondo stablecoin

Un fallimento politico per ora su tutti i fronti – che è poi il motivo per cui si continua a insistere con questa frequenza sull’Euro Digitale.

Depositi, sovranità monetaria e stabilità finanziaria

Se è vero che a Piero Cipollone, BCE, non manca certamente la tenacia, è altrettanto vero che sull’originalità potremmo ancora lavorare un po’. I temi utilizzati da Cipollone per terrorizzare il pubblico e le banche sono gli stessi:

  • Depositi bancari: potrebbero diventare obsoleti;

Le stablecoin bypassano completamente il circuito bancario, perché in realtà non si tratta di soldi depositati in banca. È vero, ma fino a un certo punto, perché le leggi europee impongono ai gestori di taglia importante di depositare almeno il 60% presso gli istituti bancari.

  • Stabilità finanziaria: in realtà è la configurazione del Mica a metterla in pericolo

Il tema di cui sopra, quello dei depositi bancari, è in realtà la fonte dell’unica possibile instabilità finanziaria che potrebbe venire fuori dalle stablecoin. Depositando in banca, in caso di forte disinteresse improvviso da parte degli investitori crypto nel mercato di riferimento, potrebbero esserci prelievi rapidi delle somme depositate dagli emittenti presso le banche europee.

Questo potrebbe effettivamente causare dei problemi di breve alla stabilità finanziaria dell’Europa, almeno in un mondo di fantascienza dove la rilevanza delle stablecoin in Europa non sarà di 3 o 4 ordini di grandezza inferiore a quella USA. Non viviamo in quel mondo. E le regole sulle riserve delle stablecoin si possono comunque cambiare e rendere più simili a quelle imposte dagli USA, dove questo problema non c’è.

  • Invasione di valuta straniera

Può essere il caso, dato che il grosso delle stablecoin sono ancorate al dollaro. Il problema però certamente non si risolverà vessando gli operatori europei che – sono in tanti adesso – vorrebbero in realtà emettere stablecoin legate all’euro, ritenendo che esista uno spazio per questo tipo di prodotti.

Rimane poi la questione Frankenstein dell’Euro Digitale: chiaramente i paesi membri dell’Unione devono tutelare le proprie banche e i propri intermediari finanziari. E hanno già chiesto l’applicazione di regole sull’Euro Digitale che ne snaturerebbero la natura di denaro.

Su tutte i limiti molto bassi di detenzione massima di Euro Digitale per cittadino/residente. Soglie così basse da non permettere l’acquisto di un computer professionale, o di uno scooter, figurarsi dell’anticipo per un’autovettura. Lo possiamo davvero chiamare denaro se non potrà essere speso che per i piccoli acquisti quotidiani?

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Renzo
Renzo
26 giorni fa

Anche i cd europeisti… convinti… Certamente fuggono davanti alle euro follie… tipo … green deal… costi quel costi… fallimento industrie auto… i russi sono tutti cattivi… gnl dagli Usa … costa 5/6 volte di più del gas russo… la Russia… Putin… vuole arrivare fino a Lisbona… miliardi in armi … e la sanità ad esempio… e altre innumerevoli facezie… tipo curvatura delle zucchine… tutto pagato dai noi cittadini europei… UE peggio della peggiore URSS… e tra un po’ pure della Corea del nord…. R.