Nelle piazze di discussione del mondo crypto sta circolando un indicatore on-chain che sembrerebbe annunciare un importante cambio di fase nell’attuale ciclo di mercato di Bitcoin, con la possibilità di un salto nel tanto temuto bear market. L’intero settore è ancora scosso dagli scivoloni di prezzo registrati nelle ultime settimane, mentre il sentiment degli investitori evidenzia una tendenza diffusa di cupo pessimismo misto a incertezza.
Qualcuno obietterà che tutto dipende ancora in grossa parte dai prossimi risvolti macro, e vi diamo ragione in questo, ma la metrica in questione è stata particolarmente affidabile nei precedenti cicli storici, e potrebbe non sbagliare neanche questa volta. C’è però allo stesso tempo un noto analista, un certo Willy Woo, che ci segnala come ci sia comunque ancora una possibilità per Bitcoin e crypto. Vediamo tutto in questo articolo.
Pronti al bear market? Finita la pacchia per Bitcoin
L’indicatore incriminato è il “Bitcoin: Bull-Bear Market Cycle Indicator” sviluppato dalla società di analisi on-chain CryptoQuant. Questo grafico misura la differenza nel tempo tra il P&L Index e la sua media mobile a 365 giorni, ossia il livello medio aggregato di profitti e perdite non realizzate degli holders. Ci fa capire cioè se in un dato momento gli investitori su Bitcoin siano complessivamente in guadagno o meno (e di quanto) rispetto al prezzo di acquisto.
Ogni volta che la metrica scende sotto il valore dello 0, con un passaggio graduale da una situazione di ampi profitti latenti, significa che con molta probabilità si sta per entrare in una fase di bear market. Ha funzionato molto bene agli esordi del 2014 e 2018, segnalando la fine della forza dei tori, e anche a cavallo tra la fine del 2021 e l’inizio del 2022, azzeccando anche in pieno il timing. Ora, come potete ben vedere, stiamo per scendere nuovamente sotto quella soglia critica.

Ci sono stati chiaramente anche dei falsi allarmi nello storico, dunque come metrica non è impeccabile al 100%, vedasi la finta durante il covid crash, il ritracciamento di maggio 2021 ed un paio di cali temporanei nell’ultimo biennio a settembre 2024 ed aprile 2025. Resta comunque il fatto indiscutibile che il P&L Index si sia indebolito, e questo anche a livello psicologico funge da catalizzatore per un possibile ribasso dei prezzi.
Perché è importante calcolare i profitti/perdite degli investitori?
Per chi non è pratico di dati on-chain potrebbe non risultare un ragionamento logico, ma c’è una relazione storica (anche importante) tra andamento del mercato crypto e stato aggregato dei profitti e delle perdite degli investitori. In genere quando la maggior parte degli holders di Bitcoin inizia a trovarsi col wallet in positivo, tende a crescere l’ottimismo nell’aria, spingendo verso un rialzo dei prezzi, quantomeno finchè non si raggiungono livelli di guadagno storicamente troppo alti per essere ignorati.
Al contrario, quando la maggior parte dei partecipanti vede azzerarsi i propri profitti e scende in perdita, aumenta la probabilità di una capitolazione. Anche qui, generalmente si tende a scendere progressivamente con l’aumento della pressione di vendita, fino ad arrivare ad una fase di esaurimento in cui nessuno accetta più di vendere in loss, ed il mercato riparte.
Per questo il P&L Index (anche chiamato “NUPL” in altre varianti on-chain), funziona come indicatore emotivo, oltreché finanziario, dello stato del mercato. Ci aiuta a comprendere il livello di fiducia e di avversità del rischio percepito dai traders, il quale spesso offre una panoramica molto più introspettiva della semplice analisi dell’azione dei prezzi o di altre metriche tradizionali.
Willy Woo dice che Bitcoin e crypto hanno ancora una chance
Secondo il punto di vista molto interessante di un famoso pioniere dell’analisi on-chain su Bitcoin, c’è ancora una speranza a cui aggrapparsi che alimenta l’idea di un possibile “supercycle”. In pratica Willy Woo ha giustamente notato come le ultime corse al rialzo in questo bull market siano state guidate prevalentemente dai mercati derivati, con forti volumi e grandi quote di open interest che hanno prevalso sulle contrattazioni spot.
Ora che però i futures hanno subito una bella stangata con il crash del 10 ottobre che ha liquidato ferocemente milioni di traders, Woo fa notare come la liquidità spot potrebbe finalmente prendere il comando. E questo a sua detta porterebbe ad una possibile forza strutturale per cercare un nuovo rialzo più organico, fatto da operazioni meno aggressive da un punto di vista speculativo.

I perps, ci ricorda saggiamente Woo, sono strumenti dove” vuoi entrare ma non rimanere”, in quanto ci sono dei costi da sostenere nel tempo, aka funding rate, e condizioni che scoraggiano l’esposizione perpetua. Non a caso tutti i futures nel senso tradizionale del termine hanno una scadenza, mentre noi più pazzi del mondo crypto abbiamo trovato il modo (con Bitmex nel 2016) di scommettere potenzialmente all’infinito, con tutti i rischi annessi del caso.
Volumi spot in crescita
Da sottolineare a tal proposito che dinanzi a l’ennesima lezione inflitta ai degen che amano perdere denaro in leva, il mercato spot ha già macinando ottimi volumi nelle ultime settimane. In particolare dopo il bottom locale di aprile, gli scambi spot hanno iniziato a crescere su quasi tutti i CEX fino ad arrivare al livello attuale di circa $650 miliardi settimanali, al pari quasi del top di novembre 2024.

Nel 2021 l’aumento dei volumi spot è stato uno dei maggiori driver per la spinta dei prezzi e anche a questo giro potrebbe giocare un ruolo importantissimo. Più scambi ci sono, più tendenzialmente c’è la volontà e l’interesse di cercare esposizione genuinamente, senza esagerare con la leva.
Questo è un dato fondamentale che dobbiamo tenere sotto controllo: se i volumi continueranno a crescere nei prossimi mesi, superando i valori degli scorsi mesi, allora potremmo prepararci ad un’altra leg up, e perché no, ad entrare in un’inedita fase di superciclo. Vi terremo aggiornati.
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Rileggeteli per favore gli articoli dopo averli passato col traduttore automatico eh.
I “perps”?
Hanno subito una bella “stancata”
PariGino, niente viene passato con il traduttore automatico – e ti inviterei a darti una regolata con accuse così infamanti e senza alcuna base di verità. Detto questo, il refuso è stato corretto, grazie
Leggervi è interessante e spesso incomprensibile,ogni giorno è bullish ma forse no e il giorno successivo sarà orso e drama,nessuno può saperlo,le espressioni sono curiose e stravaganti,mai sentite da nessuna parte,mi sforzo ma molto mi sfugge.
Potreste essere più chiari pensando ai neofiti
Grazie
Diciamo che la fine del bull inizio’ tra la seconda decade e la terza di febbraio 2025 ( meglio dal 15 febbraio in poi) scusate non sai mai come scrivere , 😉 :))) chi segue il mercato sa’, quello descritto in questo articolo forse e’ stato deciso da poteri forti e può essere un emerita e solita cazzata da crypto degen, una cosa e’ certa che i giganti istituzionali e privati fanno il cattivo e bello tempo, [REDACTED] co sta meme di Bitcoin , il futuro sono le alt e se continuate con sta [REDACTED] morirete, perché la promessa era defi . Ormai btc e’ in mano ai soliti Volponi, e’ come andare in banca , e noi questo gioco non lo vogliamo
Molto suggestiva come ipotesi – mancano però secondo me prove di questi magheggi. Cosa te lo fa pensare?