Dato che tra poco la discussione sulla tassazione crypto entrerà nel vivo, sarà probabilmente utile avere a disposizione un breve dizionario per capire di cosa si parlerà, di quali siano i termini della discussione e anche per comprendere qualche tecnicismo che potrebbe dominare le prime pagine dei giornali.
La discussione avverrà all’interno di quelle della Legge di Bilancio 2026, che prevederà, come è noto, il passaggio al 33% per le plusvalenze ottenute dalla compravendita di criptovalute. Una situazione complessa – della quale tra le altre cose parleremo anche all’interno del nostro appuntamento settimanale su YouTube.
Parole, concetti, nebbie: tutto quello che devi sapere sulla discussione che partirà tra poco
La tassazione delle criptovalute passerà automaticamente al 33% a partire dal 2026. Si tratta di una norma che era stata già inserita nella Legge di Bilancio 2025 e la cui entrata in vigore è automatica, a meno di interventi che la eliminino e/o la rimandino.
- Su cosa si paga, esattamente?
Su ogni tipo di plusvalenza conseguita comprando e vendendo crypto. Al contrario di quanto sta girando, anche le plusvalenze conseguite “rientrando” in stablecoin ancorati all’euro saranno tassate al 33%.
- Il Senato è più importante, quest’anno
Il Senato della Repubblica avrà, indirettamente, maggiori poteri. I regolamenti prevedono che la Legge di Bilancio venga presentata un anno al Senato e il successivo alla Camera. Anche se dovranno votare entrambi i rami, quest’anno toccherà al Senato dire la sua prima di passare il testo “definitivo” alla Camera.
- Emendamenti
Sono delle proposte di modifica che possono arrivare dai parlamentari e dai senatori (quest’anno dai secondi, tendenzialmente) sia della maggioranza che dell’opposizione.
Quelli dell’opposizione difficilmente difficilmente producono effetti. Quella della maggioranza possono avere qualche possibilità in più, per quanto in realtà spesso ne venga chiesto il ritiro. Come lo scorso anno, diverse proposte possono essere accorpate.
- Voto
Entrambi i rami del parlamento devono votare. Una volta arrivato l’accordo anche sugli emendamenti e eventualmente integrate le modifiche, è assai improbabile che la Legge di Bilancio non venga approvata.
- Perché il 33%?
La relazione tecnica che accompagnò la Legge di Bilancio parlava di 34,3 milioni di euro per il 2026. Una somma francamente modesta se paragonata al bilancio dello Stato. Sono somme comunque aleatorie che dipenderanno in larga parte dal numero di italiani che investirà nel settore e dall’andamento del settore stesso.
Possibilità di salvarsi? Pagare meno con altri strumenti? Ne parliamo stasera
Stasera sul nostro Canale YouTube parleremo proprio della “nuova” tassazione che dovrebbe colpire – il condizionale è ancora d’obbligo – il settore. Curiosamente ci sono strumenti più che legali per continuare a pagare il 26%, così come ci sono informazioni che arrivano dal Parlamento e che siamo pronti a condividere con voi durante lo speciale.
Cercando anche di evitare le cronache marziane che purtroppo continuano a circolare sui social e a difesa di un settore che, almeno ad avviso di chi vi scrive, non merita di essere punito.
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