Nel massimo dello sconforto i galantuomini si rifugiano nella filosofia. Noi, che non siamo per niente contenti di pagare il 33% (e il 7% più degli altri investitori), ne approfittiamo per capire cosa sia successo davvero a tema crypto in Italia, con peggioramenti netti che hanno scandito OGNI Legge di Bilancio del governo attualmente in carica.
Posizioni non solo diverse da quelle del grande alleato americano, ma anche dagli intenti del MiCA e dalle intenzioni di un’Europa che tutto sommato non aveva normato così male a tema crypto.
Disordine organizzato
Nel giro di tre anni il governo è intervenuto almeno tre volte sul settore crypto. Prima invitando tutti a una sorta di pace. A dichiarare – in cambio di un piccolo obolo – e anche a scordarsi di un passato fatto di indubbie ostilità.
Venite a prendervi il perdono, crypto investitori, il trattamento sarà equo. Un patto tra gentiluomini, lo chiamerebbero altrove, che però ha visto una delle parti contravvenire a quanto promesso.
Nel giro di tre anni, dicevamo, il trattamento riservato ai crypto bro è peggiorato sensibilmente di volta in volta, per un percorso che non si augurerebbe neanche al peggiore dei nemici.
Siamo partiti infatti con un regime che era di fatto equiparato a quello del Forex (chi non era un trader professionista non pagava assolutamente nulla, con la famosa soglia dei 100 milioni / 51.645,59€), per poi passare al regime del 26% ma con 2.000€ di “franchigia”, per poi passare al 26% senza più la franchigia, per poi finalmente arrivare al 33% che sarà in vigore all’anno prossimo.
Avete capito bene: si è passati da un regime come quello del Forex – e dunque con soglie relativamente elevate a separare il trader professionale da chi tentava la sorte – al peggior regime di tassazione vigente in Italia sugli investimenti.
“Perché va diffondendosi…”
Il danno – in termini di denaro – è importante. Non serviva forse aggiungerci la beffa ideologica che ha accompagnato questo percorso.
Visto che questo fenomeno va diffondendosi, prevediamo un aumento della ritenuta dal 26% al 42%
Una sorta di punizione per la popolarità, che evidentemente non valeva quando andavano diffondendosi assicurazioni caso vita, caso morte, caso quasi – prodotti che sono investimenti in fondi a gestione attiva con commissioni da far vergognare anche chi di vergogna non ne ha. E così come in tanti altri casi che però erano saldamente nelle mani di gruppi (le banche, le assicurazioni) che evidentemente conoscono le note più fdolci per le orecchie del Parlamento.
Nessuno ne rivendica la paternità
Se questa fiera dell’assurdo non fosse sufficiente, eccovi i retroscena. Da quando è stato proposto il passaggio al 42%, poi diventato il 26% senza soglie, poi ancora il 33%, nessuno ha rivendicato la paternità della norma. Tutti e tre i partiti di maggioranza hanno anzi presentato emendamento, ritenendola iniqua. Anche gli stessi partiti nei quali militano ministro e vice-ministro all’Economia e alle Finanze.
Parafrasando la saggezza popolare, un taglio delle tasse ha 100 padri, un aumento nessuno.
Poche speranze di scampare a un trattamento iniquo
Il fine-settimana è anche il momento più adatto per fare un po’ di filosofia spicciola. Scomoderemo addirittura un episodio raccontato da Sant’Agostino, che i nostri lettori più assidui già conosceranno, e che si presta al caso crypto su più questioni.
Con finezza e verità a un tempo rispose in questo senso ad Alessandro il Grande un pirata catturato. Il re gli chiese che idea gli era venuta in testa per infestare il mare. E quegli con franca spavalderia: “La stessa che a te per infestare il mondo intero; ma io sono considerato un pirata perché lo faccio con un piccolo naviglio, tu un condottiero perché lo fai con una grande flotta.
Se non è rispettata la giustizia, si chiedeva Sant’Agostino, che cosa sono gli Stati se non delle grandi bande di ladri?
E noi – non se la prenda nessuno – di giustizia in questo caso ne abbiamo vista davvero poca.
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Giustizia poca…???… direi NULLA !!!
R.
Già, ma fortunatamente la serratura del forziere in questo caso è bella tosta.
Si credono i più furbi… e va bene, allora facciamo a chi è più furbo -_-
Spero che alle prossime elezioni i detentori di cripto non se ne stiano a casa a guardare Netflix ma a farsi sentire in cabina elettorale. E no, cari signori, non valgono discorsi tipo: “Eh ma gli altri partiti avrebbero fatto di peggio o uguale”. A questo giro di giostra al governo c’erano QUESTI partiti che non meritano il voto. Votate chi vi pare : m5s, pd, verdi, il partito della melanzana, il partito dagli occhiali verdi ma votate, e non votate questi partiti.
Grazie per il tuo contributo Martino!
Grandissimo !!
Grazie Massimo <3
Li morti loro
Vediamo se…