Al contrario di quanto ci raccontavano al liceo, è possibile che Atene pianga e Sparta al tempo stesso rida. Michael Saylor conferma – tramite i numeri e non tramite dichiarazioni – qualche problema per la raccolta del capitale necessario alla sua strategia. Sull’altro fronte però – quello di BitMine Immersion con Ethereum, le cose sembrano andare a gonfie vele, soprattutto in termini di raccolta del capitale e di impiego dello stesso.
La società guidata da Tom Lee ha aggiunto 77.055 ETH al suo patrimonio, con un ulteriore acquisto che porta le detenzioni totali a più di 3,3 milioni di Ethereum, per un controvalore di 14,2 miliardi di dollari. Superata dunque soglia 2,5% dell’intero circolante di Ethereum – per un meccanismo che sembrerebbe però ancora in grado di raccogliere capitali e dunque di offrire spunti al rialzo su queste specifiche metriche.
BitMine compra ancora
Saylor deve accontentarsi di un’altra settimana modesta: poche decine di milioni di dollari raccolti e altrettanti spesi per acquistare Bitcoin. Sul fronte BitMine invece siamo su grandezze molto diverse.
Il gruppo ha speso oltre 300 milioni di dollari soltanto questa settimana per acquistare Ethereum $ETH, per un altro acquisto molto importante sia in termini generali, sia relativi rispetto a quello che stanno facendo altre società del settore.
La più grande in ambito Ethereum
BitMine si conferma così la più grande delle società quotate che stanno comprando $ETH a mercato tramite un veicolo quotato, con una distanza rispetto agli inseguitori che continua ad aumentare. Un segnale sia della bravura di Tom Lee nel raccogliere capitali, sia della bontà della sua… idea.
Tutto questo in una fase non brillante per quanto riguarda il settore DAT, in difficoltà su più fronti e con diverse delle società che si occupano di questo comparto che hanno una quotazione in borsa inferiore per capitalizzazione al valore delle crypto detenute.
Un momento dunque difficile, che però non sembrerebbe impattare in alcun modo sulla forza relativa di BitMine. Una corsa che in pochi avevano preventivato e che probabilmente è anche responsabile, almeno in parte, del rallentamento della raccolta di capitali da parte di Strategy.
Così come è accaduto per gli ETF però – non è detto che non ci siano delle inversioni di trend tra BTC e ETH. Per ora però l’unica cosa da registrare è la forza relativa di BitMine, almeno in termini di raccolta di capitali a mercato.
Il mNAV, ovvero il rapporto tra Ethereum detenuti e quotazione in borsa è comunque molto vicino a uno, lasciando relativamente poco spazio per l’emissione di azioni senza che i numeri diventino… poco attrattivi.
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